Chissà, tra 8-10 anni (o forse prima) potrebbe essere indetto un referendum per chiedere ai cittadini di Copertino e Leverano se intendono fondere i due attuali Comuni in un’unica comunità locale.
Chissà, nei prossimi 5 anni (magari prima di quanto oggi possiamo immaginare) i Comuni di Gallipoli, Nardò, Porto Cesareo, Leverano e Copertino potrebbero uscire dalle Unioni dei Comuni nelle quali sono ora collocate (Unioni tutte fallimentari, inutili e dispendiose) per costituirsi un una nuova Unione, con un fronte sul mare (uno dei tratti in assoluto più interessanti del mar Mediterraneo) di 32 km (24 km in linea d’aria) e una popolazione complessiva di 97.560 abitanti.
Di questi scenari – che diventeranno sempre più realistici quanto più i comuni dovranno combattere con le difficoltà economiche e quanto più diventerà difficile assumere personale e, soprattutto, personale qualificato – si parlerà nel corso della terza specifica iniziativa prevista nell’ambito della manifestazione “Passato e Memoria. Identità – Futuro – Sviluppo” che si terrà venerdi 16 novembre, presso “La Locanda”, con inizio alle ore 18,30, sul tema “Fusione dei Comuni e nuove Unioni dei Comuni, per superare la crisi economica e avviare politiche locali di sviluppo e crescita”. La riflessione su tale tema è affidata a Giuseppe Rosafio sindaco di Copertino, a Cosimo Durante sindaco storico di Leverano e presidente del GAL Terra d’Arneo, a Francesco Errico sindaco di Gallipoli e a Marcello Risi sindaco di Nardò. A Sergio Martina è affidato invece il ruolo di moderatore (ma verosimilmente più stimolatore, se non provocatore) della riflessione.
“La crisi economica, che non sarà di breve durata”, dichiara Sergio Martina, “sta maturando più evolute sensibilità autonomistiche. I cittadini oggi potrebbero addirittura chiedere che ci sia un solo sindaco, un solo consiglio comunale ed un’unica burocrazia ad amministrare i comuni di Copertino e Leverano. Sia chiaro! I cittadini chiedono un solo sindaco, bravo, e una unica burocrazia, efficiente, invece di due sindaci poco bravi e di due burocrazie poco efficienti”.
“Come anche”, prosegue Martina, “ci sono problemi che un comune, da solo, non è assolutamente in grado di affrontare. Tra questi, il problema ineludibile del contrasto all’evasione fiscale e contributiva locale; le scelte in materia di igiene urbana e quelle, ancor più decisive, della scelta dei siti (che devono essere i più vicini possibili) e dei meccanismi di smaltimento dei rifiuti urbani; la capacità di intercettare tutti i finanziamenti disponibili in sede europea, purché coerenti con le autentiche vocazioni economico-sociali di questo pezzo di Salento; l’indispensabile capacità di sviluppare un efficace marketing d’area in ambito europeo”.
“Tutte queste cose, che nessun comune è in grado di fare da solo, può invece farle benissimo una Unione dei comuni come quella che stiamo prefigurando. Del resto, nessuno può disconoscere che di tutte le realtà salentine”, conclude Martina, “solo pochissime, Gallipoli prima tra tutte, ma anche Porto Cesareo, hanno le ricchezze paesaggistiche e storico-culturali per sviluppare un marketing turistico di livello europeo, con conseguente richiamo di nuovi investimenti, anche esterni”.