News & Salento
Fondi PSR, il Tar sospende la graduatoria regionale. Irregolari 3 su 4
Caroppo: “Pasticcio senza precedenti, gravi responsabilità della Giunta”
Il Tar Puglia, considerato il fumus di fondatezza della domanda proposta dalle aziende escluse, ha sospeso la graduatoria regionale per l’assegnazione dei fondi PSR, perché 3 su 4 delle aziende selezionate dalla Regione Puglia non avevano i requisiti!
E’ un fatto mai accaduto prima, di estrema gravità, una figuraccia internazionale, che impatta su un piano nevralgico per il tessuto produttivo e occupazionale pugliese. Ed è assurdo che il Presidente Emiliano e Di Gioia oggi rivendichino quasi come una vittoria il pronunciamento del Tar: e chi ha fatto le graduatorie, Babbo Natale? O questa Giunta? Capisco che Emiliano sia tutto preso dalla smania di nominarsi consiglieri privati a decine di migliaia di euro l’anno (come con De Franchi, oggi nominato 5° consigliere personale del Presidente) ma esultare per una pronuncia che rivela una figuraccia clamorosa è davvero troppo.
Andrea Caroppo (C. Reg. Lega)
LA POSIZIONE DI DIREZIONE ITALIA/NOI CON L’ITALIA
PSR, DIT/NCI: IL TAR DECIDERA’ IL 4 DICEMBRE, MA LASCIA GIA’ INTENDERE CHE IL BANDO DELLA REGIONE E’ SCRITTO MALE
Dichiarazione congiunta dei quattro consiglieri regionali di Direzione Italia/Noi con l’Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini)
Già eravamo in ritardo ma ora non solo si dovrà attendere il 4 dicembre, ma dopo c’è il rischio che la Regione Puglia debba annullare e rifare tutto da capo.
Stiamo parlando delle misure di investimento delle aziende previste dal Programma di Sviluppo Rurale, in soldoni, finanziamenti europei all’agricoltura pugliese che ha una graduatoria degli ammessi alla fase istruttoria che viene contestata nelle sedi amministrative. Oggi il Tar, al quale si erano rivolti alcuni esclusi (ricordiamo che le domande erano state oltre tremila, ma la coperta troppo corta aveva indotto la Regione ad avviare alla fase istruttoria solo le prime 652), ha deciso di rimandare nel merito la sentenza. Ma nel frattempo si sono aggiunti altri esclusi, perché dei 652 il 73% non è stato considerato ammissibile. Anzi, l’assessore Di Gioia aveva usato parole forti considerandoli furbetti che avrebbero voluto approfittare del bando per stillare soldi alla Regione.
La verità è che il bando era scritto talmente male e con maglie talmente ampie che ha prodotto un grande pasticcio! E non lo pensiamo solo noi: i giudici del Tar oggi, nel rinviare tutto al 4 dicembre, lo fanno intuire: “ritenuto che le risultanze dell’espletanda istruttoria confermino la lamentare illogicità delle modalità di selezione di cui si tratta”. Insomma, il bando era scritto in maniera non logica… Se non peggio, con i piedi!
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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