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Cronaca

Finanza: sequestrato impianto raccolta acque reflue e 2.500 litri di gasolio

Il fatto si è verificato in località Paduli nel Comune di Supersano, dove sono stati scoperti rilevanti fenomeni di “lagunaggio” di acque industriali

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I Finanzieri di Casarano hanno posto sotto sequestro, per scarico di reflui industriali non autorizzato, un complesso impianto di decantazione e raccolta acque di provenienza olearia. Il fatto si è verificato in località Paduli nel Comune di Supersano, dove sono stati scoperti fenomeni di “lagunaggio” di acque industriali di colore scuro riconducibili alla lavorazione delle olive che confluivano verso uno stradone sterrato interpoderale, caratterizzato dalla presenza di un collettore di sbocco zincato, normalmente utilizzato per l’irrigazione, collegato a tubi di gomma che sprofondavano lungo un adiacente canale per il convoglio delle acque piovane. Lo scarico delle acque del frantoio creava ruscellamenti che, straripavano in alcuni punti sullo stradone, raggiungendo per effetto dell’inclinazione del terreno, una  vasca di decantazione del Consorzio di Bonifica Ugento e “li foggi”, riempiendo gli invasi. Successivi accertamenti effettuati presso l’Ufficio Tecnico Comunale hanno consentito di rilevare che i terreni interessati dall’illecito scarico dei reflui industriali, quindi dall’attraversamento delle tubazioni, risultavano di proprietà e/o comunque nella disponibilità una Cooperativa Agricola ubicata a poche centinaia di metri. L’intervento compiuto dai militari all’interno del frantoio consentiva di accertare l’esistenza di una grossa vasca per la raccolta dei reflui oleari in cui era immersa una pompa che aspirava la sostanza liquida immettendola in una condotta sotterranea che andava a finire nei retrostanti terreni per una lunghezza di circa 400 metri lineari, sino a giungere al collettore di sbocco zincato individuato nelle battute iniziali del controllo. In considerazione della situazione riscontrata e vista la sussistenza delle ipotesi di reato e delle infrazioni di scarico non autorizzato di acque reflue industriali e di getto pericoloso di rifiuti liquidi, previste dal Decreto Ambientale del 2006 e dal Codice Penale, i finanzieri, su conforme parere del magistrato di  turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Lecce, procedevano al sequestro di circa due ettari di terreno interessati dall’illecita attività e delle tubazioni ivi allocate, nonché dell’intero impianto di decantazione e raccolta dei reflui oleari. Nell’ambito della precisata attività i militari accertavano, in secondo luogo, la presenza all’interno di un capannone per il ricovero automezzi di un impianto di erogazione carburanti ad uso aziendale con pompa di adduzione e cisterna contenente 2.500 litri di gasolio ad uso agricolo che veniva sottoposto a sequestro per l’assenza delle prescritte autorizzazioni di pubblica sicurezza. La ricognizione dei locali aziendali consentiva, in ultimo, di rilevare la realizzazione abusiva di un fienile di circa 500 metri quadri e di tre grandi stalle estese per ulteriori 796 metri quadrati realizzate senza alcun permesso di costruire, e, pertanto, sottoposte a sequestro penale per violazione alla normativa edilizia. In concomitanza della medesima attività di polizia giudiziaria veniva eseguito un sopralluogo presso la vasca di decantazione del Consorzio di Bonifica Ugento e li Foggi, rilevando che lo scarico illecito dei reflui oleari aveva riempito gli invasi normalmente utilizzati per il convoglio delle acque piovane e, in comprensione di ciò, anche la zona vorica di assorbimento sprofondante nel sottosuolo, con conseguente pericolo di inquinamento della falda acquifera sottostante. Il sito, esteso su una superficie di circa 800 metri quadrati, è stato sottoposto a sequestro nella continua ricorrenza delle anzidette violazioni di legge, quindi affidato in gratuita giudiziale custodia al Commissario Straordinario dell’Ente Pubblico, in attesa delle direttive della competente Autorità Giudiziaria alla quale veniva, da subito, deferito il legale rappresentante della Cooperativa Agricola responsabile dell’illecito scarico, un 69enne del posto. Per ottenere dati identificativi dell’estensione e del livello di inquinamento della zona e delle acque di falda, a cura del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Lecce, sono stati effettuati dei prelievi delle sostanze nei siti per l’esecuzione di specifiche analisi chimiche.

Caprarica di Lecce

Trafficante di esseri umani arrestato in Salento

Fermato 39enne rumeno noto per i suoi precedenti violenti e su cui pendeva un mandato d’arresto internazionale. Si nascondeva in una masseria

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Nella serata del 25 dicembre, mentre in molte case si festeggiava il Natale, i Carabinieri della Stazione di Calimera, in collaborazione con i colleghi della Sezione Radiomobile di Lecce, hanno effettuato un’importante operazione di polizia che ha portato a un arresto fondamentale nella lotta contro la criminalità internazionale.

Si tratta di un cittadino rumeno di 39 anni, ricercato per gravi reati e destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal Tribunale di Arad in Romania.

La sua storia era segnata da atti di violenza e coinvolgimento nel traffico internazionale di migranti.

Il 16 aprile 2024, la giustizia rumena aveva emesso un verdetto che lo condannava a scontare una pena di quattro anni e due mesi di reclusione.

Eppure, mentre si festeggiava, lui si nascondeva in una masseria nella tranquilla campagna salentina.

Al suo arrivo nella struttura ricettiva, il nominativo è stato inserito nella banca dati, in ottemperanza alla normativa del nostro Paese.

Avuta notizia della presenza di tale soggetto, i Carabinieri del Comando Provinciale salentino hanno avviato una serie di accertamenti, anche a livello internazionale.

La sorpresa è stata notevole allorquando i Carabinieri, approfondendo la vicenda che diventava sempre più delicata con il trascorrere del tempo, si sono accorti che era un caso molto delicato poiché, sul soggetto gravava un MAE (acronimo del Mandato di Arresto Europeo), emesso in seguito ad indagine contro il traffico internazionale di migranti.

L’uomo, infatti, era stato riconosciuto colpevole di aver orchestrato un’operazione di traffico di
migranti nel mese di agosto 2022, nascondendo 31 persone, tra cui 21 cittadini dell’India e 10 del Bangladesh, in un autotreno diretto in Romania.

La sua vita era segnata da violenze, con una
condanna risalente anche ad agosto 2016, per aver aggredito brutalmente una vittima con calci e pugni alla testa.

I militari dell’Arma sapevano che dovevano agire con cautela.

Ogni dettaglio dell’operazione è stato meticolosamente pianificato con l’obiettivo di evitare ogni possibilità di fuga.

Con prontezza e determinazione, il 39enne è stato fermato e arrestato senza opporre resistenza.

L’operazione, pur delicata, si è conclusa senza incidenti e la giustizia ha avuto il suo corso.

Dopo le formalità di rito ed avvisato il PM di turno della Procura della Repubblica di Lecce, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Lecce “Borgo San Nicola”, dove rimarrà a disposizione delle autorità competenti.

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Attualità

Muore a 114 anni la donna più longeva d’Italia

Nata il 13 ottobre 1910, in occasione del suo ultimo compleanno, aveva sostenuto: “Forse Dio si è scordato di me”

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Ha aspettato la vigilia di Natale per compiere l’ultimo passaggio. Aveva 114 anni, Claudia Baccarini, ed era la donna più anziana d’Italia.

Nata il 13 ottobre 1910 a Faenza, qualche tempo, in occasione del suo ultimo compleanno, aveva sostenuto: “Forse Dio si è scordato di me“.

Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, ha cresciuto dieci figli.

È stata una figura di rilievo nella nostra comunità – dice il primo cittadino – testimone di oltre un secolo di trasformazioni storiche e sociali. Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, ha cresciuto dieci figli, contribuendo significativamente, anche con le sue azioni, alla vita della nostra città“.

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Casarano

Si accapigliano per una donna e spunta un coltello

La lite è culminata nell’accoltellamento di un 36enne del posto, per motivi di cuore, ma non si esclude che possano essere state anche altre le motivazioni…

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Tutto accade per amore. L’interesse per la stessa donna li ha fatti incontrare e scontrare: due i protagonisti della vicenda che, sembra, si fossero dati appuntamento in centro a Supersano per un chiarimento.

Dalle mani di uno dei due è spuntato un coltello a serramanico pronto a sferrare un fendente; l’altro, con l’intento di parare il colpo, è rimasto ferito alla mano sinistra.

La lite è culminata nell’accoltellamento di un 36enne del posto, per motivi di cuore, ma non si esclude che possano essere state anche altre le motivazioni.

La scena è stata seguita da diversi testimoni che hanno raccontato il fatto una volta arrivati i carabinieri sul posto.

L’aggressore è scappato via facendo perdere le proprie tracce, l’uomo ferito è stato trasportato all’ospedale di Casarano.

Indagano i carabinieri che stanno visionando anche le telecamere di videosorveglianza.

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