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Nardò

Discarica di Castellino: “Metastasi di Nardò”

Il MoVimento 5 Stelle di Nardò chiama Comune e Provincia: “Come si sanerà la situazione, date le proporzioni del disastro ambientale presente e che ci attende in futuro?”

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Per capire quanto è grave la situazione ed il pericolo che coinvolge tutti cittadini di Nardò e delle zone limitrofe”, dicono, “proponiamo una breve analisi dei fatti che hanno trasformato la discarica di Castellino in una metastasi per la città di Nardò; come si sanerà la situazione, date le proporzioni del disastro ambientale presente e che ci attende in futuro?


Gli attivisti del movimento di Beppe Grillo ricordano come “nel 1992 la discarica di Castellino (rifiuti solidi urbani e speciali assimilabili), autorizzata dalla Provincia di Lecce (Deliberazione della Giunta Provinciale nr. 650 del 27/03/91), entrava in funzione, per intercettare le necessità di 6 comuni Salentini, che, a seguito dell’emergenza ambientale del 2001, diventavano 46. La Commissione del Comune di Nardò dava un parere ampiamente favorevole. A pochi giorni dalla richiesta di realizzazione della discarica, la società proponente, la Mediterranea Castelnuovo, si trasformava in Mediterranea Castelnuovo 2. Nell’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Lecce si stabiliva che la MC2 avrebbe dovuto garantire, per i 10 anni successivi alla chiusura, l’attività di raccolta e stoccaggio del percolato e la combustione del biogas prodotto, a questo scopo presentava fideiussione di 700 milioni di lire (attuali € 361.520,00); inoltre, la MC2 assumeva l’impegno contrattuale di realizzare una bretella di collegamento, mai realizzata (in fondo alla presente, uno storico della situazione), tra la S.S. 174 e la discarica, al fine di impedire il transito ai potenziali mezzi pesanti di trasporto nel cuore della città di Nardò. A questo scopo la MC2 presentava fideiussione di 270 milioni di lire (attuali € 139,443,00) all’Ente Comunale. Nel 2001 Raffaele Fitto, in qualità di Commissario Delegato dal Governo per l’emergenza ambientale”, proseguono dal MoVimento 5 Stelle, “autorizzava la creazione di altri lotti (Decreto nr. 92 del 10/08/01), con i pareri favorevoli della Provincia di Lecce e del Comune di Nardò. Contestualmente invitava la MC2 a trovare un accordo col Comune di Nardò circa le modalità di accantonamento dei fondi finalizzati alla bonifica post chiusura. Nello stesso anno, gli ispettori della Provincia di Lecce trasmettevano notizia di reato alla Procura di Lecce, poiché la MC2: non rendeva regolari i profili di scarpata; lasciava i rifiuti esposti invece di ricoprirli; non poneva i teli impermeabilizzanti sui profili di scarpata e sul terreno di vegetale; non realizzava la cunetta per la raccolta delle acque; non raccoglieva il percolato”. L’anno dopo, il 2002, Raffaele Fitto, sempre in qualità di Commissario, interveniva ancora (Decreto nr. 238 del 31/07/02 e Ordinanza nr. 20 del 17/09/02), ampliando la discarica ed invitando la MC2 al versamento dei fondi al Comune (rappresentato all’epoca da un Commissario Prefettizio), in attesa che venisse costituita l’Autorità per la gestione dei rifiuti urbani LE2. Nel 2003, un decreto legislativo (D. Lgs. nr. 36 del 13/01/03) portava fino a 30 anni dopo la chiusura della discarica, il lasso temporale nel quale il gestore si sarebbe dovuto preoccupare di captare e smaltire il percolato; il biogas, invece, veniva destinato alla produzione di energia o, in alternativa alla termodistruzione. A seguito di detto decreto, la MC2 presentava il proprio piano di adeguamento alle nuove norme e contestualmente chiedeva alla Provincia di Lecce di confermare o meno la capienza della vecchia fideiussione di 700 milioni di lire. A riguardo”, sottolineano i grillini, “non si hanno notizie di alcun genere! Nel 2004, lo stesso Fitto ordinava (Ordinanza nr. 28 del 22/09/04) la MC2 a sopraelevare il colmo della discarica per poter accogliere ulteriori tonnellate di rifiuti”.


Nel 2005 altra puntata del serial perché come ricordano dal MoVimento 5 Stelle, “la Polizia Municipale di Nardò trasmetteva notizia di reato alla Procura, poiché: invece di coprire i rifiuti con 30 cm di tufina, lo si faceva con “solo” 17 cm di materiale, circa la metà; non erano nemmeno iniziati i lavori di messa in sicurezza dei lotti dimessi; la centrale elettrica (?), gestita dalla Celtica Energy, per la produzione di energia elettrica da biogas non era in funzione e non lo era nemmeno la torcia che avrebbe dovuto bruciare i biogas”.


Nello stesso anno”, proseguono, “il Settore Urbanistica (Dirigente era l’Ing. Nicola D’Alessandro), constatato che la MC2 non metteva in sicurezza i lotti esauriti, provvedeva ad una stima sintetica dei costi necessari per la chiusura definitiva, avendo come riferimento l’elenco prezzi delle opere pubbliche della Provincia di Lecce (anno 2004) edito dalla libreria Arching di Lecce e curato dall’Ing. Maggio: importo del preventivo 2.760.000 euro”.

Gli attivisti di Grillo ritengono importante ricostruire anche la vicenda attinente la bretella di collegamento tra la Statale e la discarica: “Nel 1991”, ricordano, “il Comune di Nardò concedeva gratuitamente il permesso di costruire la strada (Concessione nr. 72 del 1991), accettando una cauzione da parte della MC2 di 270 milioni di lire. Il firmatario del progetto era l’Ing. Giuseppe Formoso mentre il R.U.P. (responsabile unico del procedimento) era l’Ing. Piero Formoso, nella qualità di Dirigente Settore Lavori Pubblici. Nel 1996 la MC2 manifestava al Comune l’impossibilità di acquistare i terreni; il Comune, inoltre, non completava la variante al PRG, pertanto la Regione non poteva autorizzare la MC2 a realizzare la strada. Nel 1998 la MC2 chiedeva al Comune informazioni circa espropri e autorizzazioni regionali alla variante. Nel 1999 si riuniva il Consiglio comunale che deliberava nuovamente (Deliberazione del Consiglio comunale nr. 31 del 1999) il rilascio della autorizzazione in favore della MC2 a realizzare la bretella di collegamento; purtroppo, però, si autorizzava il progetto già proposto nel 1991, invece di autorizzare il nuovo progetto, a firma del medesimo progettista, presentato nel 1998. Inoltre, la MC2 rilevava diversi vizi di forma nelle concessioni che il Comune approvava, smarcandosi da ogni ulteriore addebito.


Arriviamo ai nostri giorni”, masticano amaro gli attivisti a 5 Stelle, “dove nel silenzio mortificante delle istituzioni e di chi è incaricato a tutelarci, assistiamo al graduale insabbiamento dei fatti e dei dati; ad oggi non si hanno notizie o tabelle sui valori presenti in falda degli agenti inquinanti, che dagli ultime misurazione effettuate e datate 2004, esponevano la presenze di ammoniache nelle acque dei pozzi sentinella. La situazione attuale”, ribadiscono, “ci preoccupa a causa dell’elevata incidenza dei tumori ed è per questo motivo che, valutiamo indispensabile accendere una luce sulla drammatica emergenza in atto, informando i cittadini della situazione in cui versa la città di Nardò, evitando, comunque, allarmismi. Si reputa indispensabile un rapido interessamento della Magistratura, più volte sollecitata a riguardo anche da un valido e informato comitato cittadino. Inquietante, poi”, dicono, “il comportamento della Provincia di Lecce, che prima col Presidente Gabellone e poi con il Consigliere Siciliano, chiedono lumi alla Regione, ente, all’epoca dei fatti, estraneo alla questione “Castellino”. Come si evince dagli atti pubblici da noi esaminati, versamenti e fidejussioni sono stati effettuati a favore della Provincia di Lecce e del Comune di Nardò. Se poi vorranno chiarire il ruolo ed il flusso di denari tra tali enti locali e l’Autorità per la Gestione dei rifiuti, renderanno un servizio minimo alla collettività”. Pertanto dal MoVimento 5 Stelle di Nardò chiedono “conto e ragione alla Provincia di Lecce ed al Comune di Nardò, di quanto rappresentato, proponendo una serie di carotaggi preventivi per il monitoraggio della discarica e la realizzazione di un nuovo preventivo per la messa in sicurezza e per la bonifica aggiornato alle attuali e mutate condizioni, riservando al prosieguo l’interessamento della Regione, del Governo italiano ed della Comunità Europea”.


Giuseppe Cerfeda


Casarano

Calcio, Serie D: derby di Nardò senza i tifosi del Casarano

Gara a rischio incidenti. Per la partita del prossimo 10 novembre il Prefetto di Lecce ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella città di Casarano

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Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive ha ravvisato il «concreto pericolo di azioni violente da parte delle tifoserie appartenenti alle squadre di calcio di Nardò e Casarano, analogamente a quanto avvenuto in occasione di altri incontri, attesa la sussistenza di una grande rivalità che le vede contrapposte da tempo».

«Non potendo escludere che si possano verificare gravi turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica», in occasione dell’incontro che si disputerà il 10 novembre, presso il campo comunale “Giovanni Paolo II” di Nardò, ha chiesto al Prefetto di Lecce, l’adozione del provvedimento di divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella città di Casarano.

A sua volta, il Prefetto di Lecce, Natalino Manno, «ravvisata la necessità e l’urgenza di adottare le necessarie misure finalizzate ad assicurare la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, in aderenza alle osservazioni del succitato Comitato, e su concorde parere del Questore», con apposito provvedimento, ha disposto il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella città di Casarano.

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Attualità

Lavoro, nel Leccese 561 posti

Il 40° Report Arpal ambito di Lecce. Recruiting week: boom settori socio-sanitario e socio-pedagogico

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Infermieri, tecnici sanitari, fisioterapisti, psicologi, oss, educatori sanitari, educatori socio-pedagogici, pedagogisti, psicologi, assistenti sociali e tante altre figure professionali qualificate: c’è grande attesa per la

Recruiting week dedicata ai settori sanitario, socio-sanitario e socio-pedagogico organizzata da Arpal Puglia. 

Il 7 novembre, con uno speciale report, saranno resi noti tutti i posti disponibili e il calendario dei colloqui, con un’anteprima già consultabile nelle sezioni “Settore socio-pedagogico” e “Settore socio-sanitario” sul report ordinario di questa settimana.

I centri per l’impiego degli ambiti di Lecce e Brindisi-Taranto si preparano ad aprire le proprie porte per la maxi selezione in programma dal 18 al 21 novembre, con una appendice di colloqui online riservati a coloro che vivono fuori dalla Puglia e vogliono cogliere l’occasione per tornare nella propria terra o per trasferirsi qui.

Le selezioni a distanza si terranno nella settimana dal 25 al 29 novembre e rientrano nella cornice della Strategia #mareasinistra della Regione Puglia.

IL REPORT SETTIMANALE

Intanto, nel 40° Report elaborato dall’Ambito di Lecce vengono segnalati 211 annunci che corrispondono a 561 posizioni aperte nella provincia.

Il settore edile è in testa con la richiesta di 148 professionisti, seguito dal comparto turistico offre 69 opportunità, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nel Capo di Leuca.

Nel settore amministrativo, informatico si cercano 33 figure, in quello pedagogico 56, le telecomunicazioni segnalano 20 opportunità, mentre il settore commerciale conta 40 posizioni aperte.

Per l’agricoltura e l’ambiente si cercano 13 risorse, mentre il TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) propone 18 posizioni. Il comparto socio-sanitario pubblica 31 annunci per un totale di 122 posizioni disponibili, per il settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 13 lavoratori.

Il settore bellezza e benessere offre 7 posizioni aperte.

Per l’industria metalmeccanica sono richieste 13 figure e per il settore pulizie e multiservizi due.

Infine, ci sono cinque posizioni aperte per iscritti nelle categorie protette e due per persone con disabilità.

La sezione tirocini offre nove opportunità, mentre la rete Eures segnala anche opportunità di lavoro e formazione all’estero per personale altamente qualificato, come medici, infermieri, ingegneri ed educatori.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it  e sono diffuse anche sulla pagina Facebook Centri Impiego Lecce e Provincia, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.

Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER CONSULTARE IL REPORT COMPLETO DI ARPAL CLICCA QUI

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Attualità

Mense Asl, rinvio del nuovo appalto?

Vertenza collettiva relativa ai lavoratori impiegati nelle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo: Arpal Puglia propone differimento dell’avvio del nuovo servizio al 15 novembre

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Differimento di una settimana dell’avvio del nuovo servizio: è quanto Arpal Puglia ha proposto all’Asl di Lecce, per consentire ad azienda e sindacati un ulteriore e ultimo tentativo di risoluzione non traumatica della vertenza relativa ai lavoratori delle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo.

In mattinata, si è tenuto il nuovo incontro mediato dall’Ufficio Vertenze Collettive dell’Agenzia regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

Il dirigente dell’Ambito di Lecce, Luigi Mazzei, ha proposto il rinvio, dall’8 al 15 novembre, del subentro di Vivenda spa, nuova aggiudicataria al posto di Compass Group Italia spa e Ladisa Ristorazione spa, nell’erogazione del servizio, con conseguente proroga fino a tale data dell’appalto in essere e, di conseguenza, dei rapporti di lavoro.

In questo arco temporale si lavorerà alla ricomposizione delle diverse posizioni emerse.

Un nuovo tavolo di confronto presso l’Ufficio Vertenze Collettive è fissato per lunedì prossimo.

Alla seduta odierna, tenutasi presso la sede della Regione Puglia in viale Aldo Moro a Lecce, erano presenti anche: i componenti del Comitato SEPAC (Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi) della Regione Puglia, Maria Cristina Rizzo Carlo Congedo; il direttore Area Gestione del Patrimonio della Asl di Lecce, Cosimo Dimastrogiovanni; i sindacati e le tre aziende interessate.

Nell’incontro con le organizzazioni sindacali del 29 ottobre scorso, Vivenda spa ha chiarito che la sua proposta prevede il riassorbimento delle totali 38 unità lavorative (18 addetti mensa e 20 autisti e cuochi) mediante il loro impiego anche in altri appalti, ma con una riduzione oraria del 50 per cento per i cuochi e del 30 per cento per autisti e addetti mensa.

I sindacati hanno dichiarato l’impossibilità di addivenire ad un accordo in tal senso.

La Asl di Lecce ha ribadito l’impegno a cercare altre soluzioni, attraverso la predisposizione di uno spazio ristoro presso il Dea del Vito Fazzi di Lecce, riservato agli accompagnatori dei degenti e ai tirocinanti dei corsi universitari di Medicina e Professioni sanitarie, precisando che la proposta di convenzione è al vaglio del Consiglio di amministrazione di Adisu e che a breve verrà sottoscritta.

Intanto, le parti si sono dichiarate disponibili ad un incontro che si terrà lunedì 8 novembre, presso la sede della Uiltucs, per discutere la possibilità di utilizzare gli strumenti di flessibilità in favore dei lavoratori interessati dai settori di crisi.

L’obiettivo è il riassorbimento di tutti i dipendenti a rischio con tutte le garanzie di legge in termini di inquadramento contrattuale, parametri retributivi e parametri orari attualmente vigenti.

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