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Arriva la Crociera della Legalità

La legalità che viene dal mare si incontra con la legalità dei luoghi delle persone e dei personaggi di Puglia. la Crociera farà tappa nel Salento a San Foca, Otranto, Leuca, Gallipoli e Porto Cesareo

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Partirà da Bari domani sabato 7 maggio la Crociera della Legalità organizzata nell’ambito del progetto Alba Mediterranea Sailing Team – Messaggeri di Legalità, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, per promuovere la cultura e la pratica della legalità attraverso l’esperienza della navigazione a vela.


La Crociera arriverà a Taranto attraverso una serie di tappe intermedie. L’imbarcazione Idrusa di Paolo Montefusco, campione mondiale di vela, navigherà per oltre 400 miglia con a bordo un equipaggio di ragazzi che stanno partecipando al percorso rieducativo di Alba Mediterranea. Obiettivo dell’iniziativa è contribuire a far percepire la legalità non come sistema normativo da imporre a pena di sanzioni, ma come codice interiorizzato che aiuti a sviluppare le potenzialità dell’individuo, accrescendo le sue capacità di essere un membro responsabile del proprio gruppo sociale.


La Crociera della Legalità o promuove la cultura e la pratica della legalità attraverso l’esperienza della navigazione a vela intesa come pratica che impone comportamenti ispirati al lavoro in comune, al rispetto delle regole e dei ruoli, all’assunzione delle responsabilità ed alla accettazione e condivisione dei successi e dei momenti di criticità. Mentre forma gli “equipaggi” al senso della legalità, il progetto realizza interventi sul territorio attraverso il coinvolgimento degli Istituti scolastici, con azioni di peer education che prevedono incontri tra gli equipaggi (formati da giovani a rischio di devianza e/o già in carico ai Servizi sociali territoriali) e gli studenti, nel segno della condivisione del percorso, individuale e di gruppo, di costruzione della pratica della legalità quale elemento fondativo della propria identità e dei propri comportamenti.


LocLa Crociera della Legalità intende coinvolgere in questo percorso una parte significativa delle città rivierasche della Puglia, utilizzando simbolicamente il mare, la vela, i giovani membri dell’equipaggio quali nodi di una vera e propria rete della legalità da contrapporre, altrettanto simbolicamente, alla rete della criminalità organizzata che in tanti momenti della vita civile, economica e politica della Puglia ha avviluppato il tessuto regionale. La Crociera della Legalità dopo la partenza da Bari, toccherà nel suo percorso Brindisi, San Foca, Otranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli e Porto Cesareo per poi approdare a Taranto: otto tappe che saranno scandite da altrettanti interventi di animazione sui temi della legalità intesa quale pratica quotidiana e soggettiva, sviluppati in incontri tra i giovani componenti dell’equipaggio della barca di Alba Mediterannea e gli studenti di almeno un istituto scolastico, di primo e/o di secondo grado, presso ciascun approdo.


L’obiettivo specifico della Crociera della Legalità è contribuire a far percepire la legalità non solo e non tanto nella sua dimensione di rispetto della norma giuridica, quanto piuttosto a farla percepire dai giovani destinatari quale un elemento da interiorizzare, da utilizzare nella vita quotidiana all’interno delle relazioni interpersonali, di gruppo, con le istituzioni e la famiglia. L’esperienza dell’essere equipaggio, quindi parte di un corpo collettivo che affronta situazioni che richiedono comportamenti improntati alla cooperazione ed alla reciproca fiducia, verrà condivisa con gli adolescenti che frequentano gli Istituti scolastici e che si trovano nella fase della costruzione della propria identità personale, del proprio orizzonte di valori.


In questo scambio tra pari risiede l’innovatività della proposta: legalità non come sistema normativo da imporre a pena di sanzioni, ma come codice interiorizzato che aiuti a sviluppare le potenzialità dell’individuo, accrescendo le sue capacità di essere un membro responsabile del proprio gruppo sociale. Un obiettivo, questo, che passa attraverso il, e grazie al fascino del, viaggio per mare, elemento costitutivo dell’identità collettiva di una Regione, la Puglia, che si allunga su 800 km di coste, e che dal mare ha ricevuto tanta parte della sua storia, della sua ricchezza, delle sue vicende, talvolta anche tragiche. Il mare ha unito la Puglia alle sue radici elleniche; è stato attraversato da genti e popolazioni, dall’antichità sino ai giorni delle grandi migrazioni contemporanee di chi fugge da guerre e miseria.


Oggi, la Crociera della Legalità raccorda tramite questo stesso mare otto città pugliesi nel segno della reazione alla presenza diffusa di forme, anche tra loro diverse, sia di criminalità organizzata vera e propria che di una cultura altrettanto molecolarmente diffusa, di vera e propria condivisione di modelli di comportamento individuale caratterizzati da indifferenza verso regole e norme di civile convivenza, rispetto dei beni comuni, tolleranza verso le diversità, accettazione del pluralismo di storie, identità, tradizioni, stili di vita.


LE TAPPE SALENTINE


Lunedì 9 maggio:  San Foca


locandina_bozza_06Ore 9,30: Incontro con il Comandante della Delegazione di Spiaggia di San Foca della Guardia Costiera


Ore 11: Seminario sulla Legalità all’Istituto Comprensivo di Melendugno


Ore 13: Pranzo della legalità a Borgagne di Melendugno


Ore 16: Cerimonia di consegna dell’Area SIC – Sito di Importanza Comunitaria di Torre dell’Orso ad Alba Mediterranea – Progetto VE.RO.BLU. – VErde ROsso BLU


Ore 17,30: Visita all’imbarcazione IDRUSA e seminario sulla legalità in navigazione nelle bellezze delle marine di Melendugno


Martedì 10: San Foca-Otranto


Ore 9,30: Seminario sulla Legalità alla Scuola Media “Ascanio Grandi” di Lecce


Ore 11: Incontro con il Prefetto di Lecce C. Palomba


Ore 12: La legalità delle imprese – Visita ad AIR Gruop di Gianluigi Parrotto – Lecce


Ore 13: Pranzo della legalità alla Comunità Emmanuel di Lecce


Ore 17: Partenza per Otranto


Ore 21: Arrivo a Otranto


Mercoledì 11: Otranto -Leuca


Ore 9: Seminario sulla legalità all’Ist. Comprensivo di Otranto, partecipano il Sindaco di Otranto L. Cariddi, il Dirigente Scolastico L. Moscatello, il Sindaco dei Ragazzi L. Cariddi


Ore 11,30: Visita della Cattedrale dei Ss. Martiri di Otranto a cura di Don Pietro Marti


Ore 13: Visita all’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto


Ore 13,30: Pranzo della legalità presso la Lega Navale di Otranto


Ore 15,30: Partenza per Leuca


Ore 19,30: Arrivo a Leuca


Giovedì 12: Leuca-Gallipoli


Ore 9: Incontro con il Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di S. Maria di Leuca


Ore 9,30: Partenza del gruppo per Alessano


Ore 10.30: Visita ai luoghi di Don Tonino Bello con Don Lucio Ciardo

Ore 13: Pranzo della legalità presso l’Oratorio S. Ippazio di Tiggiano, insieme ai ragazzi immigrati coinvolti dal progetto “Un rifugiato a casa mia”


Ore 16: Partenza per Gallipoli


Ore 20: Arrivo a Gallipoli


Venerdì 13: Gallipoli


Ore 9: Incontro con il Comandante della Capitaneria di Porto di Gallipoli


Ore 9,30: Seminario sulla Legalità all’Ist. Nautico di Gallipoli


Ore 11: Visita al Museo della Memoria di Santa Maria al Bagno


Ore 13: Pranzo della legalità all’Eco Resort Le Sirenè di Gallipoli


Ore 16,30: Veleggiata della Legalità in collaborazione con la Lega Navale ed il Circolo della Vela di Gallipoli


Ore 19: Incontro in barca a vela, su Idrusa, sulla Legalità dei luoghi organizzato con il SILB – Sindacato Italiano Locali da Ballo


Sabato 14: Gallipoli-Porto Cesareo


Ore 9: Seminario sulla Legalità all’I.I.S.S. Giannelli di Gallipoli


Ore 10,30: Partenza per Porto Selvaggio – Visita alla Torre dell’Alto


Ore 11: La Legalità che viene dal mare si incontra con la bellezza dei luoghi – Masseria Torre Nova – Incontro con il sindaco M. Risi e l’assessore Falangone di Nardò e con gli studenti delle scuole di Nardò.


Ore 13,30: Pranzo della Legalità alla Masseria di Torre Nova


Ore 16: Partenza per Porto Cesareo


Ore 18: Arrivo a Porto Cesareo


Ore 19: Campi Salentina – Città della Legalità – Incontro con il Sindaco, la Giunta ed il Sindaco dei Ragazzi


Ore 21: Cena della legalità a Campi Salentina


Domenica 15: Porto Cesareo


Ore 9,30: Visita all’Area Marina Protetta, Sede di Porto Cesareo


Ore 11: Visita al CEA – Centro di Educazione Ambientale di Torre Lapillo – Sentinella di Legalità


Ore 13: Pranzo della legalità


Ore 16: In barca a vela, con Idrusa, per la legalità nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo


Ore 20: Cena della Legalità


Lunedì 16: Porto Cesareo-Taranto


Ore 8,30 Seminario sulla legalità all’Ist. Comprensivo di Porto Cesareo


Ore 9,30  Visita al Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Torre Cesarea – Porto Cesareo


Ore 10: Partenza per Taranto


 


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SIULP Lecce: “Più sicurezza per donne e uomini in divisa”

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Continua senza sosta la scia di aggressioni alle donne ed agli uomini in divisa, nella stessa giornata non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo per lo scampato pericolo dei due poliziotti affrontati a Padova da un individuo di nazionalità nigeriana armato di ascia, che a poche ore dall’accaduto l’episodio si è ripetuto nel centro cittadino di Lecce, dove un cittadino extracomunitario ha aggredito un Poliziotto senza un apparente motivo ovvero per il solo fatto di indossare un’uniforme.”

E’ quanto afferma in una nota Mirko BRAY, Segretario Generale del SIULP Lecce, a seguito della vile aggressione avvenuta ai danni di un Poliziotto nelle prime ore della scorsa serata ad opera di un cittadino extracomunitario poi arrestato per tentato omicidio.
“La nostra impressione è che la Polizia di Stato stia pagando lo scotto della grave carenza negli organici, problematica che in questa Provincia ci penalizza particolarmente, al contempo emerge nitidamente la necessità di introdurre tutti quegli strumenti che consentano ai tutori dell’ordine pubblico di operare in condizioni di sicurezza, in particolare ci riferiamo all’ampliamento delle dotazioni dei Taser, alla fornitura delle bodycam e dei giubbini tattici antitaglio. Non solo! Chiediamo anche delle tutele legali differenti rispetto a quelle in vigore che giudichiamo eccessivamente garantiste nei confronti di chi delinque a scapito della gente onesta e di chi opera per la legalità e il bene comune. Avvertiamo un’eccessiva tolleranza verso chi usa violenza contro un poliziotto, che sia in ordine pubblico o in un intervento di polizia, di contro il solo sospetto di un possibile eccesso nelle nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare, è sufficiente ad innescare il c.d. “atto dovuto” che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena: ovvero, l’iter processuale. Auguriamo al nostro collega una pronta guarigione nella certezza che il consueto spirito di servizio e l’indubbia abnegazione, lo spronerà a superare nuovamente quanto già vissuto in passato.”

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“Le medaglie degli eroi” in mostra a Lucugnano

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Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2025, presso Palazzo Comi a Lucugnano, la raccolta di medaglie italiane ed estere a cura di Collezione Militaria Scolozzi dal titolo “Le medaglie degli eroi”.

Info al 3888960203.

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La benedizione di Monsignore: “Santificate le feste”

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di Luigi Zito
Intervista di fine anno al Vescovo della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli. Oltre che sul significato del Natale ormai prossimo, Monsignore ha parlato volentieri di molti temi di attualità.

Angiuli sostiene che occorre «educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza».
Sulle festività imminenti: «Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità».
Dopo 14 anni di attività pastorale nel sud del sud invita, infine, tutti noi a «cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio».

 
Eccellenza, da tanti anni svolge la sua attività pastorale in Salento, in particolare nella Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca: “la porzione del popolo di Dio”, come recita il codice di diritto canonico, «affidata alle cure pastorali del Vescovo”, è cambiata in questi 14 anni?

«In questi anni, ho compreso meglio la storia e la cultura di questo territorio che impropriamente si definisce “estremo lembo” del Salento, quasi fosse una realtà marginale. I grandi cambiamenti storici e politici che si stanno verificando ai nostri giorni hanno riproposto la centralità del Mediterraneo e, dunque, anche il Sud ha riacquistato una sua importanza. Bisognerebbe, pertanto, cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio. Sotto questo profilo, noto un atteggiamento ambivalente. Se da una parte, si manifesta una nuova forza propulsiva e una rinnovata capacità imprenditoriale, dall’altra rimangono ancora irrisolte alcune questioni in riferimento alla necessità di migliorare le infrastrutture necessarie per un vero sviluppo e soprattutto a promuovere un cambio di passo di tipo culturale. Mi riferisco alla necessità di “fare rete” e di lavorare con una visione più condivisa e una programmazione più generale aperta al bene comune superando la perdurante mentalità individualista, preoccupata solo del proprio interesse contingente. È questo l’aspetto che sottolineo anche in ambito ecclesiale, consapevole che la Chiesa ha un ruolo non secondario nel realizzare una nuova visione e una nuova modalità di stare nella storia e nelle vicende del tempo presente. L’esperienza della “Carta di Leuca”, la promozione dei “Cammini di Leuca” ed altre iniziative ecclesiali che ho promosso in questi anni anche a seguito del riconoscimento da parte dell’Europa del percorso della “via Francigena” da Canterbury a Leuca, dovrebbe servire a sprovincializzare il nostro territorio e a proiettarlo in un contesto più ampio. Il quadro, come si vede, presenta aspetti positivi, ma richiede un ulteriore sforzo per pensare in grande senza impantanarsi o crogiolarsi nelle piccole incombenze tipiche di uno sguardo poco lungimirante e appiattito sul presente».

In questo periodo di Avvento, del Natale, oltre a “Santificare le feste”, cosa consiglierebbe ai fedeli? Cosa significa il Natale oggi? Quanta umanità si respira nel mistero del Natale? Cosa si sta perdendo?

«Intanto mi preme ribadire che “santificare le feste” non è un aspetto secondario. Le singole persone e le società nel loro insieme non possono vivere senza l’anelito alla gioia che promana dalla “festa”. Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità. Consiglierei a tutti, credenti e non credenti, di vivere la gioia della festa, sia quella religiosa sia quella civile e sociale come momento per uscire dall’individualismo e sperimentare il gusto di aprirsi al senso del mistero e del trascendente oltre che di intrecciare rapporti umani più profondi e sinceri. In fondo è questo il senso più vero del Natale.
Come ho scritto in un recente articolo, il Natale è la festa nella quale si opera il “meraviglioso scambio” tra Dio e l’umanità: il Verbo eterno viene nel mondo e gli uomini riscoprono il valore dell’umano quando è aperto al divino. Il Natale è l’esaltazione dell’umanità non chiusa in sé stessa, ma abitata dall’amore di Dio che si fa carne e vive la stessa esperienza degli uomini. In altri termini, la festa del Natale chiede a tutti di vivere concretamente da fratelli che si rispettano e si abbracciano e non da nemici che si combattono o da estranei che si ignorano!
In un mondo lacerato da guerre, attraversato da profondi contrasti dove aumentano le disparità sociali, crescono le diverse forme di povertà, si esasperano i sentimenti di odio, è proprio il valore della fraternità che bisogna rimettere al centro».

Natale, luci sfavillanti, regali, tavole imbandite, gioia e convivialità; per tanti, però, le festività natalizie sono il periodo più stressante dell’anno: come sono cambiate le relazioni umane? Qual è il suo pensiero?

«È vero che a Natale si mette in moto una sorta di meccanismo che privilegia l’esteriorità nelle sue diverse forme.
Questa ricerca a tutti i costi di apparire finisce per stancare e per accrescere il senso di solitudine, di distanza e di estraneità.
Mentre sarebbe auspicabile che, in sintonia con il messaggio più profondo delle feste natalizie, si privilegiassero altri aspetti: la cura dell’intimità, la ricerca de silenzio, la promozione di relazioni interpersonali significative.
Sarebbe anche il tempo opportuno e per trasmettere ai bambini e ai giovani i valori profondi come la generosità, la gratitudine e l’amore per la famiglia, il valore della condivisione e del legame familiare, della    solidarietà quale forza che incoraggi a mettere in atto gesti di gentilezza e di assistenza verso coloro che sono nel bisogno e a riflettere sulla pace e sulla riconciliazione tra i popoli».

La sua Diocesi si spende tanto per gli altri, i poveri, da quando ne ha ricordo sono aumentate le “sofferenze”, che bilancio ne trae?
La sua è una “Chiesa col grembiule”, come esortava don Tonino, o come descriverebbe la sua Chiesa?

«Con il crescere dei problemi economici e sociali sono anche aumentate le attività che la Caritas diocesana e le parrocchie hanno messo in atto per venire incontro alle diverse esigenze delle persone più povere e più bisognose. Tuttavia, cerchiamo di considerare non solo le urgenze materiali, ma anche le “povertà spirituali” che sono anch’esse in aumento e che impoveriscono il tessuto relazionale: la solitudine, la sfiducia, lo scetticismo, la diffidenza, lo scoraggiamento, la mancanza di speranza. Cerchiamo cioè di farci carico di un compito più grande: educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza. Cerchiamo di promuove lo “spirito di famiglia”. Per questo consideriamo la chiesa come una “casa”, dove tutti possono sentirsi accolti, compresi, aiutati. La casa è il luogo delle relazioni, del reciproco riconoscimento, dell’aiuto vicendevole, dello scambio dei doni.  Al fondo del nostro impegno c’è il desiderio di imitare il “buon samaritano” e, pertanto, di trasformare la chiesa non solo nel luogo delle celebrazioni liturgiche, ma anche nella “locanda della fraternità” dove vige uno spirito di cura, di compassione e di consolazione».

LA VIRTù DELLA SPERANZA

Eccellenza, le chiedo un’esortazione sul Natale, su questo periodo così ricco di avvenimenti, su quello che vuole trasferire ai nostri lettori.

«Vorrei soprattutto esortare tutti a riappropriarsi della virtù della speranza.
Non una speranza di piccolo calibro o soltanto l’espressione di un sentimento passeggero e incerto, ma una speranza che non delude, sostiene il cammino della vita, infonde coraggio e desiderio di non arrendersi di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni della vita.
Sperare significa non temere, non lasciarsi prendere dalla paura, ma vivere con gioia e camminare con serenità incontro al futuro.
“Pellegrini nella speranza” è il tema del Giubileo del 2025.
Ciò significa tenere accesa la fiaccola della fiducia e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.
I simboli tipici del Giubileo sono il camminare da pellegrini e il passaggio della Porta Santa.
Esprimono la decisione interiore di prendere in mano qualche aspetto della propria vita per renderlo nuovo, riconciliato, trasformato, aperto, ospitale.
Abbiamo bisogno di convertirci a una mentalità più evangelica, generativa di un nuovo umanesimo e di un nuovo rinascimento personale e comunitario, sociale e culturale.
Essere pellegrini di speranza vuol dire riappropriarsi della responsabilità e della gioia di servire ogni uomo facendosi prossimo ad ognuno.
La speranza è una luce nella notte, un dono e un compito, l’attesa di qualcosa che riempie il cuore di gioia. Sperare è assaporare la meraviglia di essere amati, cercati, desiderati da un Dio che non si è rintanato nei suoi cieli impenetrabili, ma si è fatto carne e sangue, storia e giorni, per condividere la nostra sorte. Auguro un Natale che rafforzi in tutti la gioia della speranza».

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