Matino
Don Roberto: “Non si può chiedere a Dio di farsi più in là”
I giovani e la Chiesa: istruzioni per l’uso. “La chiesa si pone come si porrebbe una mamma che vede i figli grandi che non si realizzano: si preoccupa, ammonisce, consola”.
I giovani e la Chiesa: istruzioni per l’uso. “La chiesa si pone come si porrebbe una mamma che vede i figli grandi che non si realizzano: si preoccupa, ammonisce, consola”.
“Non c’è più religione” (s)parlano alcuni presuntosi, con sufficienza e con una grettezza interiore non trascurabile. Chissà che non si riferiscano all’allontanamento spinto che porterebbe i “giovani di oggi” fuori dalle Chiese. Forse, questa superficialità tipica delle malelingue non considera il fatto che i giovani, gli adolescenti ed anche gli adulti hanno sempre avuto un rapporto non uniforme con la partecipazione alla vita religiosa. La verità è che non è definibile un “allontanamento da Dio” come fenomeno di massa degli ultimi tempi: ogni persona, liberamente, si pone in modo positivo o meno, verso la Chiesa, e questo avviene dalla notte dei tempi, non certo riguarda i soli “giovani d’oggi”. Don Roberto Tarantino, 33enne parroco di Matino, ci racconta il suo punto di vista, da uomo di Fede perspicace e con un’ampia visione sul mondo dei giovani, mondo che vive in prima persona. Don Roberto, in che modo oggi, dal suo punto di vista, la Chiesa si pone nei confronti dei giovani che tardano a sposarsi? “La Chiesa non è un ente astratto: si pone come si porrebbe una mamma che vede i figli grandi che non si realizzano. Si preoccupa, ammonisce, consola. Sono convinto che certe dinamiche bisognerebbe viverle, prima di parlarne”. Prendiamo per vero che siano i benedetti “giovani d’oggi” ad essere fuorviati dalla Chiesa: come si può rimediare allora? “Non si tratta di rimediare! Si tratta di creare le condizioni affinché il giovane possa incontrare Gesù! Essere accoglienti, testimoniare una vita felice nel rispetto dei comandamenti, nell’Amore per Dio e per il prossimo. La Giornata Mondiale della Gioventù dello scorso agosto (a Madrid, Ndc), da questo punto di vista è stata una straordinaria occasione di “contemplazione” del mondo giovanile. Ai cosiddetti “giovani” dico sempre di fare la giusta domanda, dandosi il tempo di una consistente risposta. Ma perché la risposta sia consistente non ci si può accontentare di formule a buon mercato”. Quanto, secondo lei, incombe il “timore di Dio” nei seminaristi e nei sacerdoti? “Mi sento di dire che il “timore di Dio”, inteso come rispetto (e non come terrore), è un dono dello Spirito Santo e come tale è un bene che sia presente nella Chiesa”. A volte i preti sono visti con un occhio di riguardo dai giovani. Tuttavia alcune figure spirituali, molto carismatiche, sono simbolo di avvicinamento e di coinvolgimento verso le attività parrocchiali. Quali sono i segreti per ripopolare le parrocchie? “Non ci sono ricette. Noi sacerdoti, con tutti i limiti e i difetti, siamo felici di dedicare la nostra vita al Servizio di Dio. Preghiera, Dedizione, Sorriso. Certo, è poi molto importante tenere ben presente il luogo in cui si è chiamati a vivere il Ministero, le esigenze del territorio, l’attenzione alle “povertà”, la vicinanza in ogni occasione”. QQQ Quanto facebook e i social network possono fare da trait d’union fra le due parti? “I mezzi di comunicazione e i social network sono strumenti e come tali vanno utilizzati. Possono facilitare i rapporti ma non devono assolutamente assorbire tempo a ciò che invece è fondamentale per la persona”. Come fanno gli insegnamenti di Cristo a trovare spazio nel mondo odierno, per i giovani fidanzati, nelle famiglie e nelle relazioni di coppia “volubili”? “Nessuno può rimanere indifferente a Gesù. Se oggi si è tanto volubili (fermo restando che ogni tempo ha i suoi problemi) è anche perché si è detto a Dio di spostarsi, di farsi più in là! Si ha la presunzione di vivere bene senza di Lui. L’augurio che mi faccio e che faccio a tutti è che possiamo costruire la nostra casa sulla Roccia, Gesù Cristo!”.
Stefano Verri
Cronaca
Due auto in fiamme a Matino: si indaga
Nella notte appena trascorsa, poco dopo l’una, una squadra dei vigili del fuoco del Comando Provinciale è intervenuta a Matino per un incendio.
A bruciare, in via Trieste, due autovetture parcheggiate sulla pubblica via, nei pressi del civico 39.
Le auto coinvolte sono una Fiat Punto e una Fiat Idea.
Le operazioni hanno consentito l’estinzione delle fiamme e la messa in sicurezza dell’area, evitando ulteriori danni a cose o persone.
Le cause dell’incendio sono attualmente in corso di accertamento.
immagine in evidenza di repertorio
Attualità
Matino: inclusione e accessibilità per i più piccini
Realizzate tre aree gioco inclusive per bambini in tre luoghi della città Piazza Europa, Piazza Via Borsellino e Piazza via Cattaneo/Via Ugo Bassi. Il sindaco Giorgio Salvatore Toma: «Stiamo lavorando per una città sempre più inclusiva e attenta alle necessità di tutti con uno sguardo particolare alle persone più fragili»
Matino si prepara ad accogliere un nuovo progetto che promuove l’inclusione e l’accessibilità per tutti i bambini.
Sono stati, infatti, realizzate tre aree gioco inclusive in tre diversi punti strategici della città: piazza Europa, piazza di Via Borsellino e la piazza tra via Cattaneo e via Ugo Bassi.
I nuovi spazi rappresenteranno un luogo sicuro e accogliente dove tutti i bambini potranno giocare insieme, stimolando il loro sviluppo fisico, motorio e relazionale.
Ogni area sarà dotata di giochi appositamente progettati per rispondere alle esigenze dei bambini con disabilità, assicurando che nessuno venga escluso.
I giochi includeranno pannelli didattici, percorsi tattili e aree sensoriali che stimoleranno la curiosità e la socializzazione.
Gli spazi saranno pensati per favorire l’interazione tra i bambini con diverse abilità, promuovendo l’inclusione e la solidarietà.
L’iniziativa, che si inserisce in un ampio programma di rinnovamento e valorizzazione delle aree urbane della città, è il risultato di un lavoro di collaborazione tra amministrazione comunale e Regione Puglia a seguito del finanziamento per l’adeguamento dei parchi gioco comunali alle esigenze dei bambini con disabilità di cui alla L.R. 23 del 2016.
Un passo importante per garantire a tutti i cittadini di Matino,
grandi e piccoli, una città più equa e accessibile.
Il progetto di realizzazione degli spazi è stato pensato non solo come un luogo di svago, ma anche come un simbolo di impegno verso la creazione di una società più inclusiva e attenta alle diversità.
La scelta delle piazze non è casuale: sono luoghi di aggregazione sociale e, grazie a questa iniziativa, diventeranno ancora più vivaci e frequentati da tutti i cittadini, senza distinzioni.
Così il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma: «Siamo estremamente felici di poter offrire a Matino spazi per giochi che rispondono alle esigenze di tutti i bambini. Stiamo lavorando per
diventare una città sempre più inclusiva e attenta alle necessità di tutti i suoi cittadini con uno sguardo particolare verso le persone più fragili. Vogliamo che ogni bambino possa sentirsi libero di giocare e divertirsi in un ambiente che li accoglie senza barriere».
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Attualità
Campionato Nazionale di Cucina, Gold Metal a Chef Ciardo
Il 58enne di Depressa di Tricase, tra i più apprezzati con il suo “Tria di mare”. Tutti i riconoscimenti riservati ai salentini
L’arte è emozione e la cucina, anche ogni singolo piatto che noi mangiamo, può essere emozione.
Soprattutto se preparato da uno chef ispirato come Tonino Ciardo di Depressa di Tricase.
Il cinquantottenne chef del Ristorante La Tora di Felloniche (Patù) ha messo tutti d’accordo durante la convention calabrese di Siderno.
Proprio in provincia di Reggio Calabria si è celebrato il prestigioso Campionato Nazionale di Cucina (Organizzato dall’A.I.C. (Associazione Italiana Cuochi) in collaborazione col Comune di Siderno e il Presidente nazionale Simone Falcini e la sua commissione), una sorta di chiamata a raccolta dei migliori artisti dei fornelli, più di un centinaio, provenienti da tutte le regioni dello Stivale.
Tonino, forte della sua ultratrentennale esperienza, ha presentato una delle sue tante specialità: la Tria di mare.
Lo chef di Depressa ha sollecitato la vista ed il palato dei presenti preparando ed impiattando una pasta alla curcuma coi i frutti di mare, meritando apprezzamenti e complimenti degli autorevoli assaggiatori.
I PREMIATI
Medaglia d’argento nella categoria “piatti caldi” allo chef Danilo Romano di Matino con il suo piatto contadino quando “E rrumasuijie te ieri su cchiù bbone allu crai”.
Altra medaglia d’argento a Salvatore Palma di Carpignano Salentino e la sua ricetta tradizionale “Fave e Foijie”.
Tra gli emergenti, primo posto assoluto nella categoria junior chef di Alessio Pio Nuzzo di Racale studente dell’IPSAR di Santa Cesarea Terme che ha presentato il piatto Corona del Mediterraneo.
La squadra pugliese è stata guidata dal presidente regionale A.I.C. Puglia, lo chef Mirco Antonio Vigna di Alessano.
Infine attestato di eccellenza per i vini dell’Azienda Cantina Monsellato di Presicce-Acquarica e per Offishina di Matino, certificata azienda ecosostenibile per la sua lavorazione di prodotti stagionati di pesce e condimenti pregiati di mare.
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