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Cronaca

Arci Maglie: un muro contro la diossina

Dopo un prelievo dell’Arpa, presso la Ruggeri Service di Muro Leccese, veniva riscontrato un valore di diossina 3 volte superiore al valore consentito

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Certi del fatto che la salute sia un diritto universale”, sancisce nella denuncia stampa su un volantino dell’Associazione dell’Arci maglie, Biblioteca di Sarajevo, “che debba essere salvaguardato e tutelato, che vada ben oltre le nere colorazioni politiche e che abbisogna di continue informazioni per essere un diritto esercitabile, noi, associazioni che vivono in questo territorio, abbiamo sottoscritto questo documento per mettervi al corrente. In data 25 giugno 2012, l’Arpa Puglia trasmetteva agli uffici comunali competenti gli esiti dell’analisi relativa al prelievo di un campione di emissioni effettuato in data 31 maggio 2012 sul camino E1 della Ruggeri Service di Muro Leccese, da cui risultava un valore di diossine totali pari ad 1.41 ng TE/Nmc, a fronte di un valore pari a 0,4 ng TE/Nmc, limite previsto dalla L.R. 19/12/2008, n°44 e s.m.i. (un superamento, quindi, di oltre tre volte il valore massimo consentito).


Preso atto di ciò”, si legge nel comunicato, “il Sindaco di Muro Leccese emetteva un’ordinanza di chiusura della suddetta azienda. Il giorno successivo, a seguito di un incontro con le autorità preposte e i vertici dell’azienda, la stessa Asl chiedeva la revoca di detta ordinanza, in quanto veniva programmato un monitoraggio continuo nei giorni successivi che, con il fermo dell’azienda, non poteva avvenire. Durante il sopralluogo del 27 giugno 2012 è stato predisposto l’avvio di indagini ambientali da parte di ARPA, ASL e Dipartimento di Salute Pubblica. Nel frattempo, da metà giugno, la ditta Ruggeri Service ha provveduto all’installazione di nuovi sistemi di trattamento dei fumi. Teniamo a precisare che la revoca è solo un atto amministrativo e non invalida i preoccupanti dati resi noti da Arpa. Le diossine sono sostanze chimiche generate dall’uomo come prodotti non voluti di numerosi processi di produzione, utilizzazione del cloro e dei suoi derivati. Le emissioni industriali di diossina possono essere trasportate per grandi distanze dalle correnti atmosferiche e, a livello globale, anche se la loro produzione cessasse, i livelli già presenti nell’ambiente impiegherebbero anni prima di diminuire. Le diossine sono sostanze persistenti per la cui degradazione occorrono decenni o secoli. L’esposizione dell’uomo a queste sostanze ha luogo quasi esclusivamente attraverso l’assunzione di cibo, soprattutto carne, pesce e latticini. Le diossine hanno un effetto cancerogeno potentissimo e sono ritenute causa di linfomi e tumori; possono determinare alterazioni epatiche neurologiche e polmonari. Molto diffusi sono anche i rischi cutanei, perché possono causare delle eruzioni cutanee generate dall’alterazione delle cellule epidermiche in cui si è accumulata diossina. Un altro effetto è l’alterazione delle ghiandole endocrine, come la tiroide, il timo e l’ipofisi che, svolgendo un’azione pre-cancerogena, determinano uno squilibrio ormonale. Uno degli effetti più preoccupanti delle diossine è la capacità di indurre malformazioni genetiche fetali, di causare disturbi della crescita, dello sviluppo psicomotorio e di determinare sterilità e scarso sviluppo dell’apparato riproduttivo. Tutto ciò premesso”, conclude l’informativa, “restiamo in attesa di ricevere informazioni dettagliate da parte degli enti preposti al controllo, agli stessi chiediamo di vigilare sugli sviluppi della vicenda. Obiettivo delle associazioni e dei comitati cittadini non è quello di creare allarmismi, ma di mettere in campo un’informazione corretta su questioni che riguardano il bene comune”.

Cronaca

Questioni di famiglia

Rissa in strada, calci e pugni anche ai carabinieri intervenuti per riportare l’ordine. Arrestati due fratelli, saranno processati per direttissima. Denunciati anche padre e terzo fratello dei fermati

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I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina, sono intervenuti a Novoli, ove era stata segnalata una rissa in strada tra quattro persone.

Giunti sul posto i militari dell’Arma hanno subito intercettato padre e tre figli che erano venuti alle mani, in maniera esagitata, creando non poco disagio alla circolazione stradale.

Vano il tentativo dei carabinieri di sedare la lite tra i quattro.

Nel loro tentativo di dividerli, i militari dell’Arma hanno beccato calci e pugni tanto da necessitare di cure mediche presso l’ospedale di Copertino.

Solo grazie all’arrivo di altre pattuglie i carabinieri sono riusciti a ristabilire l’ordine.

Al termine delle operazioni di identificazione, sono stati tratti in arresto due dei tre fratelli in merito alle lesioni e alla resistenza nei confronti dei due pubblici ufficiali, mentre l’altro fratello ed il padre sono stati denunciati per rissa, insieme agli arrestati.

Terminate le formalità di rito, come disposto dal PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce

che conduce le indagini, gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino, in attesa del rito direttissimo.

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Cronaca

Scontro auto-Apecar: taglio profondo alla gola per 34enne

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Grande spavento stamattina sulla provinciale che collega Ugento e Racale.

In corrispondenza di un’area di servizio, attorno alle 10, un violento scontro ha visto il coinvolgimento di un Apecar e di una Renault Clio vecchio modello (a fine articolo le foto).

Il primo mezzo sembra stesse immettendosi sulla provinciale mentre sopraggiungeva l’auto. La dinamica è in fase di ricostruzione.

A bordo del mezzo a tre ruote un 34enne, mentre nella macchina viaggiava un 19enne. Entrambi di Ugento.

Ha avuto la peggio il primo che nell’impatto ha riportato un profondo taglio alla gola. È stato condotto d’urgenza in ospedale. È arrivato a Casarano in ambulanza, in codice rosso. Le ferite riportate sono gravi ma fortunatamente non si teme per la sua vita.

Illeso il più giovane ma sotto choc per l’accaduto.

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Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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