News & Salento
Confindustria Lecce: l’appello del Collegio dei Probiviri
Il paradosso di “uno Stato che non paga i suoi debiti ai fornitori, pretendendo, in via coatta, dagli stessi, l’immediato versamento di balzelli fiscali
Il Collegio dei Probiviri di Confindustria Lecce rende noto un proprio doumento sottoscritto dai componenti per dire che, “pur essendo soltanto presidio di vigilanza etica dell’Associazione”, avverte il bisogno di “aggiungere la sua sollecitante voce” in sintonia con le preoccupazioni espresse dal mondo del lavoro e dell’imprenditoria, fortemente minacciato dall’estendersi quotidiano della crisi economica, divenuta sempre più acuta in tutti i settori, “tanto da intravedere devastanti irreversibilità a danno della coesione sociale, del diritto esistenziale e della tenuta democratica del nostro Paese, che è scivolato in sacche di impoverimento diffuso e in desertificazione occupazionale”.
Il Collegio dei Probiviri denuncia “il gravissimo stallo politico, che dura da tempo e che, in questi giorni, sta divenendo più intollerabile anche per le recenti risultanze elettorali, che, senza dubbio, hanno inasprito le difficoltà e, perciò, reclamano una più obbligata, plenaria convergenza di intenti per fronteggiare le conseguenze di un vero e proprio stato di guerra di natura economica, aggravato da una confusione politica senza precedenti”.
Secondo i Probiviri di Confuindustria, “risulta irrazionale, deplorevole e antipatriottico che le forze partitiche continuino a rimanere barricate nei loro fortini di parte e smarriscano, in sterili sfide anacronistiche, il bene comune, l’interesse del Paese e l’onore nazionale sino al punto di non riuscire a comporre un Governo di emergenza. Esigenza indifferibile per ricercare urgenti misure di continuità, di contenimento del negativo e di compatta rappresentatività presso gli organismi internazionali e nel contesto di una Europa, che ha smarrito il suo tempo comunitario, praticando inavvedute politiche recessive, le quali, se protratte, distruggono gli Stati deboli e si apprestano, per contagio, ad estendere le vicissitudini agli Stati ritenuti forti, che giocano anch’essi un ruolo aggiuntivo di sfacciata speculazione”.
I firmatari del documento sottolineano poi il paradosso di “uno Stato che nel suo complesso, centrale e periferico, non paga i suoi debiti finanziari ai suoi fornitori, pretendendo spesso, in via coatta, dagli stessi, l’immediato versamento di balzelli fiscali, sempre più pesanti e gravati di smisurate penalizzazioni”.
Il Collegio dei probiviri di Confindustria Lecce auspica che “i Parlamentari, i vertici degli enti Locali, le rappresentanze dei corpi sociali, professionali e partitici, operanti sul territorio, recepiscano con urgenza, nei modi più opportuni e fattivamente, il presente grido di allarme, attivandosi, intanto, a far garantire almeno i fondi necessari per il pagamento degli ammortizzatori sociali in modo da sovvenire il bisogno, l’umana comprensione e l’ordine democratico. Si teme”, concludono, “il tempo scaduto ma ancor di più è da temere la pazienza in palese, drammatica scadenza”.
I firmatari del documento sono: Giacinto Urso, Sara Andriolo, Lucio Caprioli, Giuseppe Mormandi, Giorgio Petrachi, Mario Sansonetti, Alessandro Stasi, Dino Viterbo
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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