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Copertino

Copertino: Rosafio azzera la Giunta

Con un laconico atto datato 1° ottobre e affisso all’Albo pretorio lo scorso 4 ottobre, il sindaco Giuseppe Rosafio ha revocato l’assegnazione di specifiche

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Con un laconico atto datato 1° ottobre e affisso all’Albo pretorio lo scorso 4 ottobre, il sindaco Giuseppe Rosafio ha revocato l’assegnazione di specifiche funzioni e attribuzioni agli Assessori. L’azzeramento della Giunta è un provvedimento che giunge al termine di un periodo di immobilismo amministrativo che ha indotto il primo cittadino a prendere questa forte decisione. Un primo sentore delle incrinature si era già avuto qualche settimana fa con la remissione della delega da parte dell’assessore al Bilancio Luigi Del Prete. Una scelta causata da sopraggiunti motivi di carattere personale e non politici, come specificato dallo stesso Del Prete nella sua lettera di dimissioni. Nella medesima lettera, Del Prete, oltre a rinnovare il sostegno al Sindaco, ha elencato una serie di questioni ancora aperte: combattere l’evasione della Tarsu al fine di poter ridurre la pressione fiscale sui cittadini; il miglioramento della qualità del servizio offerto dalla Multiservizi SpA; la realizzazione del cavalcavia al passaggio a livello sulla via della Grottella; il problema irrisolto del Castello, ancora sottratto alla piena fruizione da parte dei cittadini; la realizzazione dell’importante “Festival del Documentario” con l’Apulia Film Commission; il recupero di Casole; la realizzazione di un centro studi a favore dell’edilizia sostenibile; ed una serie di altri interventi in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Certo, dà molto da pensare il fatto che l’Assessore al Bilancio (mica uno qualunque!) si dimetta confermando comunque l’appoggio al Sindaco e, nello stesso tempo, sventolando i problemi ancora irrisolti della città. Per fare un paragone, pensiamo all’effetto che farebbe la medesima cosa proiettata su scala nazionale! Saranno forse stati questi argomenti di fondamentale interesse per Copertino che hanno indotto il sindaco Rosafio, di fronte all’inerzia del governo cittadino, a revocare le deleghe assessorili? L’intenzione è davvero quella di verificare le condizioni della sua Amministrazione e rilanciarne l’impegno? O c’è dell’altro? È pur vero che, più di un anno e mezzo fa, in campagna elettorale Rosafio sosteneva che efficacia ed efficienza potessero ottenersi solo con tecnici esperti regolarmente stipendiati come consulenti esterni. Sarà forse la volta buona per vedere un Assessore tecnico e non uno politico? Sarà la volta buona per vedere qualche personalità di spessore, anche se lontana dalla politica, che metta le sue competenze e la sua esperienza al servizio della città? Solo l’evolversi della situazione potrà sfatare ogni dubbio. Nel frattempo c’è chi non lesina pesanti critiche all’operato del sindaco, come Gianmarco Negri, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, secondo cui la scelta del ritiro delle deleghe raffigura “il segno evidente di un malessere da poltrona che è divenuto ormai caratteristica predominante dell’Amministrazione Rosafio. La totale paralisi a cui la nostra città è stata costretta in questi mesi si può spiegare soltanto con la mancanza di una idea di sviluppo e di una prospettiva di governo capace di andare oltre la “stupida” e “vecchia” idea della politica intesa come clientela da soddisfare e prebende da elargire”. Secondo Negri, gli amministratori comunali sarebbero “assenti dalla città, lontani dal Comune, persino latitanti dagli uffici dei loro Assessorati, distanti da quelle che sono le problematiche reali della nostra città, capaci solo di fare gli interessi di pochi”. “Cambiamento e Partecipazione” era il motto della coalizione guidata da Rosafio durante la campagna elettorale. E tutti i copertinesi si augurano che adesso il Sindaco faccia le scelte giuste nell’interesse esclusivo della città. Chissà che non sia arrivato davvero il momento di cambiare e di partecipare.


Massimo Alligri

Approfondimenti

Operazione interforze, 5 arresti e 5 denunce

Alto impatto: controlli di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza a a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano

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 Servizi straordinari di controllo del territorio nella provincia di Lecce.

Come deliberato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente pianificato in sede di Tavolo Tecnico del Questore, negli ultimi sette giorni si sono svolti i Servizi Interforze cosiddetti ad “Alto Impatto”.

Tali servizi hanno la finalità di incrementare la sicurezza grazie alla presenza congiunta delle Forze dell’Ordine ed alla loro sinergica azione sul territorio, prevenendo e reprimendo reati predatori e non solo.

Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una capillare e approfondita attività di controllo a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano.

I controlli hanno spaziato in diversi ambiti, dal controllo del territorio, identificazione di persone appiedate e avventori di locali, al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ai controlli amministrativi agli esercizi commerciali.

In totale sono quattro gli arresti eseguiti in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 3 gli arresti eseguiti in esecuzione di ordinanze dell’A.G., 4 gli indagati a piede libero per traffico di stupefacenti e due per porto abusivo di armi, infine 15 le segnalazioni per uso personale di stupefacenti.

Assidui anche i controlli amministrativi: 55 esercizi commerciali sono stati controllati dalle forze dell’ordine.

Massiccio il bilancio finale: 1869 persone identificate, 240 dei quali con precedenti penali e/o di polizia, e 875 veicoli fermati.

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Attualità

Banca Intesa, il sito ancora una volta in “down”

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni…

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Ancora una volta, a distanza di poche settimane, i servizi digitali di Intesa Sanpaolo sono in “down”.

E, pertanto, ancora una volta l’app non funziona, i conti online sono inaccessibili e non è possibile effettuare operazioni.

Questo è il messaggio che si legge dopo il tentativo di accesso sul sito della banca:

«Gentile cliente, ti informiamo che, a causa di un rallentamento momentaneo, la visibilità di alcuni movimenti (ad esempio mutui e accredito pensioni) potrebbe non essere disponibile», recita un avviso che si è trovato di fronte chi è riuscito ad accedere all’App, mentre a chi resta fuori viene comunicato che «per un problema tecnico non si può proseguire».

Il messaggio sull'app di Intesa San Paolo

Dalla banca avvisano di aver «individuato il problema fin dalle prime ore del mattino» e di essersi «subito adoperata per risolvere il blocco della App, che è dovuto all’intenso traffico fin dalle prime ore del mattino».

«La cosa è in fase di risoluzione», assicura l’istituto.

 

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Attualità

La denuncia della CIA: niente fondi per la Xylella, niente soldi

Sicolo: «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche”…

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Sono ancora ferme le pratiche Xylella per il biennio 2020 e 2021. L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché, se almeno l’annualità 2020 non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto.

Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro e sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.

Per questo CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.

Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali le drastiche riduzioni delle produzioni lorde vendibili delle aziende olivicole; l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime; l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore; lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».

Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile.

L’associazione degli agricoltori «ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia. Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».

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