News & Salento
Elezioni regionali: il tira e molla delle liste
Séguita la stucchevole pantomima, liste sì, liste no ed a questo punto la misura sembra davvero colma: se in precedenza la gente non andava in brodo di giuggiole nel rapportarsi con la politica, adesso non gliene può fregar di meno. Purtroppo, si ha la sensazione che gli addetti ai lavori, di qualsivoglia collocazione o tendenza, vivano indistintamente in una sorta di obnubilazione, per non dire, con maggiore severità o realismo, che abbiano completamente perduto il lume dell’intelletto. Difatti, si rendono protagonisti di prese di posizione più infantili che risolute, talvolta meramente pretestuose, quando, addirittura, non campate in aria. Tra le altre uscite in scaletta, da qualche parte si suole far riferimento a successo sul campo, preferito a successo a tavolino, come se si trattasse di un incontro di calcio. Chiaramente, è risaputo da tutti, bambini compresi, che nel contesto delle partite di football, dove gli attori, gli artefici del risultato di vittoria, pareggio o sconfitta, sono solamente ed esclusivamente le squadre ovvero i calciatori che si affrontano sul terreno di gioco, nel caso in cui una compagine non si presenta, è decretata, secondo regolamento, la vittoria dell’altra squadra. Ma la richiamata fattispecie calcistica non ha proprio alcunché in comune con le elezioni, dove, indubbiamente, si pongono in competizione i partiti (squadre), e però a decidere il risultato non sono loro, bensì i cittadini elettori, i quali scelgono liberamente e in coscienza all’interno di una cabina. Un accostamento calzante si può effettuare ponendo l’esempio di una comunità, all’interno della quale si trovano due belle ragazze, i cui componenti hanno deciso di eleggere la più bella, la vincente della coppia. Laddove una delle due figliole non accorra nell’ora e nel luogo stabilito, che fanno gli “elettori”? Proclamano vincente colei che è lì da sola, senza praticamente compiere la minima scelta? No di certo, semmai, pur biasimando il comportamento della bellezza assente, la cercano, la convocano, oppure, al limite, rinviano l’elezione. In fondo, la stessa cosa si trova in Italia sul fronte degli schieramenti partitici, in sostanza si contano due, solo due raggruppamenti fondamentali. Perciò, se uno di questi, per qualsivoglia ragione, manca all’appello, che razza di scelta possono concretamente compiere gli elettori? Si voglia scusare, il ragionamento apparirà terra terra, ma così è per la naturale legge del buonsenso, legge che, in certo qual modo, non è seconda a nessun’altra.
Rocco Boccadamo
News & Salento
Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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