Casarano
Casarano: il Sel con i lavoratori del cluster Filanto
Marco Mastroleo: “I lavoratori hanno il diritto di sapere quando il cosiddetto “accordo della befana” sarà messo in atto”

Una delegazione di SEL ha incontrato un nutrito gruppo di lavoratori del cosiddetto “cluster Filanto” per discutere delle iniziative da intraprendere per rivendicare il primo dei diritti costituzionali: il lavoro. “Non è nostra intenzione”. Ha detto Marco Mastroleo, “fare dell’allarmismo, ma di fatto le politiche di austerity nazionale lasciano poco spazio all’alternativa; solo 100 milioni, a fronte dei 200 richiesti dal Governo regionale, sono stati attribuiti alla Puglia per far fronte ai costi preventivati della CIGS. La Regione sta intervenendo con un ulteriore stanziamento pari al 40% della spesa complessiva, facendo ricorso al Fondo sociale di propria competenza per assicurare, contestualmente al sostegno al reddito, anche la promozione di politiche attive per il lavoro. Si riduce sempre di più l’attenzione del Governo nazionale nei confronti delle migliaia di lavoratori vittime delle innumerevoli crisi aziendali e dell’assenza di politiche di rilancio dell’economia del Paese. Per questo”, aagiunge Mastroleo, “nuvole nere si addensano sulla situazione e se il governo Monti non interverrà nel rifinanziamento della cassa integrazione, le risorse finiranno anche per tutti coloro che oggi si sentono “protetti”! L’unica alternativa concreta è il lavoro, non vi è nessun’altra soluzione. Le lavoratrici ed i lavoratori del gruppo Filanto hanno il diritto di sapere quando il cosiddetto “accordo della befana” sarà messo in atto”.
Questo è un appello accorato che “non vede in contrapposizione azienda e operai, ma che urla il disagio del vivere quotidiano.
Noi siamo pronti a considerare una soluzione che possa mantenere in piedi un’azienda che produce e dà lavoro nel nostro territorio. Non si può vivere un presente senza immaginare un futuro, ed il futuro di oltre 400 famiglie (e non come venuto fuori dagli organi di stampa solo 100) è messo a rischio dall’atteggiamento “distratto” della proprietà. Vi è un accordo scritto, vergato con la sofferenza di tanti; quell’accordo è da rispettare e per questo facciamo appello ai garanti politici ed istituzionali; non ci fermeremo fin quando non vedremo reintegrati tutti gli operai a cui è stata fatta una promessa”.
Oggi, di fatto, sono circa 450 le famiglie degli operai che fanno parte del cosiddetto cluster (Filanto SPA, Leo Shoes, Tecnosuole, Zodiaco, Prosalca, Italiana Pellami, Labor) che si stanno “appoggiando” solo sugli ammortizzatori sociali. Tra questi vi sono gli operai Labor che, a fronte della promessa tramite l’accordo di programma, sembrano non avere più una prospettiva visto che l’azienda ha definitivamente cessato l’attività.
“Dobbiamo capire”, ha detto Mastroleo, “perché Italiana Pellami è completamente ferma; perché Filanto SPA viene progressivamente “svuotata”; e soprattutto perché Leo Shoes non stia rispettando le assunzioni, anzi a sua volta mandi in cassa integrazione degli operai. In sostanza gli operai hanno necessità di risposte e prospettive chiare. Chiediamo alla dirigenza Filanto di illustrare cosa si vuole fare della storia di un’azienda e della comunità che fino ad oggi ha fatto diventare grande lo stesso gruppo Filanto. I punti focali della vicenda rischiano di disperdersi nelle pieghe delle “scatole cinesi” create ad arte, per questo precisiamo, una volta per tutte, che a livello di gruppo oggi vi sono “solo” 150 unità che sono sul posto di lavoro. Nel 1999 il gruppo contava oltre 2700 dipendenti, qualunque ragionamento sullo stato della nostra comunità non può ignorare questo dato che ha del MOSTRUOSO. Lanciamo una richiesta di supporto a tutta la comunità casaranese e non solo perché il problema Filanto è il problema Casarano. Noi siamo al fianco dei lavoratori da sempre e siamo d’accordo con Antonio Sergio Filograna che il giorno dei funerali di Antonio Filograna, dal pulpito disse: “Voglio continuare nell’opera instancabile di mio “padre”, credo che si possa ancora fare di più per la nostra collettività per il nostro territorio”.
Non possiamo non condividere queste parole”, conclude Mastroleo, “faremo di tutto affinché alle promesse seguano i fatti”.
Appuntamenti
La prima volta del Casarano al Torneo di Viareggio
Inizia oggi l’avventura dei rossoazzurri contro i Magic Stars (Nigeria). Sassuolo e Apia Leichhardt (Australia) lew altre avversarie del girone

Per la prima volta nella sua storia, il Casarano parteciperà alla 75^ edizione del Torneo di Viareggio (oggi Viareggio Cup), la più importante rassegna internazionale di calcio giovanile.
Sarà la formazione Under 19, guidata dal tecnico della Juniores Rocco Stifani, a rappresentare i colori rossoazzurri alla manifestazione viareggina, che prende il via oggi, lunedì 17 marzo.
La Società del presidente Antonio Filograna Sergio ha deciso con uno sforzo notevole di mandare alla prestigiosa vetrina i suoi giovani calciatori (sotto la direzione dei coordinatori Marco Carrozzo e Raffaele Quaranta) che scenderanno in campo nel Raggruppamento A-Girone 3 con: Sassuolo, Apia Leichhardt (Australia) e Magic Stars (Nigeria).
I CONVOCATI
Portieri
De Fabrizio, Ferilli , Marzo; (difensori) Albo, Bello, Lattante, Margherito, Maruccia, Ouedraogo, Trebisonda
Centrocampisti
Bertagnini, Doumbia, Lombardo, Perrone, Ponzo, Rizzo, Schito
Attaccanti
Abatelillo, Grimaldi, Martina, Massimi, Micello, Musoni, Prete, Torsello.
Da sottolineare, infine, la presenza del calciatore rossoazzurro (titolare in prima squadra) Milos Milicevic (2006) nella Rappresentativa di serie D, guidata da Giuliano Giannichedda, anch’essa partecipante al Torneo.
IL CALENDARIO DELLA FASE ELIMINATORIA
Lunedì 17 marzo, ore 14:30, Centro Sportivo “Marco Polo” Viareggio, CASARANO-MAGIC STARS;
Mercoledì 19 marzo, ore 15:00, Campo Sportivo “Nuova Marconcini” Pontedera (Pisa), SASSUOLO-CASARANO
Venerdì 21 marzo, ore 15:00, Stadio “Ferracci” Torre del Lago (Lucca), CASARANO- APIA LEICHHARDT.
Giuseppe Lagna
Casarano
Muore per un gelato a 16 anni. Ristoratore condannato
Nello specifico è il ristoratore a pagare per la morte dell’avventore allergico. Deve risarcire il danno da perdita parentale al padre del sedicenne deceduto dopo lo shock anafilattico per aver mangiato un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, a causa delle patologie del ragazzo…

Muore cliente 16enne allergico per un gelato, ristoratore condannato.
Per la Cassazione penale nessun concorso di colpa ai genitori che hanno concordato il menu, sciatteria del gestore. “Papà, io voglio vivere, non voglio morire”, danno biologico terminale per la lucida agonia del figlio.
Davide P., che risiedeva a Bologna ed era in vacanza con la sua famiglia in Puglia, era celiaco e poliallergico. La mamma aveva fornito una lista di cibi senza glutine da servire
La «sciatteria» del titolare di un ristorante di servire un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, è costato la galera al ristoratore.
È quanto emerge dall’ordinanza 6668/25 pubblicata il 14 marzo 2025 dalla terza sezione penale della Cassazione avverso sentenza depositata il 25/02/2022 della Corte d’Appello di Bari n° 820/2022.
Nello specifico è il ristoratore a pagare per la morte dell’avventore allergico. Deve risarcire il danno da perdita parentale al padre del sedicenne deceduto dopo lo shock anafilattico per aver mangiato un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, a causa delle patologie del ragazzo.
E al genitore va risarcito in via ereditaria il danno biologico, chiave interpretativa terminale patito dal giovane che nell’ultimo momento di lucidità si rende conto della morte che arriva («papà, io voglio vivere»).
«Totale» la «sciatteria» del titolare che va al supermercato a comprare il gelato sostitutivo la sera prima del banchetto senza assumere informazioni specifiche sulla compatibilità con intolleranze alimentari.
Nessun concorso di colpa può essere addebitato alla famiglia della vittima.
Bocciato il ricorso del ristoratore: diventa definitiva la condanna a pagare al padre della vittima quasi 414 mila euro a titolo di danno da perdita parentale calcolato in base alle tabelle del tribunale di Roma più altri 100 mila per il danno terminale patito dal ragazzo prima del decesso e trasmesso in via ereditaria al genitore («non voglio morire»), liquidato secondo equità. Per la festa di una cresima della nipote i genitori del sedicenne concordano con il gestore un menu compatibile con i disturbi alimentari del ragazzo, che è celiaco e allergico a vari alimenti.
Il tragico evento avvenne a San Giovanni Rotondo dopo che un ragazzo celiaco di 16 anni, Davide P., aveva mangiato un gelato ed è morto.
Nativo di San Marco in Lamis, era residente a Bologna. La mamma si era raccomandata al ristoratore – che ospitava numerose persone per un pranzo offerto da un familiare della vittima in occasione della celebrazione di una cresima – di servire a Davide cibi senza glutine, e gli aveva consegnato una apposita lista.
Davanti alla Cassazione penale il processo si conclude con l’annullamento ai soli fini civili.
Ad avviso degli Ermellini, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, rincarando la dose hanno spiegato che “di fronte a una condizione sanitaria così allarmante, scrive la Corte di appello di Bari, il ristoratore non avrebbe dovuto comprare un prodotto diverso da quello concordato ma si sarebbe dovuto confrontare con i genitori del sedicenne per indirizzarsi su un alimento già assunto dal ragazzo e dunque sicuro. Si configura quindi la colpa per negligenza, imprudenza e imperizia in violazione di un dovere oggettivo di diligenza che trova fondamento nel contratto stipulato per il ricevimento. Il gestore del locale non prospetta elementi di fatto dai quali desumere un concorso di colpa dei genitori. Sul risarcimento della perdita parentale scatta la personalizzazione di un terzo per il fortissimo legame familiare e le drammatiche circostanze del decesso: il figlio muore fra le braccia del padre, che negli anni si era dedicato molto al ragazzo proprio a causa dei disturbi alimentari”.
Attualità
Realizzarsi in Puglia
Oltre 4mila studenti coinvolti in “Orientation Express”, la terza rassegna di orientamento post diploma targata Arpal Puglia in corso in 33 scuole delle province di Lecce, Brindisi e Taranto

Orientarsi al futuro attraverso la conoscenza del mercato del lavoro, ma anche prendendo contezza delle proprie potenzialità e delle opportunità offerte dalla propria terra.
Così i centri per l’impiego sono accanto ai diplomandi: sono 4.266 quelli coinvolti in Orientation Express, terza rassegna di orientamento post-diploma targata Arpal Puglia e in corso nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
«Puntiamo», spiega il presidente del cda di Arpal Puglia, Beniamino Di Cagno, «a stimolare nelle studentesse e negli studenti un ragionamento che valorizzi le loro attitudini e li incoraggi nel perseguimento dei propri sogni attraverso gli strumenti giusti. Non solo, vogliamo fornire loro anche lo spaccato di una Puglia dinamica, una terra in cui poter perseguire la propria realizzazione professionale e in cui poter tornare o restare dopo la formazione: è una regione che, come documentato dai servizi Arpal di incrocio domanda-offerta, ha bisogno di numerose figure professionali nuove e dalle competenze elevate, ad esempio nel campo dell’ICT, della sostenibilità ambientale, dell’agricoltura di precisione, della salute, del turismo, della meccatronica e in tanti altri settori. Anche in questo modo siamo impegnati a dare attuazione concreta alla Strategia #mareAsinistra della Regione Puglia, che vuole attrarre e trattenere i talenti sul territorio. I giovani rappresentano la nostra speranza».
Il percorso è stato avviato il 6 febbraio scorso e proseguirà fino a metà aprile con un calendario che conta ben 33 date, durante le quali sono programmati incontri e laboratori con ognuna delle 261 classi coinvolte.
Arpal Puglia ha garantito una diffusione capillare del proprio servizio di orientamento per i giovani: a farne richiesta sono state 33 scuole.
«Negli ultimi tre anni», dichiara Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce, «si è intensificato il dialogo tra Arpal Puglia e gli istituti superiori. Abbiamo dato seguito ad un innovativo progetto creato appositamente dai centri per l’impiego e pensato su misura dei diplomandi, per accompagnarli al meglio nel processo di transizione tra la formazione scolastica e l’ingresso nel mondo del lavoro. Lo sviluppo delle competenze personali, sociali e gestionali per la scelta del proprio profilo professionale ha inizio nell’aula scolastica. Per questo, abbiamo colto la sfida alta di dialogare con gli studenti adeguando il nostro stile comunicativo al loro e scendendo dalla cattedra, per farci percepire al loro fianco nel mettere a fuoco le proprie aspirazioni e gli strumenti necessari per realizzarle».
INEDITI STRUMENTI DI ORIENTAMENTO
Gli incontri si articolano in sessioni informative, laboratori e confronti.
Gli orientatori dei centri per l’impiego salentini hanno coniato strumenti originali e inediti per coinvolgere attivamente gli studenti e non renderli spettatori passivi.
Cuore degli incontri, infatti, sono i Job model canvas, laboratori di orientamento che si basano su strumenti visuali ideali e che adottano le logiche del Design Thinking e del Personal Branding Canvas, per aiutare i giovani a simulare l’ideazione e la realizzazione di un proprio progetto professionale.
L’obiettivo è trasferire loro un metodo, da poter riutilizzare in maniera autonoma successivamente e tutte le volte in cui saranno chiamati a fare delle scelte professionali.
L’attività pratica fa il paio con le informazioni trasferite ai giovani: strumenti che servono per orientarsi nel mercato del lavoro; opzioni per formarsi al meglio; tecniche di ricerca attiva online, offline e tramite social networking.
Un focus è riservato alla stesura del curriculum vitae, agli errori da evitare, alle diverse tipologie da impiegare in base ai diversi utilizzi.
Particolare attenzione, infine, è riservata alle figure più richieste e ai lavori del futuro nei settori professionali per i quali gli studenti si stanno formando: si tratta di un approfondimento minuzioso offerto ai diplomandi, differenziato per ogni indirizzo curricolare di ogni singola classe.
DUE FASI
La rassegna si articola in due fasi. La prima, conclusasi nei giorni scorsi, è stata interamente dedicata agli istituti alberghieri.
Ad aderire sono stati tutti e dodici quelli presenti sul territorio.
Sei quelli dell’Ambito di Lecce: IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “F. Bottazzi” di Ugento; IISS Polo tecnico del Mediterraneo “A. Moro” di Santa Cesarea Terme; IISS “Presta-Columella” di Lecce; IISS “E. Lanoce” di Otranto; IISS “N. Moccia” di Nardò.
La seconda fase, attualmente in pieno svolgimento, si rivolge agli istituti tecnici, commerciali, professionali e ai licei. Sono 28 quelli che ospitano la rassegna.
Tredici ricadono nella provincia di Lecce: IISS “Presta – Columella” e Liceo statale “ P. Siciliani” nel capoluogo; IISS “A.Volta” di Campi Salentina; IISS “E. Vanoni” di Nardò; IISS “F. Bottazzi” e IISS “ A. De Viti De Marco” di Casarano; IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “ Cezzi De Castro Moro” di Maglie; IISS “E. Lanoce” di Maglie; IISS “Laporta/Falcone-Borsellino” di Galatina; IISS “S. Trinchese” di Martano; IISS “Don Tonino Bello – Nino Della Notte” di Tricase e Poggiardo; IISS “G. Salvemini” di Alessano.
Orientation Express trova spazio in scuole di diverso tipo: oltre la metà sono istituti tecnici, cui seguono gli alberghieri (20 per cento), i professionali (17,8 per cento) e infine i licei (8,9).
Quest’ultimo è un dato che tenderà a crescere nel corso delle prossime edizioni.
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