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Da domani il Dea Lecce sarà ospedale Covid 19

Da domani potrà iniziare la sua attività con un percorso dedicato ai pazienti affetti da Covid-19, con 6 posti di osservazione breve intensiva per pazienti giunti al pronto soccorso con gravissima insufficienza respiratoria, 36 posti di Terapia intensiva-Rianimazione, 40 posti letto in Malattie Infettive – Covid e 44 di Pneumologia – Covid

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Il Dipartimento di emergenza ed accettazione (DEA) del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce è stato trasformato in ospedale Covid-19 ed è pronto ad accogliere i pazienti.


Con determina dirigenziale numero 76 del 20 marzo la Regione Puglia ne sancisce l’attivazione.


Abbiamo attivato anche questo importantissimo presidio per far fronte all’emergenza coronavirus“, dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, “possiamo quindi contare su una struttura moderna e funzionale, che rispetta tutti i parametri per la migliore assistenza dei malati Covid19“.


Il Dea, nato come nuovo Dipartimento di emergenza ed accettazione del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce per accogliere al suo interno tutti i reparti ospedalieri ad alta complessità di cure, come la rianimazione, la cardiochirurgia, l’unità coronarica, la cardiologia, la chirurgia, l’ortopedia con il trauma center, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, è stato riorganizzato in Ospedale Covid seguendo le indicazioni dettate dalla Regione Puglia il 16 marzo scorso.


Da domani quindi il DEA-Covid potrà iniziare la sua attività con un percorso dedicato ai pazienti affetti da Covid-19, con 6 posti di osservazione breve intensiva per pazienti giunti al pronto soccorso con una gravissima insufficienza respiratoria, 36 posti di Terapia intensiva-Rianimazione, 40 posti letto in Malattie Infettive – Covid e 44 di Pneumologia – Covid, anche questi dotati di posti letto di terapia sub intensiva.

I reparti di degenza saranno supportati da un Servizio di radiodiagnostica, dotato di una TAC a 128 strati, una sala di radiologia tradizionale e di ambulatori di ecodiagnostica, anche cardiologica.


Rimarrà in funzione presso il plesso originale il reparto di Malattie infettive già voluto dall’ordinaria programmazione regionale con i suoi 26 posti letto.


La direzione strategica della Asl di Lecce ringrazia i medici, gli infermieri, il personale tecnico e sanitario, Sanitaservice e i dipendenti delle aziende che con dedizione, impegno e celerità, hanno reso possibile la riorganizzazione dell’intera struttura.


È stata una corsa contro il tempo finalizzata a garantire in tempo utile i servizi necessari per affrontare una prima ondata di richieste di ricovero. Si è pronti inoltre ad incrementare ulteriormente il numero di posti letto di ulteriori 50 unità, con 16 posti di terapia intensiva nel caso in cui dovessero verificarsi ulteriori picchi di afflusso di pazienti. La nostra azienda ha agito compatta e con solerzia per contribuire a contenere l’emergenza, mettendo in campo uomini e donne competenti, tecnologie avanzate e strutture adeguate. Il resto dovrà essere dimostrato sul campo dalla nostra capacità organizzativa” ha dichiarato il direttore generale Rodolfo Rollo.


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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