News & Salento
Cresce la disoccupazione giovanile nel Salento: 29,6%
Cresce la disoccupazione giovanile in provincia di Lecce. Il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato, diffuso dall’Osservatorio Economico di Lecce, colloca
Cresce la disoccupazione giovanile in provincia di Lecce. Il rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato, diffuso dall’Osservatorio Economico di Lecce, colloca il Salento all’ottavo posto in Italia. Il tasso di disoccupazione dei giovani under 35 è salito al 29,6 per cento. Impressiona ancor più il dato riferito ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni. La percentuale, infatti, raggiunge quasi la metà: il 47,3 per cento è senza lavoro. Si ferma al 23,7 per cento, invece, la percentuale dei giovani disoccupati tra i 25 e i 34 anni. La provincia di Lecce, purtroppo, ha il “triste” primato in Puglia. Precede Foggia che ha un tasso di disoccupazione al 25,2 (17° posto in Italia). Seguono Brindisi al 23,8 per cento (22°), Taranto con il 23,3 per cento (23°) e, in ultimo, Bari con il 18,6 per cento (34°). Il tasso medio in Puglia si attesta al 23 per cento. Meglio, comunque, rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno dove il tasso è del 25 per cento, pari a 538mila giovani senza lavoro su un totale, in Italia, di un milione e 138mila disoccupati fino a 35 anni. A livello nazionale, la disoccupazione giovanile si attesta al 15,9 per cento. Ancor peggio i ragazzi fino a 24 anni: il tasso di disoccupazione, in questa fascia d’età, è del 29,6 per cento rispetto al 21 della media europea. Tra il 2008 e il 2011, gli occupati sono diminuiti di ben 926mila unità. Un contraccolpo micidiale per il mercato del lavoro. “La crisi non è ancora passata”, commenta il vice presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Maurizio Botrugno, “ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. Ma occorre analizzare bene questi dati, perché se da un lato cresce la disoccupazione, dall’altro è incomprensibile la difficoltà a reperire manodopera nei settori dell’artigianato”. La “ricetta” del vice presidente per contrastare il fenomeno della disoccupazione è quella di “creare un rapporto più stretto tra la scuola e le aziende per avvicinare i giovani alle attività artigiane”. A suo parere “occorre valorizzare la formazione professionale, rilanciando l’apprendistato quale strumento formativo fondamentale per trasmettere il “saper fare” e per inserire i giovani nel mondo del lavoro. La recente riforma dell’apprendistato”, spiega Botrugno, “potrà contribuire a ridurre la distanza tra i giovani e il mondo del lavoro. Da un lato, i ragazzi potranno trovare nuove strade per imparare una professione, dall’altro le imprese potranno formare la manodopera qualificata di cui necessitano”.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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