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Donato Metallo per “Io Amo Racale”

“E’ stato un percorso lungo cinque anni, fatto di ascolto, di dialogo, di confronto su problemi, esigenze bisogni, e di scambio di idee sulle possibili soluzioni”

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Comitato colmo di gente, giovedì 29 marzo, per ascoltare il discorso inaugurale di Donato Metallo, candidato Sindaco a Racale, all’inaugurazione del comitato elettorale di Io amo Racale che ha esordito ringraziando i presenti per la calorosa affluenza.  “E’ stato un percorso lungo cinque anni, fatto di ascolto, di dialogo, di confronto su problemi, esigenze bisogni, e di scambio di idee sulle possibili soluzioni. Sono stati cinque anni di incontri, di manifesti, di articoli di stampa e interventi in consiglio comunale. Cinque anni di impegno civico e battaglie. Molti di voi hanno conosciuto in questo modo, per la nostra voglia di partecipazione, di cittadinanza attiva di denuncia per i disagi, giusto per citarne alcuni: rifiuti, mensa, parcometri, incarichi, Torre Suda. In questo modo si è anche instaurata una connessione sentimentale, un’empatia con la comunità. Il percorso che abbiamo iniziato è basato sui giovani e sulla trasformazione, sulle energie migliori. Accanto a questi, poi, si sono uniti i più grandi, che sono diventati i nostri giovani più agguerriti, che hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo e rifiutato ogni logica di carriera personale. La nostra, da utopia è diventata proposta concreta e adesso facciamo paura. Tutti noi: le persone oneste, quelle che alle proprie idee non danno un peso economico; le persone che non sono in vendita; libere; sono pericolose, fanno paura. A tutte loro io attribuisco la qualifica di onorevole, accanto a me, in questa competizione elettorale ho 16 onorevoli e tanti onorevoli amici”. Donato Metallo ha continuato il suo intervento presentando il programma, pubblicato nei suoi punti salienti in una brochure. Ecco i temi principali: riduzione costi della politica; staff formato da un’equipe dalle intelligenze di giovani progettisti; codice etico, basato su criteri di legalità e di trasparenza; Pug; Peg e pianta organica; pacchetto di proposte per i giovani, che spazi dal lavoro alla creazione di punti di aggregazione; rifiuti; impegno sociale. “Ci chiamano giovani, ci dicono che siamo inesperti ma se gli esperti sono coloro che ci hanno amministrato, preferisco essere un dilettante.  Se la politica di professione significa separarsi dalla vita quotidiana, dai problemi dalle esigenze delle persone,  vale la pena rimanere dilettanti e amare la vita. La politica non vale a nulla se non senti la fonte dell’umanità, della tua gente. Da qui si parte, dobbiamo costruire un cantiere di speranza e oggi, questo tocca a tutti noi. Buon lavoro”.

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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