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Casarano

Casarano: in sei denunciati per gli impianti fotovoltaici

Nelle prime me ore del 31 maggio, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casarano deferivano in stato di libertà per violazione

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Nelle prime me ore del 31 maggio, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casarano deferivano in stato di libertà per violazione delle leggi sull’edilizia, in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili, per falsità ideologica commessa da P.U. in atti pubblici, abuso d’ufficio, 6 persone:


D.G., 79enne di Casarano, imprenditore,  rappresentante legale della società operante nel settore fotovoltaico;


P.M., 40 enne di Casarano rappresentante legale della società operante nel settore fotovoltaico;

L. I., 61enne di Casarano rappresentante legale della società operante nel settore fotovoltaico;


L. G., 37enne leccese ingegnere , in qualità di progettista e direttore dei lavori degli impianti fotovoltaici in questione;


A.C., 43enne di Casarano impiegato nel Comune di Casarano;


F.C., 46enne,  impiegato nel Comune di Casarano.


Il Nucleo Operativo di Casarano, nel 2011, ha avviato, di propria iniziativa, oculate indagini tesa a verificare, innanzitutto, la liceità della realizzazione, in  maniera copiosa, degli impianti fotovoltaici nell’ambito della propria giurisdizione, nonché mirate a verificare se vi siano eventuali collegamenti con la criminalità organizzata, eventuali violazioni alle normative vigenti o frodi a danno dello Stato o Enti pubblici. Nel corso degli accertamenti sopra menzionati, emergeva che nell’anno 2010, presso il Comune di Casarano erano state depositate numerose D.I.A. (denuncia inizio attività) finalizzate alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Dai controlli si appurava, in particolare, che tre società operanti nel settore, avevano presentato singolarmente la D.I.A. per realizzare di impianti fotovoltaici. Da un primo controllo emergeva che le società in questione, intendevano realizzare tre (3) impianti fotovoltaici in C/da Magliesi agro del Comune di Casarano, tutti su un unico lotto di terreno,  distinto al c.t.( catasto terreno).


Considerata la singolarità che i terreni interessati alla realizzazione degli impianti fotovoltaici erano confinanti tra di loro, e in particolare, che sugli stessi si dovevano realizzare tre (3) impianti fotovoltaici, si approfondivano ulteriormente le indagini, esaminando, con particolare minuzia,  l’iter amministrativo utilizzato per realizzare gli impianti in argomento e si sortiva che erano state depositate, in tempi differenti, sei (6) D.I.A. (Denuncia Inizio Attività), due per ogni società, di cui le prime tre (3) il 22.01.2010. Successivamente, sempre le società in questione, in data 10.01.2011 depositavano ulteriori tre D.I.A. come variante alle precedenti, con le quali comunicavano che gli impianti fotovoltaici da realizzare non avrebbero più prodotto 132,02 KWp ma 19,78 KWp, lasciando invariato tutto il resto ( le particelle interessate sulle quali dovevano sorgere tre impianti fotovoltaici). In seguito a quanto emerso, notata l’anomalia delle D.I.A, in particolare la variazione di potenziale che avrebbero prodotto tutti gli impianti fotovoltaici  da 132,02 KWp a 19,78 KWp, si effettuava una verifica della documentazione presentata finalizzata a individuare eventuali anomalie nell’iter amministrativo, dalla quale  emergeva che:


tutte le società che avevano presentato la D.I.A., sia come originaria e sia come variante, non avevano integrato la prevista documentazione consistente nella dichiarazione attestante  di avere le risorse finanziarie per effettuare  la realizzazione degli impianti ex art. 3 comma 3° L.R. n. 31 del 21.10.2008 e, pertanto la documentazione risultava,palesemente, incompleta. I rappresentanti legali delle tre società in oggetto indicate, presentavano singolarmente  una D.I.A. (questo in data 22.01.2010) per la realizzazione in totale di tre impianti fotovoltaici, che avrebbero prodotto una potenza di 132,02 KWp. Tutti gli impianti, come indicati nelle prime tre D.I.A., dovevano essere realizzati in C/da Magliesi agro del Comune di Casarano su terreni distinti al c.t.  Foglio 34 particella 742/753. Successivamente, i rappresentanti legali delle società, visto l’evolversi della legislazione sul fotovoltaico, in particolare la modifica della L.R. 31/08, sopravvenuta a seguito della sentenza nr. 119/2010 della Corte Costituzionale, temendo l’annullamento delle D.I.A., chiedevano in data 10.06.2010 un’attestazione da parte dell’ufficio Tecnico del Comune di Casarano a conferma della validità delle D.I.A. in questione. L’ufficio Tecnico confermava la loro validità, senza evidenziare la mancanza dell’atto attestante la possibilità di risorse finanziarie previsto per Legge – ex art . 3 comma 3° L.R. n. 31 del 21.10.2008; Alla luce di quanto sopra, si effettuavano accertamenti presso L’ENEL Distribuzione S.p.A. –Connessione Impianti di Produzione- con sede in Bari, ove emergeva che nessuna delle tre società in oggetto indicate aveva comunicato  che la potenza di produzione degli impianti fotovoltaici era variata da KWp 132,02 a KWp 19,78. Comunicazione volutamente non fatta poiché la riduzione della produzione di energia comporterebbe la riduzione degli introiti, sia sotto l’aspetto degli incentivi sia sotto l’aspetto della quantità di energia prodotta.


Alla luce di quanto sopra , considerato la discrasia tra i documenti autorizzativi, poiché risultano incompleti, e la realizzazione delle strutture dalla quale emerge, in maniera apodittica, l’abuso edilizio in primis  e la non genuinità degli atti pubblici, considerato anche il fatto che alla data odierna non sono stati ancora posizionati sulle relative strutture i pannelli fotovoltaici si procede a sottoporre a sequestro penale l’area interessata alla realizzazione degli impianti fotovoltaici in questione.


Casarano

Muore per un gelato a 16 anni. Ristoratore condannato

Nello specifico è il ristoratore a pagare per la morte dell’avventore allergico. Deve risarcire il danno da perdita parentale al padre del sedicenne deceduto dopo lo shock anafilattico per aver mangiato un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, a causa delle patologie del ragazzo…

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Muore cliente 16enne allergico per un gelato, ristoratore condannato.

Per la Cassazione penale nessun concorso di colpa ai genitori che hanno concordato il menu, sciatteria del gestore. “Papà, io voglio vivere, non voglio morire”, danno biologico terminale per la lucida agonia del figlio.

Davide P., che risiedeva a Bologna ed era in vacanza con la sua famiglia in Puglia, era celiaco e poliallergico. La mamma aveva fornito una lista di cibi senza glutine da servire

La «sciatteria» del titolare di un ristorante di servire un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, è costato la galera al ristoratore.

È quanto emerge dall’ordinanza 6668/25 pubblicata il 14 marzo 2025 dalla terza sezione penale della Cassazione avverso sentenza depositata il 25/02/2022 della Corte d’Appello di Bari n° 820/2022.

Nello specifico è il ristoratore a pagare per la morte dell’avventore allergico. Deve risarcire il danno da perdita parentale al padre del sedicenne deceduto dopo lo shock anafilattico per aver mangiato un gelato diverso da quello previsto dal menu concordato ad hoc per il ricevimento, a causa delle patologie del ragazzo.

E al genitore va risarcito in via ereditaria il danno biologico, chiave interpretativa terminale patito dal giovane che nell’ultimo momento di lucidità si rende conto della morte che arriva («papà, io voglio vivere»).

«Totale» la «sciatteria» del titolare che va al supermercato a comprare il gelato sostitutivo la sera prima del banchetto senza assumere informazioni specifiche sulla compatibilità con intolleranze alimentari.

Nessun concorso di colpa può essere addebitato alla famiglia della vittima.

Bocciato il ricorso del ristoratore: diventa definitiva la condanna a pagare al padre della vittima quasi 414 mila euro a titolo di danno da perdita parentale calcolato in base alle tabelle del tribunale di Roma più altri 100 mila per il danno terminale patito dal ragazzo prima del decesso e trasmesso in via ereditaria al genitore («non voglio morire»), liquidato secondo equità. Per la festa di una cresima della nipote i genitori del sedicenne concordano con il gestore un menu compatibile con i disturbi alimentari del ragazzo, che è celiaco e allergico a vari alimenti.

Il tragico evento avvenne a San Giovanni Rotondo dopo che un ragazzo celiaco di 16 anni, Davide P., aveva mangiato un gelato ed è morto.

Nativo di San Marco in Lamis, era residente a Bologna. La mamma si era raccomandata al ristoratore – che ospitava numerose persone per un pranzo offerto da un familiare della vittima in occasione della celebrazione di una cresima – di servire a Davide cibi senza glutine, e gli aveva consegnato una apposita lista.

Davanti alla Cassazione penale il processo si conclude con l’annullamento ai soli fini civili.

Ad avviso degli Ermellini, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, rincarando la dose hanno spiegato che “di fronte a una condizione sanitaria così allarmante, scrive la Corte di appello di Bari, il ristoratore non avrebbe dovuto comprare un prodotto diverso da quello concordato ma si sarebbe dovuto confrontare con i genitori del sedicenne per indirizzarsi su un alimento già assunto dal ragazzo e dunque sicuro. Si configura quindi la colpa per negligenza, imprudenza e imperizia in violazione di un dovere oggettivo di diligenza che trova fondamento nel contratto stipulato per il ricevimento. Il gestore del locale non prospetta elementi di fatto dai quali desumere un concorso di colpa dei genitori. Sul risarcimento della perdita parentale scatta la personalizzazione di un terzo per il fortissimo legame familiare e le drammatiche circostanze del decesso: il figlio muore fra le braccia del padre, che negli anni si era dedicato molto al ragazzo proprio a causa dei disturbi alimentari”.

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Attualità

Realizzarsi in Puglia

Oltre 4mila studenti coinvolti in “Orientation Express”, la terza rassegna di orientamento post diploma targata Arpal Puglia in corso in 33 scuole delle province di Lecce, Brindisi e Taranto

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Orientarsi al futuro attraverso la conoscenza del mercato del lavoro, ma anche prendendo contezza delle proprie potenzialità e delle opportunità offerte dalla propria terra.

Così i centri per l’impiego sono accanto ai diplomandi: sono 4.266 quelli coinvolti in Orientation Express, terza rassegna di orientamento post-diploma targata Arpal Puglia e in corso nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.

«Puntiamo», spiega il presidente del cda di Arpal Puglia, Beniamino Di Cagno, «a stimolare nelle studentesse e negli studenti un ragionamento che valorizzi le loro attitudini e li incoraggi nel perseguimento dei propri sogni attraverso gli strumenti giusti. Non solo, vogliamo fornire loro anche lo spaccato di una Puglia dinamica, una terra in cui poter perseguire la propria realizzazione professionale e in cui poter tornare o restare dopo la formazione: è una regione che, come documentato dai servizi Arpal di incrocio domanda-offerta, ha bisogno di numerose figure professionali nuove e dalle competenze elevate, ad esempio nel campo dell’ICT, della sostenibilità ambientale, dell’agricoltura di precisione, della salute, del turismo, della meccatronica e in tanti altri settori. Anche in questo modo siamo impegnati a dare attuazione concreta alla Strategia #mareAsinistra della Regione Puglia, che vuole attrarre e trattenere i talenti sul territorio. I giovani rappresentano la nostra speranza».

Il percorso è stato avviato il 6 febbraio scorso e proseguirà fino a metà aprile con un calendario che conta ben 33 date, durante le quali sono programmati incontri e laboratori con ognuna delle 261 classi coinvolte.

Arpal Puglia ha garantito una diffusione capillare del proprio servizio di orientamento per i giovani: a farne richiesta sono state 33 scuole.

«Negli ultimi tre anni», dichiara Luigi Mazzei, dirigente U.O.Coordinamento Servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce, «si è intensificato il dialogo tra Arpal Puglia e gli istituti superiori. Abbiamo dato seguito ad un innovativo progetto creato appositamente dai centri per l’impiego e pensato su misura dei diplomandi, per accompagnarli al meglio nel processo di transizione tra la formazione scolastica e l’ingresso nel mondo del lavoro. Lo sviluppo delle competenze personali, sociali e gestionali per la scelta del proprio profilo professionale ha inizio nell’aula scolastica. Per questo, abbiamo colto la sfida alta di dialogare con gli studenti adeguando il nostro stile comunicativo al loro e scendendo dalla cattedra, per farci percepire al loro fianco nel mettere a fuoco le proprie aspirazioni e gli strumenti necessari per realizzarle».

INEDITI STRUMENTI DI ORIENTAMENTO

Gli incontri si articolano in sessioni informative, laboratori e confronti.

Gli orientatori dei centri per l’impiego salentini hanno coniato strumenti originali e inediti per coinvolgere attivamente gli studenti e non renderli spettatori passivi.

Cuore degli incontri, infatti, sono i Job model canvas, laboratori di orientamento che si basano su strumenti visuali ideali e che adottano le logiche del Design Thinking e del Personal Branding Canvas, per aiutare i giovani a simulare l’ideazione e la realizzazione di un proprio progetto professionale.

L’obiettivo è trasferire loro un metodo, da poter riutilizzare in maniera autonoma successivamente e tutte le volte in cui saranno chiamati a fare delle scelte professionali.

L’attività pratica fa il paio con le informazioni trasferite ai giovani: strumenti che servono per orientarsi nel mercato del lavoro; opzioni per formarsi al meglio; tecniche di ricerca attiva online, offline e tramite social networking.

Un focus è riservato alla stesura del curriculum vitae, agli errori da evitare, alle diverse tipologie da impiegare in base ai diversi utilizzi.

Particolare attenzione, infine, è riservata alle figure più richieste e ai lavori del futuro nei settori professionali per i quali gli studenti si stanno formando: si tratta di un approfondimento minuzioso offerto ai diplomandi, differenziato per ogni indirizzo curricolare di ogni singola classe.

DUE FASI

La rassegna si articola in due fasi. La prima, conclusasi nei giorni scorsi, è stata interamente dedicata agli istituti alberghieri.

Ad aderire sono stati tutti e dodici quelli presenti sul territorio.  

Sei quelli dell’Ambito di Lecce: IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “F. Bottazzi” di Ugento; IISS Polo tecnico del Mediterraneo “A. Moro” di Santa Cesarea Terme; IISS “Presta-Columella” di Lecce; IISS “E. Lanoce” di Otranto; IISS “N. Moccia” di Nardò.

La seconda fase, attualmente in pieno svolgimento, si rivolge agli istituti tecnici, commerciali, professionali e ai licei. Sono 28 quelli che ospitano la rassegna.

Tredici ricadono nella provincia di Lecce: IISS “Presta – Columella” e Liceo statale “ P. Siciliani” nel capoluogo; IISS “A.Volta” di Campi Salentina; IISS “E. Vanoni” di Nardò; IISS “F. Bottazzi” e IISS “ A. De Viti De Marco” di Casarano; IISS “A. Vespucci” di Gallipoli; IISS “ Cezzi De Castro Moro” di Maglie; IISS “E. Lanoce” di Maglie; IISS “Laporta/Falcone-Borsellino” di Galatina; IISS “S. Trinchese” di Martano; IISS “Don Tonino Bello – Nino Della Notte” di Tricase e Poggiardo; IISS “G. Salvemini” di Alessano.

Orientation Express trova spazio in scuole di diverso tipo: oltre la metà sono istituti tecnici, cui seguono gli alberghieri (20 per cento), i professionali (17,8 per cento) e infine i licei (8,9).

Quest’ultimo è un dato che tenderà a crescere nel corso delle prossime edizioni.

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Appuntamenti

Pompieri per un giorno: a Casarano arriva Pompieropoli

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A scuola di sicurezza divertendosi: domenica 16 a Casarano arriva Pompieropoli. Appuntamento in piazzetta delle Vittime Civili, dalle ore 10 sino alle 18.

Tutti i bambini partecipanti riceveranno l’ attestato di “pompiere per un giorno”.

La manifestazione si aprirà con il coro dei bambini del Polo 2 e Polo 3 che intoneranno l’inno nazionale e l’inno dei pompieri coordinati dalle docenti Orsola Antonella Panarello e Deborah Giannelli.

Il percorso ludico didattico sarà gestito dall’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, mentre Croce Rossa Italiana comitato di Casarano, presieduta da Rossella Cortese, e Cives Lecce si occuperanno di dare dimostrazioni pratiche sulle manovre salvavita adulto e pediatriche.

Contatti per info in locandina.

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