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Cronaca

Essere nel Benessere con l’Idrocolonterapia a Gallipoli

Il colon è il cassonetto dell’organismo, dove tutti i rifiuti vengono scaricati per essere espulsi

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L’idrocolonterapia è una metodica efficace per la rimozione delle scorie e delli feci stagnanti nel colon. Il colon è il cassonetto dell’organismo, dove tutti i rifiuti vengono scaricati per essere espulsi. Le scorie che rimangono nel colon più del dovuto vanno in putrefazione, producendo un vero e proprio avvelenamento dell’organismo. Le tossine, attraverso il circolo sanguigno, raggiungono ogni cellula del corpo e indeboliscono l’intero sistema, abbassando le difese immunitarie provocano uno stato di stanchezza cronica. Questa autointossicazione molto spesso è rilevata da un cattivo odore del coorpo soprattutto dei piedi, dell’alito, del sudore e dal forte odore di putrefazione delle feci.


Perchè?


Giornalmente, rifiuti e tossine, legate all’alimentazione, allo stress, all’inquinamento, intasano il nostro colon che perde parte della sua funzionalità. Tutte queste tossine, che si depositano nel nostro colon possono essere la causa di numerose patologie che interessano varie regioni del nostro corpo, come le vie respiratorie, la pelle, il sistema nervoso e le vie digestive. L’idrocolonterapia, permette oltre alla eliminazione del gas presente all’interno del colon anche di tutti i rifiuti che si sono depositati sulle pareti come: cellule epiteliali morte, materiale fecale, residui irritanti, tossine, parassiti ed altre sostanze dannose al nostro organismo. Il colon ripulito ritrova il suo ottimale funzionamento che si concretizza con: a) regolare assimilazione delle sostanze nutritive (Sali minerali, vitamine, acqua, ecc.). b) regoalre svuotamento ed allontanamento delle scorie dell’organismo. c) riattivazione del sistema immunitario. Il lavaggio del colon restaura l’armonia interna e migliora la salute globale dell’individuo.


QUALE INTERESSE?


Già centinaia di anni fa, in tutte le civiltà più evolute si affermava che la base della salute poggia su di un intestino funzionante e pulito. Per mantenersi in salute, l’organismo deve essere in grado di eliminare le sue tossine. I reni, i polmoni, e la pelle curano la pulizia del sangue e del sistema linfatico, mentre il colon, svolge la funzione di eliminare le scorie e le tossine dall’intestino. La moderna tecnologia a messo a punto un trattamento in grado di pulire a fondo l’intero tratto del colon e rieducarlo ad una giusta funzionalità e modalità. L’idrocolonterapia è una pratica di tipo: Preventivo, per eviatre l’accumulo di elementi tossici; Curativo, per eliminare le anomalie intestinali; Mantenimento per conservare e migliorare la funzionalità intestinale.  L’idrocolonterapia è salute per tutti in quanto è un valido supporto per qualsiasi terapia medica, mantiene giovane l’organismo e può rappresentare un importante punto di partenza per iniziare a seguire un’alimentazione più sana e naturale. Oltre ad essere un beneficio presidio terapeutico per la salute, diventa anche uno spunto concreto per migliorare la qualità della vita. E’ una pratica particolarmente consigliata a: persone anziane, infermi, para o tetraplegici, donne gravide, ecc. E’ un mezzo essenziale per preparare il colon ad interventi diagnostici quali: Colonoscopia o esame Baritato; In previsione di un intervento chirurgico; Dopo un’anestesia generale per ridurre i problemi di ipofunzionamento dell’intestino.


E’ una buona misura complementare nei casi di cure disintossicanti, diete, ecc.


QUALI SCOPI?


Gli effetti benefici, diretti ed indiretti, dell’idrocolonterapia sono numerosi, per esempio: miglioramento dello stato generale, effetti rilassanti e tonificanti, sensazione di grande benessere; Gradevole sensazione di leggerezza, dovuta alla decompressione e al decongestionamento del colon; Diminuzione della taglia e perdita di peso; Aumento della tonicità addominale e della stimolazione della peristalsi intestinale, grazie all’azione termica e meccanica dell’acqua; Favorisce l’eliminazione di parassiti e della flora intestinale anomala; Migliora l’assorbimento delle sostanze nutritive; Migliora lo stato della pelle, la circolazione sanguigna degli arti inferiori, la funzionalità renale; Decongestiona le vie aree superiori.


I BENEFICI

Coloro che si sottopongono all’idrocolonterapia rilevano i primi benefici già dopo le prime sedute: senso di benessere generale e di leggerezza, pensiero più lucido, mente più agile, migliore capacità di fare scelte; La pelle diventa più luminosa si attenuano le impurità e le manifestazioni acneiche o aczematose, mentre l’aspetto del volto appare più sereno e gioviale; L’organismo, rivitalizzato, presenta un sistema immunitario più efficiente con riduzione delle malattie stagionali, delle artropatie, degli episodi allergici, asmatici e bronchitici; La digestione è più regolare, scompare l’alitosi come pure la sonnolenza dopo i pasti, si attenuano gonfiori, crampi addominali, meteorismo e flatulenze; Infine, migliorano anche alcune alterazioni multifattoriali come le cefalee, le emicranie e la cellulite.


INDICAZIONI


Stitichezza ostinata; Meteorismo e distensione intestinale; Colon irritabile; Malattie da autointossicazioni (cellulite, cefalea, “essenziale”, acne, invecchiamento della pelle, alitosi persistente, perdita di memoria, stanchezza cronica; Deficit immunitari; Asma bronchiale e broncopneumopatie; Aritmie cardiache; Affezioni di orecchio, naso e gola; Alterazioni della funzionalità tiroidea; Infestazioni di saprofiti o parassiti intestinali (micosi da candida, vermi, amebiasi, giardiasi, ecc.); Malattia diverticolare del colon; Colite ulcerosa e morbo di Crohn in fase quiescente; Colite mucosa.


CONTROINDICAZIONI


Assolute: Gravi malattie cardiache; Emorragie o perforazioni gastrointestinali; Neoplasie del colon e del retto; Colite ulcerosa in fase attiva. Insufficienza renale.


Temporanee: Ernie voluminose; Recenti interventi chirurgici al colon o al retto.


Per informazioni: dott.ssa Bruna Scarcia e dott. Luigi Errico,


Essere nel Benessere, Corso Italia 82/C, Gallipoli. Tel. 0833/276221 e 340/4896533


Attualità

Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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Attualità

Galatina: sala operatoria chiusa perché senza aria condizionata? No, si, forse…

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria”; “Mi dispiace, ma lo trova domattina”. “Ma non c’è nessuno che…”

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Cosa può e deve fare un giornale quando riceve diverse telefonate di denuncia circa la malasanità pubblica?

A cosa serve il mestiere di giornalista se non a riportare pedissequamente, previa verifica, ogni spiffero o lode di quello accade fra le pieghe della pubblica amministrazione che sia essa sanitaria o di altra natura? A tutelare le fasce più deboli, a difendere chi non può, non sa o non vuole difendersi?

Ebbene, da giorni riceviamo in redazione delle lamentele circa il malfunzionamento di una delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria Novella di Galatina, nella fattispecie l’ultima lagnanza, arrivata via Whatsapp stamattina, è di una signora che oggi avrebbe dovuto subire un intervento in day hospital e, arrivata diligentemente e puntualmente in ospedale, si è sentita rispondere: “Signora, mi dispiace ma deve tornare a casa, sono slittati tutti gli interventi perché si è rotta l’aria condizionata e da 15 giorni la sala operatoria è rimasta ferma“.

Se non fosse seria e grave la situazione ci sarebbe da ridere. E allora? Cosa abbiamo pensato di fare? Quello che avrebbe fatto qualsiasi giornale: chiamare l’ospedale di Galatina e scrivere alla ASL.

Mettetevi comodi, ci sarà da aspettare. Alla terza chiamata, dopo esserci garbatamente presentati, qualcuno dall’altra parte risponde: “Cerchiamo il direttore sanitario, dott. De Maria“; “Mi dispiace, ma lo trova domattina“. “Ma non c’è nessuno che lo sostituisca, che ci possa informare sulla sala…“, insistiamo, “Aspetti le passo qualcuno della sala operatoria“.

Dopo aver spiegato il motivo della nostra telefonata, dall’altra parte ci rispondono: “Mi dispiace deve aver sbagliato numero!“. Basiti ribattiamo: “Come abbiamo sbagliato numero, non è la sala operatoria? Mi hanno passato lei dal centralino, saprà che numero fare il centralinista. E comunque: è vero che la sala operatoria non funziona da 2 settimane perché è rotta l’aria condizionata?”, assordante silenzio dall’altra parte, “mi scusi”, ribattiamo caparbi, “ma con chi stiamo parlando?”. 

“Sono l’infermiere E.S. e non sono tenuto a risponderle”. “Quindi”, incalziamo, “è una malcelata forma per dirmi che quello che le sto chiedendo è vero!?”.

Come tutte le cose la gentilezza si consuma, il garbo finisce, la pazienza si squaglia, con questo caldo poi: “Guardi che questo è un numero per le urgenze, e lei lo deve lasciare libero!”. ” Va bene”, replichiamo, “basta un si o un laconico no!… Tuuu, tuuu, tuuu.”

Ci appigliamo ancora al centralinista il quale, con rinnovata pazienza, ci prega di attendere e ci assicura che avrebbe cercato di passarci al telefono il direttore sanitario.

L’attesa è piacevole, le note sprigionate dalla musichetta d’attesa è puro jazz: lo si riconosce dalla grande varietà di attacchi. Spiacevole è invece la notizia, un perentorio telefonista, dopo una breve attesa, ci liquida: “Il direttore sanitario mi suggerisce di richiamare domani mattina, tuuu, tuuu, tuuu…“.

Nel frattempo, per non venire meno al nostro dovere abbiamo scritto, alla direzione della Asl e ci siamo armati, noi insieme a tutti i pazienti che non hanno usufruito del servizio, di Santa Pazienza, in attesa del domani. To be continued…

Luigi Zito

 

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Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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