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Droga, operazione “Vallecupa”: 37 arresti. Tutti i dettagli

L’indagine, sviluppata anche con attività tecniche, è iniziata nell’ottobre 2009 a seguito di un controllo antidroga effettuato dai Carabinieri del NORM – Aliquota Operativa della Compagnia di Tricase.

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Antonio Sileno ritenuto il leader della associazione dedita allo spaccio di droga


I Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito trentasette ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti, a vario titolo, ad un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di eroina. L’operazione, così denominata dall’omonima località di Monteroni, epicentro dello spaccio, che ha visto impegnati oltre cento Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari ed il Nucleo Cinofili di Modugno (BA) si è svolta anche fuori dalla provincia di Lecce, con la collaborazione dei Carabinieri di Fidenza (PR), Assisi (PG), Trani (BT), Gioia del Colle (BA), Brindisi, Francavilla Fontana (BR), Taranto, Castellaneta (TA), Martina Franca (TA), Pisticci (MT), San Severo (FG) e Santa Maria Capua Vetere (CE) e Nocera I. (SA).


L’indagine, sviluppata anche con attività tecniche, è iniziata nell’ottobre 2009 a seguito di un controllo antidroga effettuato dai Carabinieri del NORM – Aliquota Operativa della Compagnia di Tricase. In quell’occasione dal soggetto fermato, trovato in possesso di due grammi di eroina, fu possibile risalire al fornitore e da questi, grazie a servizi di osservazione, controllo e pedinamento, oltre che con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali si è riusciti a ricostruire l’organizzazione del sodalizio criminoso.


Le prolungate ed articolate investigazioni hanno dimostrato che l’organizzazione era dedita al compimento di una sistematica e stabile attività di acquisto, trasporto, occultamento, lavorazione, rivendita e cessione a terzi al fine dell’ulteriore spaccio, di diversi quantitativi di eroina. Dai riscontri ottenuti, inoltre, si è proceduto in più occasioni all’arresto in flagranza di reato di nove persone, alla denuncia di altri tre soggetti nonché alla segnalazione di ulteriori quattro individui con il contestuale sequestro di ingenti quantitativi di stupefacenti.


Il sodalizio, fortemente radicato sul territorio, organizzato gerarchicamente, con uno stretto intreccio di parentele e relazioni sentimentali (16 degli odierni arrestati sono legati tra loro a vario titolo) e caratterizzato da una forte presenza femminile anche nei ruoli di vertice dell’organizzazione, aveva, come leader indiscusso, Antonio Sileno con compiti di direzione ed organizzazione dell’associazione. Alle sue dipendenze c’erano la sorella Carmela Sileno e la compagna Angela Colacicco, incaricate di organizzare l’attività dell’associazione. A latere, con il compito di reperire e distribuire l’eroina, vi erano il terzo dei fratelli Sileno, Giancarlo, il fratello di Angela, Paolo Colacicco, Maurizio Mazzei nonché la stessa Carmela Sileno ed il compagno Mario Camassa. Fra i principali e più attivi pusher di cui l’associazione si serviva per la vendita al dettaglio dell’eroina figurano i fratelli Marco e Gianluca Saponaro con le rispettive ragazze, Luana Monia Quarta e Roberta Ventura.


L’organizzazione, che non cedeva mai quantitativi di eroina inferiori ai cinque grammi, aveva tre differenti canali di approvvigionamento dello stupefacente, uno, quello prevalente, brindisino e due, secondari, tarantino e napoletano che venivano utilizzati quando il primo, per temporanea indisponibilità di materia prima o per ragioni di “opportunità” legate alla necessità di non suscitare troppe attenzioni da parte delle Forze di polizia, non era conveniente contattare.


Peculiarità emersa durante le indagini è stata la predisposizione dei sodali ad ingoiare gli involucri contenenti lo stupefacente, e la facilità e rapidità con cui lo facevano, al fine di eludere i controlli dei Carabinieri. L’elevato quantitativo di stupefacente quotidianamente smerciato dall’associazione e la facilità con cui se lo procuravano è dimostrato dal quantitativo minimo imposto agli acquirenti, cinque grammi appunto, nonché dal fatto che da alcune intercettazioni ambientali è emerso che uno degli arrestati, Roberto Corpus, si era offerto di acquistare la casa di Gianluca Saponaro dietro il corrispettivo di due chili di cocaina purissima, affare sfumato per volontà dello stesso Saponaro che preferiva i contanti allo stupefacente. In occasione dell’arresto di Saponaro, i Carabinieri si sono nascosti all’interno della Caserma “Pico” per irrompere sulla via pubblica e bloccare l’auto sulla quale viaggiava il pusher, abituato a sottrarsi alla cattura con ogni mezzo. Nella circostanza sono stati sequestrati 300 gr. di eroina e 6.800 € in contanti.


Ulteriore elemento emerso è che gli acquirenti venivano costantemente “truffati” dai membri dell’associazione atteso che, a seguito dei riscontri effettuati durante le indagini, tutti gli involucri da cinque grammi di eroina, indipendentemente da chi li avesse ceduti e confezionati, contenevano in realtà 3,7 grammi di stupefacente.


Altre 28 persone sono state deferite in stato di libertà a vario titolo durante le indagini.


Nel corso dell’operazione di questa notte è stata arrestata, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti Marilena Tapperi, incensurata di ventidue anni di Latiano, perché sorpresa in possesso di circa otto grammi di mdma, di cui due suddivisi in sei dosi, un francobollo di lsd, un bilancino di precisione ed un flacone di metadone. L’arresto è stato eseguito a Lecce presso l’abitazione in uso a Leonardo Marco Cacciatore.


Presso l’abitazione di Roberto Corpus sono stati rinvenuti duemilatrecento euro in contanti, sottoposti a sequestro poiché ritenuti provento dell’attività di spaccio di droga, mentre nei locali comuni al condominio di Carmela Sileno sono stati trovati circa novanta grammi di cocaina pura. In quest’ultimo caso è scattata la denuncia a carico di ignoti.


Le catture eseguite, complessivamente, sono trentaquattro; in tre sono tuttora irreperibili ed attivamente ricercati. Il provvedimento restrittivo è stato emesso a carico di:


Stefano Bleve, 34enne di Alessano;


Leonardo Marco Cacciatore, 26enne originario di Pisticci (Mt);


Camassa Mario, Di Lecce, 65enne;


Angela Colacicco, 37enne di Lecce;


Danilo Conte, 41enne di Cavallino;


Roberto Corpus, 47enne di Lecce;


Francesco De Luca, 38enne di Lecce;


Donato De Vitis, 51enne di Lecce;


Oreste Gaballo, 34enne da Aradeo;


Enrico Gallucci, 31enne di Lecce;


Massimo Marti, 47enne di Lecce;

Maurizio Mazzei, 54enne di Lecce;


Roberto My, 35enne da Lecce;


Vincenzo Nezi, 31enne di Aradeo;


Loredana Paiano, 43enne di Maglie;


Antonio Paladini, 43enne di Carmiano;


Sergio Panarese, 28enne di Tricase;


Donato Piero Pano, 30enne di Nardò;


Alessio Peluso, 29enne di Tricase;


Sandra Perrone, 47enne di Galatina;


lessandro Pezzuto, 31enne di Campi Salentina;


Angela Protopapa, 40enne di Monteroni;


Antonio Protopapa, 35enne di Monteroni;


Luana Monia Quarta, 41enne di San Cesario;


Nicola Luigi Russano, 21enne di Lecce;


Gianluca Saponaro, 40enne di Monteroni;


Marco Saponaro, 36enne di Lecce;


Antonio Sileno, 50enne di Lecce;


Carmela Sileno, 55enne di Lecce;


Giancarlo Sileno, 54enne di Lecce;


Rosanna Tornese, 38enne di Monteroni;


Roberta Ventura, 23enne di Novoli;


Colturo Zanzarella 47enne di Cavallino;


Gabriele Zocco, 30enne di Tricase.


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Quelle dimissioni che fanno rumore

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità di Alessano, Chiara Giannì, ha rimesso il suo mandato: «Non sono stata ascoltata. Assenti coesione e la coerenza». Il sindaco Osvaldo Stendardo: «Sorpresi dalle dimissioni, ci spiace»

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di Giuseppe Cerfeda

La consigliera comunale alle pari opportunità, alla digitalizzazione e alla disabilità, Chiara Giannì, dopo tre anni, ha detto basta. Ci ha provato, ma non pensava, evidentemente, di dover lottare come una novella Don Chischiotte contro i proverbiali mulini a vento.

La ormai ex consigliera ha già protocollato la sua decisione e lo ha fatto consegnando una lunga riflessione (ripresa anche in alcuni manifesti affissi in paese), in parte dedicata ai suoi concittadini, che evidenzia molti punti critici che non si fermano ai confini di Alessano e riguardano anche tanti altri comuni ed enti locali nostrani. Soprattutto se si parla di disabilità.

La consigliera dimissionaria Chiara Giannì

Dopo aver ringraziato «tutti ad uno ad uno per aver creduto in me», premette: «Sono una persona emotiva e a volte questa mia emotività viene scambiata per debolezza. Vi posso assicurare che non sono affatto debole: sono caparbia e una grande osservatrice. Dall’inizio del nostro mandato», spiega, «mi ero prefissata alcuni obiettivi, con scadenza ad un anno. Purtroppo non mi è stato possibile realizzarli».

La sua frustrazione è tanta: «Forse sono stata mal capita, fraintesa o semplicemente non sono stata presa seriamente in considerazione. Così ho pensato di aspettare un altro po’ di tempo prima di mollare».

Il tempo di solito è galantuomo, ma solo lui. Altri meno: «Dopo i lavori nel centro storico ho constatato che non tutte le strade sono state rivalutate. Quello che mi rammarica è che ho fatto un’intera campagna elettorale per abbattere le barriere architettoniche del paese e proprio la mia strada, via Storella, è stata lasciata… a metà!».

Poi, donde evitare nuovi fraintendimenti puntualizza: «Non parlo solo per la mia situazione, ma per la mia e quella di tante altre persone. Mancano i fondi? Sarebbe servito un po’ di buon senso per riqualificare il centro storico».

«Purtroppo», riflette amara, «in questi due anni mi sono resa conto del malcontento generale di chi vive nel nostro paese che è meraviglioso, ma a tratti invivibile. Le famiglie e i giovani sono costretti a spostarsi nei paesi vicini per passare una serata tranquilli senza dover per forza fare attenzione alle automobili che attraversano la piazza, incuranti dei passanti. Allora mi chiedo: è possibile che solo ad Alessano sia impossibile chiudere il centro storico al traffico, almeno nei mesi estivi?».

Chiara si dice anche «rammaricata per la chiusura di Villa Potenza, ritrovo da decenni di giovani e famiglie. È possibile che non si sia potuto fare qualcosa per impedirne la chiusura? È possibile che non si possa fare alcunché per rivalutarla?».

La sua analisi è impietosa. Ma c’è dell’altro, che è decisamente peggio e rischia di essere una macchia per un paese storicamente civile e inclusivo come Alessano: «Vedo questo paese addormentato, quasi impotente nella non curanza altrui. In questi anni ho sentito dire che la mia disabilità è stata usata per raccogliere voti. Non solo da una persona, da tante. Cari cittadini, noi disabili abbiamo una testa e un cuore per decidere da quale parte stare. Io mi sono sentita cercata dall’amministrazione Stendardo e per questo sarò sempre grata al sindaco.

Probabilmente non sono stata ascoltata e questa è un’altra storia».

La ex consigliera puntualizza: «Ci ho messo e ci metto tutto il mio impegno, avrei voluto e voglio fare molto di più. C’è tempo per ogni cosa ma questo forse non è il mio momento. Forse i miei progetti devo mandarli avanti da sola. Amo troppo il mio paese per premettere che rimanga… addormentato».

Sul piano personale ricorda: «Il mio obiettivo nella vita era quello di laurearmi in scienze politiche, perché amo la politica, amo la storia ed il bene comune. Ho ottenuto la prima laurea e tra non molto conseguirò la seconda. Cosa ne faccio del mio sapere», si chiede, «se non posso metterlo in pratica?».

La riflessione sul piano politico: «Mancano due cose importantissime: la coesione e la coerenza. Quella coerenza per la quale non è necessario fare promesse se quelle promesse non possono essere mantenute.

Quella coesione che in passato grandi uomini hanno reso possibile nonostante le differenti idee politiche.

Ci elargiamo a grandi studiosi… forse la storia l’abbiamo studiata ma, da essa, abbiamo imparato veramente poco».

Chiara Giannì è demoralizzata ma non si è ancora arresa. Non può permetterselo: «Lo devo alla mia famiglia, a mio padre e a mia madre che mi hanno insegnato sempre e nonostante tutto ad avere coraggio e rispondere sempre con educazione. Lo devo, però, ancora di più a me stessa, se voglio che qualcosa cambi; se voglio che l’integrazione non sia solo facciata e una giornata all’annoda dedicare. Chi è disabile lo è ogni giorno e ogni giorno combatte. Abbiamo il diritto di farci sentire e, chi di dovere ha il… dovere di ascoltarci».

Nonostante le dimissioni, non smette di «sperare in un futuro migliore nel quale veramente il bene comune venga prima delle poltrone».

IL SINDACO: «SORPRESI E AMAREGGIATI»

Il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo

Della vicenda si è detto molto amareggiato anche il sindaco Osvaldo Stendardo: «Le dimissioni ci hanno colto di sorpresa e il rammarico è tanto. Perché Chiara è una persona intelligente e capace».

Detto per inciso che l’amministrazione, anche in caso di passaggio della consigliera all’opposizione non avrebbe comunque avuto problemi di numeri e che la maggioranza resta salda, il primo cittadino precisa: «Ho cercato di chiamarla più volte per parlarle direttamente ma non mi ha risposto… Purtroppo non si può tornare indietro e saremo costretti a procedere con la surroga e sostituirla perché le dimissioni, una volta protocollate, purtroppo, sono irrevocabili e non sono ammessi ripensamenti».

«Mi spiace», insiste Stendardo, «perché per noi, per me, resta una brava persona con cui vi era un buonissimo rapporto. La sua è stata una scelta personale e non possiamo entrare nel merito. Al prossimo consiglio la ringrazierò per il lavoro svolto e le confermerò la mia stima».

La consigliera ha, però, denunciato poca coesione e poca coerenza. «No, questo non lo consento. La nostra è una maggioranza molto compatta ed anche la consigliera dimissionaria ha condiviso tutte le scelte fatte dall’amministrazione, compresa quella del centro storico».

Quello dei diritti delle persone con disabilità è sempre un tema delicato. Lei ritiene Alessano un paese inclusivo? «Ci mancherebbe! Noi il nostro è il paese di don Tonino Bello, non esiste! E non potrebbe essere diversamente. Anche per questo sono rimasto amareggiato dalla decisione di Chiara che, comunque, resta una persona squisita e, a nome mio e  della maggioranza, la ringrazio per tutto quello che ha fatto».

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The South: Salento in Tv con i Kalàscima

Su Prime Video e Vimeo il documentario girato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò con protagonisti la world band salentina e l’artista italo-canadese Andrea Ramolo

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È disponibile da oggi sulle piattaforme Amazon Prime Video Vimeo, distribuito in esclusiva per l’Italia da 8 e Mezzo, “The South”, il film documentario che segue l’artista italo-canadese Andrea Ramolo e la world band salentina Kalàscima dietro le quinte della realizzazione del loro omonimo album.

Diretto dal pluripremiato Giuseppe Marco Albano e creato, scritto e prodotto da Andrea Ramolo, “The South” esplora il profondo legame dell’artista con il Sud Italia, la terra dei suoi avi. 

Attraverso paesaggi mozzafiato e tradizioni secolari (è stato girato tra Tricase Porto, Alessano, Miggiano, Ruffano e Nardò), il film racconta il viaggio emozionante dell’artista che, dopo la morte della nonna, decide di tornare in Italia per esplorare il folklore e le leggende che musica e danza nascondono, nonché il suo legame con la terra e i suoi antenati. In questo film Andrea Ramolo ci guida in un percorso di esplorazione personale e artistica, un viaggio alla scoperta della propria identità culturale, un omaggio a chiunque cerchi di trovare il proprio posto nel mondo.

Nel cast: Andrea Ramolo, Federico Laganá, Massimiliano De Marco, Michele D’Elia, Luca Buccarella, Carlo Massarelli, Giovani Chirico, Veronica Calati, Alessandra Belloni, Francesca Silvano, Biagio Panico, Rosaria Gaballo, Franca Gaballo, Lucia Scarabino, Stefano Campagna, Mattia Politi, Luisa Del Giudice.

La collaborazione tra Kalàscima e Andrea Ramolo nasce nel 2019 al Folk International Alliance di Montreal e porta alla realizzazione del disco “The South”, da cui è tratto il film, presentato in anteprima mondiale il 4 luglio 2023 all’ICFF (Italian Contemporary Film Festival) Lavazza Inclucity di Toronto.

Il disco “The South“, prodotto da Michele D’Elia, presso gli Interstellar Studios a Tricase Porto, è un progetto culturale e musicale guidato da Andrea Ramolo e supportato dal Canada Council for the Arts.

L’obiettivo di Ramolo era quello di esplorare la musica tradizionale e ancestrale dei suoi antenati del sud Italia per far evolvere la sua voce e il suo suono insieme all’electro-folk e world music dei Kalàscima.

Proprio grazie alla guida e all’esperienza della band pugliese in questo genere musicale e nell’utilizzo di strumenti tradizionali italiani, l’inedito ensemble ha riarrangiato quattro brani salentini in modo fresco e contemporaneo per renderli accessibili al pubblico in tutto il Canada.

L’album include anche due brani originali: “The South” e “Balla“, quest’ultimo un pezzo dance che fonde pop, rap, rime italiane ed elettronica, testimoniando l’unione tra passato e presente.

LA BAND

Kalàscima sono sei amici del profondo Salento: Massimiliano De Marco (corde e voce) di Alessano, Federico Laganà (percussioni e voce) di Alessano, Luca Buccarella (organetto e voce) di Tricase, Michele D’Elia (batteria e sequenze) di Tricase, Carlo Massarelli (zampogna, ciaramella, flauti calabresi) di Sava (Ta), Giovanni Chirico (sassofono baritono) di San Michele Salentino (Br).

Cresciuti insieme suonando e cantando le melodie e i ritmi ipnotici del magico rituale della Taranta, reinventano la tradizione con un mix di elettronica, beat lisergici, melodie originali e atmosfere folk delle proprie origini: dialetto salentino, inglese e griko creano un ponte immaginario tra la musica pugliese e la scena internazionale.

Catapultati sulla scena world internazionale, hanno suonato in importanti Festival internazionali con un live in cui strumenti tradizionali si affiancano a quelli moderni ed elettronici.

Hanno calcato il palco di WOMAD CILE 2024, SXSW (US), Roskilde Festival (DK), Colours of Ostrava (CZ), Tallin Music Week (EE), SIM Sao Paulo (BR), Mundial Montreal (CA), Seoul Music Week (KR), Babel Med (FR), Seoul Music Week (KR), Folk Alliance International Conference (CA), Fira Mediterrania de Manresa (ES), Australasian World Music Expo (AU), Medimex (IT), Womex, Jova Beach Party 2022 e tanti altri.

A giugno 2019 hanno aperto il concerto italiano di Patty Smith a Taranto guadagnandosi l’attenzione e l’interesse dell’icona rock che ha lodato la loro energia sul palco. Due tour in Australia e Cina e poi Ecuador, Brasile, Giappone, Corea del Sud, India, USA, Israele, Germania, Danimarca, Belgio, Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Austria, Albania, Croazia, Slovenia, Kosovo, Macedonia, Estonia, Lettonia, Giordania hanno reso solida la loro reputazione internazionale.

Il loro album Psychedelic Trance Tarantella (Ponderosa, 2014) li ha portati alla candidatura al Premio Tenco inoltre, al primo posto nella World CMJ Radio Chart e al sesto posto nella World Music Chart Europe, nonché nelle trasmissioni dei più importanti network radiofonici internazionali tra cui: ABC Australia (AU), RTHK (Hong Kong), WDR (DE), RTBF (BE), RSI (CH), Radio 3 RAI (IT). Nel novembre 2015 la rivista musicale francese Trad Magazine ha dedicato loro la copertina. Psychedelic Trance Tarantella presenta inoltre una collaborazione artistica con il maestro Ludovico Einaudi che ha impreziosito, con il suo pianoforte, il brano “Due Mari”.

 

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Lampus! Ci vuole un po’ di swing

Atmosfere da “Dolce Vita” sabato 15 giugno (dalle 21) nella splendida cornice di Palazzo Sangiovanni ad Alessano con Daniela Tenerini alla guida del Four Seasons Swing & Soul Quintet

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Un appuntamento organizzato dall’associazione culturale Lampus in cui una band, unica nel suo genere, propone un repertorio accattivante capace di emozionare e divertire firmando una serata esclusiva dai toni piacevolmente retrò dal titolo “Ci vuole un po’ di Swing”.

Il quintetto nasce a Perugia nel 2015 con la voglia di dare vita ad un cocktail infallibile di Swing & Soul, formata da Daniela Tenerini alla voce, Roberto Cesaretti al basso, David Versiglioni al piano, Alberto Rosadini alla batteria e Paolo Bartoni alla tromba ed al flicorno.

Si considerano una band di “fratelli” che si sono trovati nel tempo e questo senso di comunità si estende anche al loro pubblico.

La loro musica è ispirata al periodo della Dolce Vita e alle orchestrine dei night club; la loro cifra è data dalla miscela delle loro diverse storie, dal rock al soul, dal funk al jazz, dal classico al contemporaneo.

Appuntamento sabato 15 giugno (start ore 21) a Palazzo Sangiovanni in piazza Castello ad Alessano.

Ingresso (20 €) riservato ai soci.

Tessera soci simpatizzanti (5€) sottoscrivibile in abbinamento al biglietto.

Biglietti su www.oooh.events

Informazioni al 347 5169946

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