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Attualità

Dinosauri ed altri animali preistorici

CALIMERA: Un appassionante ed eccezionale viaggio nella Preistoria in un contesto di eccezionale valenza ambientale, educativa e ricreativa: Inaugurazione della mostra nel Parco del Museo di Storia Naturale e Osservatorio Faunistico

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Un appassionante ed eccezionale viaggio nella Preistoria in un contesto di eccezionale valenza ambientale, educativa e ricreativa: giovedì 28 marzo, alle ore 16, negli spazi del Museo di Storia Naturale del Salento e Osservatorio Faunistico Provinciale presso la nuova struttura della Provincia di Lecce (sulla strada provinciale Calimera-Borgagne km 1), sarà inaugurata la mostra “Dinosauri ed altri animali preistorici”.


Il percorso dell’allestimento si snoda nel parco del Museo ed  il visitatore viene accompagnato alla scoperta dei giganteschi dinosauri dominatori dell’Era Mesozoica e di molte altre creature preistoriche, come i primi conquistatori delle terre emerse o i possenti mammiferi cenozoici.


La visita comprende poi l’Ospedale degli animali selvatici, dove si trovano le voliere e le gabbie di pre-ambientamento in cui sono ospitati gli esemplari in fase di recupero e quelli non recuperabili per la vita selvatica.


Ecco l’allestimento in pillole: intrattenimento e cultura scientifica; 20 ricostruzioni in scala 1:1 di dinosauri e altri animali preistorici;  pannelli didattici per soddisfare ogni curiosità; come si costruisce un dinosauro; la preistoria del Salento attraverso i suoi fossili; veri animali selvatici ospiti dell’Osservatorio Faunistico Provinciale.


Alla cerimonia di inaugurazione interverranno il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, l’assessore provinciale alla Tutela venatoria Salvatore Polimeno, il sindaco di Calimera Giuseppe Rosato, il sindaco di Melendugno Marco Potì, l’assessore con delega al Museo del Comune di Calimera Andrea Pascali.


La mostra è promossa da Geomodel, in collaborazione con Dinosauri in Carne e Ossa, Museo di Storia Naturale del Salento e Osservatorio Faunistico Provinciale, Cooperativa Naturalia, Associazione Paleontologica APPI, con il patrocinio di Comune di Calimera e Provincia di Lecce.

È stata creata da un team interamente italiano, con la consulenza di paleontologi professionisti in tutte le fasi di realizzazione. In collaborazione con l’Associazione Paleontologica APPI, la mostra offre un progetto didattico rivolto alle scuole di ogni ordine e grado con proposte specifiche per l’Infanzia, la Scuola Primaria e Secondaria: visite guidate, percorsi tematici e laboratori per un’intera giornata di svago e apprendimento.


Nel periodo di apertura della mostra sono previsti, inoltre, eventi speciali all’insegna del binomio cultura-intrattenimento, tra cui le Sauronotti (visite guidata in notturna) e i Complesauri (feste di compleanno in mostra).


La mostra aprirà al pubblico sabato 30 marzo e sarà visitabile fino al 30 giugno, secondo i seguenti orari: dal 30 marzo al 30 aprile, da martedì a venerdì 15-19, sabato, domenica e festivi   10-12*/14-19*; dall’1 maggio al 30 giugno, da martedì a venerdì 16-20, sabato, domenica e festivi 10-12*/15-20* (* ultimo ingresso – la mostra chiude circa un’ora dopo).


Per info e prenotazioni: 320.6586561 – www.museocalimera.it – info@msns.it.


Come raggiungere il Museo: imboccare la Lecce-Maglie (SS 16), prendere lo svincolo per Lizzanello, poi l’uscita per Caprarica e seguire le indicazioni per Calimera. Giunti in città alla prima rotatoria svoltare a sinistra e proseguire in direzione Martano, poi prendere la strada per Borgagne, proseguire per 1 km, quindi svoltare a destra per il Museo di Storia naturale.


Attualità

A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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