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Discarica a Torre Suda: raccolta firma dei residenti

Si rischia il disastro ecologico ed i residenti di Occhichiusi pensano ad una raccolta firme. Dopo le reiterate sollecitazioni pervenute sul tavolo dell’Ufficio Tecnico

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Si rischia il disastro ecologico ed i residenti di Occhichiusi pensano ad una raccolta firme. Dopo le reiterate sollecitazioni pervenute sul tavolo dell’Ufficio Tecnico e dell’Assessorato alla Sanità del Comune di Racale, i residenti della contrada Occhichiusi (a grande densità urbana, nella marina di Torre Suda, proprio ai confini con Mancaversa, marina di Taviano) hanno pensato di procedere, vistisi calpestati i propri diritti, ad una raccolta firme contro la discarica di rifiuti tossici presente sul loro territorio da alcuni anni. La discarica è locata in un terreno privato, su cui in questi anni molti furbi hanno svuotato di tutto, in particolare rifiuti altamente tossici come amianto, eternit, ghisa, cemento, ma anche numerosi contenitori di rifiuti solidi urbani, ingombranti e molto altro. I residenti di Occhichiusi si sono visti violentati sotto l’aspetto igienico-sanitario ed ecologico: a pochi metri dalla montagna di refusi sono situate le abitazioni ed i bambini sono soliti giocare. Per non parlare del cattivo odore che, con il caldo di questi giorni, è diventato davvero insopportabile. A tutto ciò si deve aggiungere la presenza di roditori e serpenti. Insomma, una situazione veramente drammatica, per combattere la quale tutti i residenti, la maggior parte cittadini di Taviano, hanno pensato, come detto, ad una raccolta firme per trovare una soluzione e bonificare al più presto la zona. Tra i tanti promotori della raccolta firme, ci sono Antonio Serra, Marco Stefano e Rita Tricarico: “Durante il periodo invernale e, d’estate a notte fonda, qualche mascalzone ha scambiato la nostra contrada per una discarica a cielo aperto. I rifiuti tossici sono altamente inquinanti e si rischia il disastro ecologico, soprattutto per la presenza di amianto. Abbiamo pensato ad una raccolta firme da presentare subito all’Ufficio Igiene dell’Asl e, per conoscenza, al Prefetto di Lecce. Ma siccome abbiamo anche compreso le difficoltà del Comune di Racale, che non ha liquidità  disponibile di cassa per una bonifica, ci affidiamo agli organi territoriali competenti. Certo non vogliamo essere considerati residenti di serie B: paghiamo i nostri tributi ma vediamo calpestati i nostri diritti. Fa specie che molti criminali dell’ambiente continuino imperterriti a scaricare di tutto, agevolati anche dal fatto che la discarica si trovi in un terreno privato, senza alcuna recinzione”.


Giuseppe Aquila

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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