I Finanzieri della Tenenza di Casarano hanno portato a termine una ulteriore importante operazione nel settore della sicurezza dei prodotti che ha consentito il sequestro di oltre mille tra capi ed articoli di bigiotteria non conformi alla legislazione italiana. L’intervento è stato effettuato l’altra sera, nel corso di un’attività finalizzata alla prevenzione nel settore della tutela del mercato dei beni e servizi, presso la sede di un esercizio commerciale di Casarano, gestito da un cittadino di origine asiatica. La merce, rappresentata da maglie, camicie, collane, anelli, bracciali, orecchini ed altri oggetti di vario genere, per un valore di circa 25 mila euro, è risultata tutta irregolare in quanto sprovvista di qualsiasi etichettatura, della descrizione dei componenti del prodotto e delle modalità d’uso, in violazione alla normativa sul consumo. La merce sequestrata, non recava, infatti, le prescritte indicazioni dell’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente; dei materiali impiegati e dei metodi di lavorazione, ove questi siano determinanti per la qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto; le istruzioni e le eventuali precauzioni e destinazioni d’uso, ove utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto. In questi primi mesi dell’anno, in materia di controlli sulla sicurezza prodotti, i Finanzieri del Comando Provinciale di Lecce hanno effettuato 32 interventi che hanno permesso di sequestrare oltre 450 mila prodotti e segnalare amministrativamente 10 responsabili.

Nord Salento: imprenditore edile evadeva il Fisco

Un’evasione fiscale da oltre 700 mila euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Lecce che ha eseguito una verifica fiscale nei confronti di un costruttore edile del nord Salento. L’indagine economico finanziaria delle Fiamme Gialle ha riguardato un imprenditore della provincia, che per tre anni è rimasto sconosciuto al Fisco, dimenticando di presentare le prescritte dichiarazioni dei redditi, nonché di contabilizzare elementi positivi di reddito per oltre 700 euro e con un’evasione dell’Iva per oltre 96 mila euro. Tale risultato è stato realizzato attraverso una minuziosa attività ispettiva, che ha permesso di appurare come l’imprenditore, dal 2006 al 2010, aveva intenzionalmente deciso di non contabilizzare i ricavi conseguiti dall’attività d’impresa, pur rilasciando sistematicamente regolare fattura ai propri clienti. L’imprenditore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di occultamento e distruzione di scritture contabili. Lo stesso è stato inoltre segnalato all’Agenzia delle Entrate per il recupero delle relative imposte.