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Lecce

Dopo Benedetto XVI: vento di rinnovamento?

La Chiesa dovrà aprirsi ai cambiamenti della società? Lo abbiamo chiesto ad alcuni parroci salentini

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di Giuseppe Cerfeda

Mondo sotto choc dopo l’annuncio epocale delle dimissioni papali, che ha destato sorpresa e compassione nello stesso tempo. Perché Benedetto XVI lascia per “ingravescentem aetatem”, provato nel fisico e nella mente. Sono 117 i cardinali che entreranno in conclave in marzo per scegliere il nuovo vescovo di Roma. Il totonomine è già partito ma chiunque sia il prossimo pontefice, dovrà essere, stando alle parole dello stesso Benedetto XVI, più giovane e vigoroso.

Al nuovo Papa il compito di affrontare i tempi difficili e di voltare pagina dopo gli scandali che hanno coinvolto la Santa Sede: la pedofilia, lo Ior, Vatileaks.  Ma soprattutto l’arduo compito di ridare smalto ad una Chiesa che pare aver subito un netto “calo di gradimento”, dopo la scomparsa del mai troppo compianto Carol Wojtyla. Le chiese sembrano svuotarsi, proprio come i seminari, e la società ha subito troppi cambiamenti perché non si cominci a ragionare su temi come famiglie allargate, unioni di fatto, diritto di vivere appieno la propria religiosità anche per i divorziati, ecc.

Sulla clamorosa quanto storica (solo Celestino V lasciò il Pontificato nel 1294!) decisione di Ratzinger, abbiamo chiesto un parere ad alcuni parroci salentini.


Don Raffaele Bruno: “È  stato uno di quei momenti in cui lo Spirito Santo ha fatto sentire il suo straordinario soffio sulla Chiesa”


Don Raffale Bruno, parroco nella frazione leccese di Frigole, cappellano del Carcere di Lecce e coordinatore regionale di Libera (l’organizzazione contro tutte le mafie di don Luigi Ciotti) è schietto: “Quanto avvenuto fa comprendere come non ci sia più tempo da perdere, la Chiesa deve assolutamente rinnovarsi e deve farlo ripartendo dalla Parola di Dio. Il Vangelo di domenica 10 febbraio”, chiarisce, “ci raccontava di Pietro che non riusciva a pescare e, invitato da Gesù a provarci ancora, gli ha risposto “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. Penso che quelle parole non possano non aver influito sulla riflessione di Papa Benedetto XVI. Credo, anzi, siano state proprio quelle parole a indicargli la strada per dare a sé stesso e a tutta la Chiesa un’indicazione straordinaria. Se non ritorniamo alla Parola di Dio come scelta essenziale, lasciando perdere tutti i nostri intrighi, legami, controversie che poi diventano complotti, non ne usciamo più e, soprattutto, non diamo al mondo il servizio che possiamo dare”. Don Raffaele, poi, racconta un aneddoto: “Quando intorno a mezzogiorno di lunedì 11 sono venuto a conoscenza delle dimissioni del Papa, stavo andando verso la mia parrocchia di Frigole, verso il mare, e la prima cosa che ho fatto è stata far suonare le campane. Poi sono andato a pregare, perché credo sia stato uno di quei momenti in cui lo Spirito Santo ha fatto sentire il suo straordinario soffio sulla Chiesa. Con quel gesto Benedetto XVI ha accettato di non star più a ragionare, discutere, trovare compromessi e mediazioni, e di lasciar fare a Dio”. Don Raffaele si dice convinto che, oggi più che mai, la Chiesa abbia bisogno di rinnovarsi e mettersi al passo coi tempi: “Nell’ultima intervista che il Cardinale Carlo Maria Martini ha rilasciato lo scorso 8 agosto, parlava di una Chiesa ormai vecchia, che stenta a camminare, che è a 200 anni di distanza rispetto al mondo e non riesce più ad essere l’anima, il sale, la luce della Terra. Credo che le parole del Cardinal Martini e la decisione di Papa Benedetto XVI abbiano dato una scossa. È tempo di voltare pagina e per farlo ci vogliono scelte coraggiose e gravi come quella di Benedetto XVI”.


Don Flavio Ferraro: “La Chiesa torni essenziale e punti sulla carità”


Don Flavio Ferraro, titolare della Natività B. M. V. di Tricase, dissente dalle “illazioni che vorrebbero, dietro le dimissioni del Papa, qualcosa di poco chiaro. La questione, a mio modesto parere, è semplice: una persona anziana e stanca, a conoscenza di quanto le problematiche della Chiesa oggi siano gravose, difficili, ha preso coscienza che c’è bisogno di forze nuove, di un Papa che sia maggiormente in grado di interagire con il mondo e con i giovani soprattutto. Probabilmente si è anche reso conto che certe sue posizioni non aiutano la Chiesa a rinnovarsi ed essere al passo con i cambiamenti della società. In ogni caso, il suo è un gesto da accettare e rispettare anche perché, come egli stesso ha affermato, lo ha fatto per amore della Chiesa”. Riguardo al rinnovamento necessario, c’è una questione che sta molto a cuore a don Flavio: “L’impossibilità per chi ha divorziato di vivere il Sacramento della Comunione o anche di fare da madrina o padrino ad un battesimo, una comunione, ecc. Come minimo bisognerebbe fare dei distinguo: non mi sembra giusto, per esempio, che una donna di 27 anni, che ha subito un divorzio per volontà esclusiva del consorte, per tutta la vita non possa più vivere appieno la sua cristianità. Più in generale, per recuperare credibilità, il nuovo Papa dovrà compiere dei gesti concreti che riportino all’essenzialità una Chiesa divenuta un po’ troppo barocca e puntare tutto sulla carità. Come diceva don Tonino Bello, più che dimostrare i segni del potere, dobbiamo recuperare il potere dei segni, per tornare ad indicare la strada. Mi piacerebbe che il nuovo Papa fosse molto essenziale e che andasse proprio alla radice del Vangelo. In fondo la Chiesa diventa credibile solo se dimostra essenzialità e carità”.

Don Lucio Ciardo cita Don Tonino Bello: “C’è proprio bisogno della Chiesa del Grembiule”


Don Lucio Ciardo, parroco a Tiggiano e presidente del Banco Opere della Carità Puglia, ripercorre quel giorno ormai divenuto storico: “A sconvolgere presto e in modo ineguagliabile la giornata dell’11 febbraio 2013, è stato l’annuncio dato in diretta dal Papa che, parlando in latino ai suoi confratelli cardinali, in modo pacato e senza fronzoli annunciava alla Chiesa e al mondo la sua decisione di rinunciare al mandato petrino che aveva ricevuto quasi otto anni fa il 19 aprile 2005”.

“Di questo fatto”, dice don Lucio, “ormai si sa tutto quello che è stato possibile sapere, ossia della stanchezza di cui Benedetto XVI si sentiva come afflitto, del suo desiderio di lasciare il timone ad energie più giovani, della sua determinazione a concludere i propri giorni nel nascondimento e nella preghiera. Intrecciata a ciò, è emersa la sua grandezza spirituale, la sua finezza d’animo, la sua santità di vita. E bisogna dire”, aggiunge, “che calza a pennello con la personalità di Joseph Ratzinger, la sua ritrosia agli onori, la sua allergia al potere, la sua aspirazione a concludere i propri giorni nello studio e nell’orazione. Eppure, si potrà dire, la sua coerenza interiore e la maestosità spirituale dell’atto compiuto non alleviano in nulla l’eccezionalità che il gesto ha immediatamente svelato, l’irriducibile carattere di novum che esso ha acquisito senza che il trascorrere delle ore potesse minimamente ridimensionarlo. Nei giorni successivi i ripetuti inviti del Papa a smetterla, con la rincorsa al potere, alle rivalità, al carrierismo, all’uso del nome di Dio per i propri scopi e interessi personali che, anche all’interno della Chiesa devono finire. C’è un richiamo chiaro”, ammonisce, “alla conversione del cuore all’amore a Dio e allo spendersi per il bene dell’uomo, in modo particolare per i più poveri”.

E sul domani che verrà don Lucio ritiene che “il nuovo Papa avrà il compito di continuare quanto iniziato da Benedetto XVI, in modo particolare il richiamo a mettere Dio al centro della vita privata e pubblica. La gente e i giovani in particolare attendono dalla chiesa parole di verità, c’è una forte richiesta di senso. Nell’affrontare le problematiche moderne”, conclude don Lucio Ciardo, “c’ è bisogno di una Chiesa del Grembiule come ci ricordava il nostro amato Don Tonino, che si ponga come maestra di vita e non come colei che giudica, che testimonia spogliandosi del suo potere”.


Don William Del Vecchio: “Il Vangelo è una proposta, non un’imposizione!”


“La notizia delle dimissioni del Santo Padre”, ci ha detto don William Del Vecchio (Parrocchia Sant’Andrea nel rione di Caprarica a Tricase), “certamente ha lasciato stupiti tutti e ha lasciato anche me senza fiato e con un senso di smarrimento. Almeno all’inizio. Il Papa”, dice, “è stato molto chiaro: “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di San Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore, sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito”. Per tanti la decisione presa da Benedetto XVI di lasciare il ministero petrino è un atto di debolezza che stride con la testimonianza del predecessore, Giovanni Paolo II; credo che sia, invece, una scelta da rispettare perché costituisce un atto di grande coraggio e responsabilità. L’umiltà di un uomo che nella sua grande fede”, gli dà atto don William, “ha compreso che rispondere alla chiamata di Dio per lui, oggi, vuol dire lasciare il ministero. Credo che questo abbia tanto da insegnare ai  “superuomini” che vediamo oggi affacciarsi  dagli schermi televisivi tutti intenti a tenersi stretta la loro poltrona”. Riguardo al futuro secondo don William c’è poco da fantasticare: “Il nuovo Pontefice si troverà ad affrontare le stesse questioni che sono state sul tavolo dei predecessori. La continuità data dalla proposta evangelica (e il Vangelo da duemila anni resta sempre quello) e dalla Tradizione Apostolica sarà come sempre garanzia di stabilità nella Verità. Il Vangelo”, conclude, “è offerto come via a quanti scelgono di vivere secondo lo stile di Cristo… è una proposta non un’imposizione!”.


Appuntamenti

Tutto il Salento contro la violenza di genere

Il concorso di idee “Corti di genere” (ancora aperto alle adesioni delle scuole), l’installazione di una panchina rossa, l’evento spettacolo “Vietato morire” e, ancora, incontri tematici con testimonianze, presentazione di libri, un torneo di calcio femminile under 15 e il campionato nazionale di Catch’n Serve Ball.

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In occasione del 25 novembreGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, prosegue la sua attività di informazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere nel Salento.

E lo fa con un ricco calendario di eventi itineranti, promossi e organizzati in collaborazione con enti locali, scuole, associazioni e realtà territoriali, che si snoderà fino a dicembre.

Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce dichiara: «I numeri della violenza di genere sono impressionanti e l’indifferenza diventa purtroppo il miglior alleato di questo terribile fenomeno. Occorre pertanto avvertire come impegno collettivo la necessità di far sentire la voce e promuovere vere e proprie iniziative di educazione e di diffusione della cultura del rispetto. Un impulso che la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce intende offrire attraverso un denso programma di eventi, che ha incrociato obiettivi, valori e disponibilità di numerosi enti e soggetti attivi sul territorio».

«Anche quest’anno abbiamo scelto di promuovere ed organizzare incontri diffusi su tutto il territorio provinciale, nella consapevolezza che per attuare un cambiamento culturale e contrastare il fenomeno della violenza sia necessario attivare collaborazioni e sinergie all’interno delle nostre comunità. Non possiamo restare indifferenti dinanzi al fenomeno della violenza di genere che ormai si presenta quotidiano e strutturale», spiega Anna Toma, presidente della Cpo provinciale, «purtroppo, la cronaca ci dimostra che il cammino da fare è ancora molto lungo, ma quel che è certo è che la nostra forza sta tutta nella capacità di creare un’unione tra persone di tutte le età e di tutti i generi, che affermi nella maniera più assoluta il nostro no alla violenza fisica, psicologica, economica, virtuale e che i principi di uguaglianza, parità e rispetto devono stare alla base di ogni rapporto umano. La varietà e la ricchezza degli eventi in programma ci dice che siamo sulla strada giusta, che ogni ambito della nostra società è sempre più sensibile al tema della violenza, del rispetto, dell’inclusione sociale e della pace. Per questo non dobbiamo mai far venir meno il nostro impegno e la nostra attenzione. Abbiamo il dovere tutti e tutte di impegnarci».

GLI EVENTI IN CALENDARIO

Domani, sabato 23 novembre, alle 18, presso il Mercato delle Idee in via L. Da Vinci a Muro Leccese, andrà in scena l’incontro – spettacolo “Vietato morire”, in ricordo non solo delle donne vittime di femminicidio ma anche delle loro figlie e figli, troppo spesso dimenticati. Tra le finalità dell’iniziativa, infatti, c’è quella di sensibilizzare istituzioni e cittadini sulle sfide emotive, sociali ed economiche di queste bambine e bambini.

L’evento, giunto già alla sua 5^ edizione, è promosso dall’associazione Astrea e dall’associazione Casa di Noemi, in collaborazione con la Commissione provinciale Pari opportunità, la scuola New Vittoria Dance di Scorrano, le Voci Bianche della Schola Cantorum Francescana, e con il patrocinio dei cComuni di Scorrano e Muro Leccese.

Durante la serata, sono previsti un flash mob, una rappresentazione teatrale ed una esibizione canora, la proiezione di due cortometraggiL’ultima Giuliarealizzato dagli alunni della Scuola secondaria di secondo grado Ascanio Grandi di Lecce, nell’ambito dell’ultima edizione 2023-2024 del concorso “Corti di Genere”, e “Amore criminale – Storie di donne”. Spazio, quindi, alla testimonianza di Luana Vivirito, mamma di Giada e Alessio, uccisi dal padre nel 2022, Imma Rizzo, mamma di Noemi Durini, uccisa dal fidanzato nel 2017, Carmelo Calì, cugino di Marianna Manduca, madre di tre bambini, uccisa nel 2002 dal marito. Dopo l’omicidio della cugina, Carmelo Calì ha preso in affidamento i tre bambini di Marianna. La loro storia è stata raccontata anche in un film prodotto dalla Rai “I nostri Figli”.

Interverrà all’evento il giornalista Remo Croci, da sempre impegnato in attività contro la violenza sulle donne.

Domani, sabato 23 e domenica 24 novembre, il Salento ospiterà il Campionato nazionale di Catch’n Serve Ball, una disciplina sportiva amatoriale nata da pochi anni, ma che sta diventando popolare, soprattutto tra le donne. L’evento é promosso da Aics, Associazione italiana cultura e sport, con la collaborazione della Commissione provinciale Pari opportunità e con il patrocinio della Provincia di Lecce.

Si svolgerà tra Lecce (Palazzetto Ventura, tensostatico Montefusco, tensostatico antistadio Via del mare), Squinzano (PalaFefé e Liceo Scientifico), Campi Salentina (Palazzetto) e Novoli (tensostatico), coinvolgendo oltre 300 atlete proveniente da varie regioni italiane, che si sfideranno a squadre in un‘occasione di condivisione sportiva, inclusiva, comunitaria.

Mercoledì 27 novembre, alle 18.30, il Circolo Culturale Cattolica “Chiara Ruggeri Catamo”, a San Cassiano, ospiterà l’incontro “Violenza in(di)visibile”, inserito in una serie di iniziative nazionali nell’ambito de “La settimana di Federica”, indetta dal Comitato Regionale Fipav Puglia per ricordare Federica De Luca, arbitra pugliese di serie B e il suo piccolo Andrea.

L’obiettivo è quello di portare avanti la battaglia contro la violenza di genere all’interno di contesti sportivi e di aggregazione giovanile, con il coinvolgimento di professionisti esperti del settore e personaggi del mondo dello sport, che prenderanno parte agli incontri organizzati alla presenza dei genitori di Federica, Enzo De Luca e Rita Lanzon, instancabili nel loro percorso di sensibilizzazione sul tema. L’evento è promosso dalle associazioni Astrea e Casa di Noemi, in collaborazione con il Comune di San Cassiano, la Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, Fipav Regione Puglia, Soroptimist Club Maglie – Sud Salento.

Giovedì 28 novembre, alle18, presso il Frantoio Ipogeo a Sannicola, ci sarà un incontro aperto alla cittadinanza per sensibilizzare ed informare sulle diverse forme di violenza e di abuso attraverso i racconti di Nadia Marra, poetessa e scrittrice salentina, racchiusi nel suo libro “Sei Mia” (Ebook Ipad2”). L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Iona, in collaborazione con il Comune di Sannicola, CPO di Sannicola, CPO della Provincia di Lecce, Associazione Fidapa Gallipoli e Pro Loco Sannicola.

Lunedì 2 dicembre, alle 18,30 nel Palazzo Marchesale di Galatone, sarà presentato il volume “Dove credi di non andare? Storie gentili per donne e uomini liberi” di Simona Mosco, Associazione Culturale Metoxè, romanzo polisensoriale con audioletture, canzoni e video scaricabili attraverso un’apposita app, che ha l’obiettivo di sensibilizzare sui temi della bellezza e contro la violenza di genere. L’incontro con l’autrice è promosso dalla CPO del Comune di Galatone e vedrà la presenza degli gli alunni dell’IISS “E. Medi” di Galatone, che presenteranno le modalità di fruizione del testo.

Da giovedì 5 a domenica 8 dicembreGallipoli accoglierà il Trofeo Caroli Hotels femminile under 15, torneo calcististico che farà tappa anche nei Comuni limitrofi, con la partecipazione di 18 squadre femminili under 15 (tra cui Roma, Torino, Juventus, Genoa, Bologna, Sampdoria, Lecce Women, Ternana e Atalanta), e di oltre 200 giovani calciatrici provenienti da tutta Italia. Ancora oggi le norme sociali e gli stereotipi culturali giocano un ruolo significativo nel sotto rappresentare e sottovalutare le donne nel calcio, rafforzando le disparità di genere a tutti i livelli dello sport. Il calcio, sport più popolare al mondo con miliardi di tifosi e partecipanti in ogni continente, rappresenta un terreno cruciale per abbattere le disuguaglianze di genere. Come sostiene la Fifa, il calcio femminile costituisce oggi “la più grande opportunità di crescita”. È quindi fondamentale adottare misure concrete e impegnarsi per promuovere l’uguaglianza nel calcio femminile e nella società nel suo complesso. Il sostegno la collaborazione da parte della CPO provinciale a quest’evento è tesa proprio a supportare quelle realtà territoriali (Imprese ed Associazioni sportive) che si impegnano per abbattere stereotipi e generare parità nel mondo sportivo.

Nel mese di dicembre, a Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce, sarà installata una panchina rossaFortemente voluta dalla Commissione Pari opportunità provinciale, sarà un presidio costante e fisso per sollecitare consapevolezza, informazione, prevenzione e sensibilizzazione contro la violenza di genere e il femminicidio.

Inoltre, già nel luglio scorso, la CPO provinciale ha sollecitato tutti i comuni del Salento che si sono dotati di una panchina rossa a contribuire nell’attività di sensibilizzazione, apponendo sulla stessa panchina la poesia di Morena Furlan, poetessa originaria di Treviso, intitolata “Un pensiero per l’8 marzo”, omaggio a Giulia Tramontano. Lanciata nei mesi scorsi, l’iniziativa ha coinvolto altri Comuni in Italia.

Oltre a questi eventi, promossi con l’obiettivo di creare consapevolezza sul tema e su quanto si è fatto, si sta facendo e ancora si può fare per combattere la violenza contro le donne, la Cpo provinciale ha concesso il patrocinio all’IISS Fermi di Lecce e ai comuni di Alessano, Alezio, Carmiano, Casarano, Corigliano D’Otranto, Galatina, Gallipoli, Maglie, Matino, Neviano, Novoli, Nociglia, Racale, Scorrano, Surbo, Taviano, Trepuzzi, Acaya (frazione di Vernole), e all’Unione Comuni del Nord Salento, che stanno organizzando iniziative tematiche sul territorio.

Infine, è ancora aperto il Bando della 5^ edizione di “Corti di Genere: generiamo parità” (scadenza 7 marzo 2025). Promosso da Provincia di Lecce e CPO provinciale, il concorso di idee è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio provinciale, con l’obiettivo di costruire una nuova cultura della non violenza e dell’inclusione, sensibilizzare i più giovani sui temi della discriminazione e, in particolare, della violenza di genere (tutte le informazioni sono disponibili sul sito istituzionale www.provincia.le.it

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Appuntamenti

Migrazioni libere e immigrazioni legali

Sabato 23 novembre a Maglie il convegno organizzato dalla Fondazione Don Giuseppe Colavero. Presentazione domani a palazzo Adorno

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Convegno organizzato dalla Fondazione Don Giuseppe Colavero, con il patrocinio della Provincia di Lecce e con il patrocinio e il contributo della Presidenza del Consiglio regionale.

L’evento dal titolo “Migrazioni libere e immigrazioni legali” sarà presentato domani, giovedì 21 novembre, alle ore 12, nella sala conferenze stampa di Palazzo Adorno, a Lecce.

Interverranno: Alessandro Distante, presidente della Fondazione Don Giuseppe Colavero; Maria Rosaria De Lumè, addetto stampa della Fondazione e Gigi Nestola, dirigente presso la Presidenza del Consiglio regionale pugliese.

Il convegno è in programma sabato 23 novembre, alle ore 16, nel salone dell’Oasi della convivialità (SS16, Maglie).

I temi, di grande attualità al centro dell’incontro, saranno affrontati da Attilio Pisanò e Eliana Augusti, docenti dell’Università del Salento e Valeria Guterrez, responsabile nazionale Corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, alla presenza del vescovo di Otranto, padre Francesco Neri.

La figura e l’azione di don Giuseppe Colavero sono strettamente collegate all’accoglienza degli albanesi negli anni Novanta già dalla prima migrazione.

Ha fondato il centro giovanile internazionale Agimi (L’alba), attivo in Italia e in Albania, in quella che ora si chiama Oasi della convivialità (prima Eurogiovani) ha offerto ospitalità a tanti che erano in difficoltà.

Il suo progetto viene ripreso ora dalla Fondazione intitolata a lui e ai suoi genitori Anna e Tobia.

Don Giuseppe si è spento a 76 anni il 28 marzo del 2016 e, con disposizione testamentaria ha lasciato tutti i suoi beni ai poveri.

Il suo progetto, il suo sogno trovano continuità nell’attività della Fondazione.

Qualche mese fa, con la mediazione dei Corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, è stata accolta una famiglia siriana, che attualmente ha trovato ospitalità e lavoro in Olanda.

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Attualità

FLP, celebrato il Congresso Nazionale

Quattro giorni di dibattito sulle scelte della Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche e sul futuro delle Pubbliche amministrazioni, ma anche di serrato confronto con il governo, la politica, le istituzioni e le amministrazioni. Marco Carlomagno confermato Segretario Generale. Al congresso hanno partecipato anche due salentini: i dirigenti sindacali nazionali Antonio Verri del Direttivo Nazionale dell’Ispettorato del lavoro e Dario Picardi, coordinatore regionale di Puglia

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Si sono conclusi i lavori del quinto congresso nazionale della Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, tenutosi a Salerno con la conferma, per acclamazione, di Marco Carlomagno alla guida della FLP.

Eletto anche il nuovo Comitato Direttivo Nazionale e la nuova Segreteria Generale composta, oltre che dal Segretario generale Carlomagno, anche da Roberto Cefalo, Lauro Crispino, Antonio De Venere, Rosalia Marullo, Giovanni Moriggi, Giancarlo Pittelli e Roberto Sperandini.

Al congresso hanno partecipato anche due salentini: i dirigenti sindacali nazionali Antonio Verri del Direttivo Nazionale dell’Ispettorato del lavoro (è di Lecce) e Dario Picardi, coordinatore regionale di Puglia (di Cursi).

Un congresso nazionale che è stato preceduto in questi mesi dai congressi di tutte le strutture, che hanno eletto i circa 300 delegati provenienti da ogni parte del Paese in rappresentanza degli iscritti FLP delle amministrazioni del comparto delle Funzioni Centrali, della Presidenza del Consiglio, della Scuola, della Sanità, delle Funzioni locali e dell’Università e Ricerca.

Nel corso dei lavori sono state presentate due importanti ricerche sul lavoro pubblico elaborate dalla FLP (sui temi del reclutamento, attrattività, mobilità, retribuzioni, età media, gap gender e digitalizzazione), che hanno avuto ampio risalto sui media e sulla stampa nazionale per l’accuratezza dei dati forniti, che verranno pubblicate integralmente sul sito internet e sulle pagine social della Federazione.

Il Congresso ha ospitato una sessione di confronto in cui il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il Segretario generale Marco Carlomagno, moderati dal giornalista Rai Roberto Inciocchi, hanno affrontato i temi dell’azione di governo e sulle priorità della Funzione pubblica (assunzioni, formazione, carriere, digitalizzazione ed efficientamento) e discusso sull’importanza del rinnovo contrattuale delle Funzioni Centrali.

Si sono anche tenute delle specifiche tavole rotonde tematiche, che hanno visto la partecipazione di altri esponenti del governo, quali il Viceministro agli Esteri e alla Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli, il Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro Dalle Vedove.

Ricca anche la presenza di esponenti parlamentari che hanno partecipato ai lavori del Congresso nella parte dedicata agli approfondimenti sui temi dell’innovazione e della modernizzazione delle pubbliche amministrazioni:

il Presidente della Comm. lavoro pubblico e privato della Camera Walter Rizzetto, il Presidente della Comm. Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano, la Vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il Capodelegazione FdI al Parlamento europeo Carlo Fidanza, la Componente 1^ Comm. Affari Costituzionali – Senato della Repubblica Valeria Valente, la Componente I Comm. Affari Costituzionali – Camera dei deputati Carmela Auriemma, il Componente VI Comm. Finanze – Camera dei deputati Francesco Borrelli, il Componente XIV Comm. Politiche dell’Unione europea – Camera dei deputati Piero De Luca e il Componente VI Comm. Finanze – Camera dei deputati Toni Ricciardi.

Particolarmente apprezzati sulle tavole rotonde per il loro contributo, anche gli interventi del presidente Aran Antonio Naddeo, del presidente del Formez Giovanni Anastasi, del direttore generale dell’Inail Marcello Fiori, del direttore Organizzazione e Trasformazione Digitale – ADM Stefano Saracchi, del professore di diritto del lavoro – Università degli Studi di Salerno Vincenzo Luciani.

Infine, all’ultima tavola rotonda dal tema “Quale sindacato per il lavoro che cambia”, hanno partecipato e dibattuto con il Segretario confederale CISL Ignazio Ganga, con il Segretario generale CGS Rino di Meglio, con il Segretario generale COSMED Giorgio Cavallero, con la Presidente CIU Unionquadri Gabriella Ancora.

Nel corso del dibattito congressuale vero e proprio, in particolare sono state approfondite le tematiche relative al recente rinnovo contrattuale CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, e rimarcato l’impegno della FLP che ha permesso di modificare in senso migliorativo numerosi aspetti dell’attuale contratto, ancora vigente.

Impegno che proseguirà a tutela del lavoro pubblico.

Infatti, al Ministro Zangrillo è stato chiesto di tradurre in uno specifico Protocollo d’intesa gli impegni e le azioni da assumere sulle grandi questioni ancora aperte e che necessitano di interventi normativi, come: il superamento dei tetti al Fondi risorse decentrate e alle risorse destinate alla produttività; la rivalutazione del valore del buono pasto; la defiscalizzazione del salario di produttività; l’implementazione degli istituti legati agli sviluppi di carriera, con la piena esigibilità dell’Area delle elevate professionalità, anche tramite l’individuazione degli organici all’interno di ogni Amministrazione e procedure dall’interno per l’accesso alla dirigenza; l’estensione anche agli screening sanitari, disposti dalle autorità sanitarie, del trattamento di malattia, in luogo delle 18 ore di permesso annue; il rafforzamento del welfare aziendale nel settore pubblico.

«Un Congresso, quello celebrato a Salerno nell’anniversario dei 25 anni dalla nascita della FLP», ha dichiarato Antonio Verri, «che ha consacrato la crescita numerica, organizzativa e politica del nostro sindacato e delle Confederazioni a cui aderiamo o siamo costituenti (CSE, CGS e CIDA FC), soggetto rappresentativo nei diversi comparti del lavoro pubblico, riconosciuto sempre più dalle lavoratrici e dai lavoratori, interlocutore rispettato e ascoltato dalle controparti, dagli stakeholders, dai ricercatori, dal mondo accademico e da tutti coloro che sono interessati al buon funzionamento delle nostre amministrazioni».

«Dal Congresso», conclude il salentino componente del direttivo nazionale, «esce un gruppo dirigente che a conferma del buon lavoro fatto, ha confermato Marco Carlomagno alla guida dell’organizzazione, e ha effettuato innesti e nuovi ingressi negli organismi dirigenti per essere sempre più rappresentativi e vicini a tutto il personale.

Per essere sempre più competitivi e pronti alle prossime sfide, a partire dalle imminenti elezioni per il rinnovo delle RSU».

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