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News & Salento

Arte e vino, connubio emozionale!

L’artista salentina Arianna Greco: “Ho continuato il mio approccio ai due mondi, Arte e Vino, cercando ancora di coniugarli in modi diversi…e son nate le mie Etichette D’arte: corpi di donna (non potevo scegliere altro soggetto!) dipinte con tratti stilizzati sulle pagine di un libro stampato nel 1871”.

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“Se guardiamo un’opera d’arte protetta da una lastra di cristallo, anche la più pura, ci accorgiamo che tra noi e l’oggetto del nostro interesse si è instaurata una freddezza che non avevamo conosciuto in tempi diversi, quando il quadro o la scultura erano privi di questa protezione” (Sandro Sangiorgi, Il Matrimonio Tra Cibo e Vino).


Ancora una volta sono qui a scrivere prendendo spunto da una frase che risuona nella mia mente fin dal primo momento in cui l’ho letta. E non va via, influenza le mie sensazioni “razionali” nell’approccio con le mie stesse opere d’arte. E, ironia della sorte (o, forse, c’è un “perché” a tutto questo?) ancora una volta le parole che mi hanno colpito son state scritte dallo stesso autore, Sandro Sangiorgi, un guru nel mondo del vino. Solo pochi mesi fa il mio particolare approccio a questo stesso mondo iniziava con il suo capolavoro, “L’invenzione della Gioia”, quasi cinquecento pagine per “educarsi al vino”…e non avrei potuto compiere scelta migliore! Ma se quel primo libro, sempre presente ora sulla mia scrivania, lo ebbi dal mio compagno, il secondo, da cui ho tratto la frase iniziale, mi è stato regalato dall’autore stesso. Mi piace l’approccio che ha nei confronti dei due mondi: quello del Vino e quello dell’Arte. Son sempre presenti e camminano di pari passo. Non a caso i volumi son ricchi di immagini e proprio grazie a queste ho scoperto ed apprezzato l’arte di Marcello Spada, fine acquarellista. Ma se il mondo di Sandro Sangiorgi è in primis quello del vino e in parallelo quello dell’Arte, per me è quasi la stessa cosa, invertendone i termini! Ma non viaggiano parallelamente, in me e con me, Vino e Arte si mescolano assieme nel senso letterale del termine. Come ho spesso dichiarato, dalla voglia di conoscere la passione del mio uomo e dalla lettura dell’Invenzione della Gioia è nata la mia sperimentazione con l’arte enoica o arte eno-tica (eno-erotica) come ha amato definirla, durante una chiacchierata informale, la giornalista Sabrina Merolla.


Donne pensose, seducenti, disinibite, nude o vestite ma sempre irradianti forte carica erotica, hanno preso forma su tela grazie al “liquido odoroso”. E, come si sa, la donna è sempre stata oggetto di riflessione per pittori e poeti e proprio per questo è soggetto d’arte per antonomasia, assieme all’Eros.


“ogni uomo ha l’obbligo di onorare Eros: io stesso onoro e coltivo in modo speciale le cose d’amore e vi esorto a fare lo stesso; ora e sempre, per quanto è in me, loderò la potenza e il coraggio di Eros” (Dal Simposio di Platone)


Son nati soggetti cangianti: dalle due donne senza veli, vicine, impaurite perché giudicate ma comunque “amanti” de “Nel Bene e Nel Male”, all’invitante ammiccamento dell’”Inevitabile Follia”. Cangianti nel messaggio intrinseco e interpretabile in mille modi diversi dal fruitore dell’opera e cangianti anche nelle sfumature cromatiche in base alle evoluzioni dettate dall’ossidazione del Nettare di Bacco.

Adoro le mie tele, adoro i soggetti che da me hanno preso vita, adoro i loro sguardi, le loro pose, le sensazioni che mi hanno animata mentre li realizzavo e adoro anche l’idea che i fruitori di quelle opere, ormai sempre in Mostra Itinerante, provino sensazioni diverse, funzione dei loro stati d’animo e del loro vissuto. E’ emozionante poter toccare la tela, toccare le gocce di vino asciugate in rilievo, annusarla e continuare a goderne, come e meglio rispetto alla prima volta.


Intanto ho continuato il mio approccio ai due mondi Arte e Vino cercando ancora di coniugarli in modi diversi…e son nate le mie Etichette D’arte: corpi di donna (non potevo scegliere altro soggetto!) dipinte con tratti stilizzati sulle pagine di un libro stampato nel 1871. E’ bellissimo avere tra le mani questi fogli nati 141 anni fa e coniugare il passato con il presente in un mix cromatico che abbellisce e arricchisce le mie bottiglie e quelle dei miei amici. “Edizione Limitata”ovviamente, in fondo le pagine di quel libro non sono numericamente infinite!


…la mia sperimentazione Art&Wine continua….


Arianna Greco


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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