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News & Salento

Contrastare le povertà

Promuovere il Bene Comune e la cittadinanza attiva. Dalle analisi alle proposte

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Contrastare le povertà. Promuovere il Bene Comune e la cittadinanza attiva. Dalle analisi alle proposte” è il tema del seminario distrettuale dei Lions Clubs International (Distretto 108 AB) che si terrà a Bari presso l’Hotel Sheraton il 23 febbraio a partire dalle ore 9,30. Il seminario, che vede la collaborazione della Regione Puglia, della rete dei CSV, della Caritas Regionale, mira a fare il punto su un tema centrale per il nostro tempo, quello della povertà, un fenomeno ormai persistente e in continua crescita, cui le Istituzioni sembrano fare sempre più fatica a dare risposta, anche perché è il punto di convergenza di una sorta di “tempesta perfetta”, quella di una crisi economica, che si intreccia con la crisi sociale, con la crisi istituzionale e politica, con la crisi culturale. E allora per dare le risposte a questa “Tempesta perfetta”, non bastano solo le risorse economiche e i tagli alla politica, ma anche risorse culturali e relazionali, che mirano a diffondere la cultura della responsabilità, della condivisione, della solidarietà. Dalla crisi, infatti, non si esce con la demolizione di tutto e con l’elemosina di sussidi e social card, ma con l’investimento nella buona politica, che mira all’implemento dei Beni Comuni, rafforzando questa azione con il principio di sussidiarietà. E al seminario di Bari si presenterà appunto una proposta di legge regionale sulla sussidiarietà orizzontale (art. 118 della Costituzione).


L’analisi della situazione pugliese, in particolare sotto il profilo della questione sociale e delle povertà sarà effettuato dal sociologo Luigi Russo, che presenterà il “dossier Povertà” preparato per l’occasione dal Centro Studi del CSV Salento. Secondo questo studio sono 8 le aree fortemente critiche sulle quali si segnalano emergenze severe dal punto di vista sociale: 1. Il disagio alimentare,  che colpisce 294.765 persone pugliesi, che non hanno sufficienti risorse per mangiare (il ricorso alle mense della carità per i poveri “estremi” raggiunge le 1700 unità al giorno); 2. La disoccupazione, che tocca 231.466 pugliesi, soprattutto donne e giovani; 3. Le famiglie che cascano nella trappola dell’usura e del gioco d’azzardo patologico; 4. La povertà infantile e la dispersione scolastica;  5. La deprivazione degli anziani e il precariato dei giovani; 6. L’emergenza abitativa e gli sfratti; 7. Gli “Invisibili” (senza fissa dimora); 8. L’impossibilità di curarsi.


“Tutti questi fenomeni – dice Russo – sono in decisa crescita, e dimostrano innanzitutto che il termine povertà oggi fa fatica a comprendere tutta la complessità del fenomeno della miseria economica e culturale che colpisce strati sempre più ampi della società pugliese, compresa la cosiddetta classe media. E dimostra anche che le politiche (il poco Welfare rimasto) non riescono più a dare adeguate risposte, perché le risposte non possono puntare solo sulla leva finanziaria. Mentre il Terzo Settore, in particolare la grande rete delle 2100 associazioni volontariato e delle Caritas pugliesi, riesce a intercettare questi bisogni e a farsene carico, molto spesso in una operazione di supplenza che ricorda altre epoche storiche, mettendo sul campo risorse materiali ma anche relazionali e di dono”. Le azioni del Terzo Settore, infatti, non si limitano alla logica puramente assistenziale (fondamentale in taluni casi) ma vanno anche verso l’inclusione attraverso progetti finalizzati ad incentivare la coesione sociale ed economica.

Ecco alcune delle eccellenze regionali in questo particolare settore del contrasto alle povertà: l’Emporio della Solidarietà della Comunità Emmanuel di Lecce,  un vero e proprio supermercato di medie dimensioni (500 mq) con scaffali, carrelli, casse automatizzate dove reperire gratuitamente beni e servizi; il dormitorio di Sant’Alfonso de’ Liguori di Foggia realizzato da associazioni di volontariato, Caritas e parrocchie per rispondere all’emergenza freddo dei mesi invernali; il “San Paolo Social Network: le periferie al centro”, progetto promosso a Bari dalla Cooperativa Esedra che ha coinvolto moltissime associazioni di volontariato del territorio, scuole e istituzioni sul contrasto della dispersione scolastica, della formazione professionale, dello start-up di nuove imprese;  il Taxi Sociale del Centro Auser “Rosanna Benzi” di Torre Santa Susanna in Provincia di Brindisi per combattere la condizione di isolamento in cui stanno sprofondano i nostri anziani; la social street di Tricase (Lecce) pensata per riscoprire i vantaggi e la bellezza del vicinato, per diffondere l’idea che proprio nei momenti di disagio più profondo l’unione e la riscoperta della comunità possono rappresentare delle soluzioni.


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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