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Fotovoltaico: vogliono tagliare gli incentivi!

Stop al Conto Energia per gli impianti che non entreranno in esercizio entro il prossimo 31 maggio. I casi che non riusciranno a rispettare la nuova scadenza saranno regolati da un Decreto

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Stop al Conto Energia per gli impianti che non entreranno in esercizio entro il prossimo 31 maggio. I casi che non riusciranno a rispettare la nuova scadenza saranno regolati da un Decreto che il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà emanare entro il prossimo 30 aprile.


 Giovanni Cerullo della Tecnolights di Soleto sostiene che “le aziende hanno bisogno di certezze del diritto e il Governo le sta affossando perché impedisce loro qualunque tipo di organizzazione. Il vecchio Conto Energia ci dava la sicurezza delle tariffe dal 2011 al 2013 e quindi tutte le aziende hanno programmato il loro lavoro prevedendo e poi provvedendo alla fornitura di moduli, cavi, cavi doppi, inverter e quant’altro. Invece è arrivato il decreto legislativo che ci dice che per i parchi non collegati in rete entro il 31 maggio le tariffe previste dal Conto Energia non sono più valide. E questo senza dirci con chiarezza cosa accadrà dopo. Un simile stato di incertezza ha già fatto fuggire tutti i finanziatori italiani che sono coloro che hanno bisogno di un prodotto fotovoltaico che offre un margine di rendimento”. Le ripercussioni, secondo Cerullo, “inevitabilmente ricadranno sulla manodopera locale. Perché se il parco viene preso in gestione dalle banche, dai grandi investitori che hanno a disposizione il capitale, le strutture che sorreggono i moduli vengono ordinate nelle acciaierie locali e chi installa gli impianti è del posto. In questo modo stanno ulteriormente affondando la nostra economia. Solo la mia impresa ha 80 operai e sono tutti della zona, ma se non ci fanno lavorare…”. A frittata fatta, cosa vi augurate in vista del nuovo Decreto Ministeriale? “Quantomeno che si possa graduare la riduzione degli incentivi. Che le nuove tariffe non siano troppo penalizzanti da far recedere dalle loro intenzioni gli investitori. Altrimenti come facciamo con gli investimenti già effettuati, i moduli e le strutture già pagate?”.


Salvatore Longo di Sole Vento Energia di Poggiardo: “Ci inducono innanzitutto a ridurre il personale e in un periodo di vacche magre come questo è un fattore che pesa come un macigno”. C’è ancora un certo alone di mistero riguardo ai contenuti del Decreto Ministeriale in arrivo ad aprile. Secondo Longo “non ci sono molte speranze per i grossi impianti. Secondo indiscrezioni ci sarà un taglio agli incentivi del 25%. Vale a dire 2,5 milioni di euro sui vent’anni. Ed è chiaro che in queste condizioni gli investitori non avranno alcun interesse a finanziare il settore. Da un lato”, aggiunge, “è anche giusto per evitare il proliferare di scempi come quelli a cui abbiamo assistito nel Salento negli ultimi anni. Riguardo agli impianti 20 a 200 mega si vocifera di una riduzione del 10%, da 0 a 20 mega del 6%. Tranne i grossi impianti, resta dunque una certa convenienza ad investire nel fotovoltaico. Certo, per togliere il timore a chi vuole investire, bisognerà al più presto superare questo clima di incertezza”.


Massimiliano Felline (Felline Energie, Giurdignano) si lascia prima andare ad uno sfogo: “In Italia quello che valeva ieri non vale oggi, si vive sempre alla giornata senza alcuna programmazione; in questo modo tolgono la possibilità di proliferare a quelle aziende che avevano investito nel settore e avevano programmato il loro futuro sul Decreto uscito nello scorso agosto, in base al quale fino al 2011 saremmo stati coperti e poi le tariffe degli incentivi sarebbero andate progressivamente a scendere fino al 2013. Invece oggi ci dicono che tutto questo non vale più”. Anche secondo Felline “quel che pesa di più è l’incertezza totale in attesa del Decreto Ministeriale di fine aprile. Spero almeno che rimangano gli incentivi per i piccoli, non certo per gli speculatori autori di quei grossi obbrobri in tutta la provincia, senza dare lavoro né ad operai né ad aziende del settore, limitandosi ad impoverire il territorio. E spero che i recenti drammatici accadimenti in Giappone facciano smettere una volta per tutte di parlare di nucleare. È sull’energia rinnovabile che bisogna investire”.


Alfredo Stefanelli (Alarm Service, Tricase) non ha dubbi: “A mio avviso tutto questo è incostituzionale: è demenziale fare un Decreto a dicembre e poi smontarlo a marzo. Avevamo già acquistato progetti abbastanza impegnativi e con un costo notevole, che ora siamo costretti a rimettere nel cassetto. Senza contare i materiali già acquistati… Non hanno dato il tempo alle aziende di organizzarsi. Qualcuno dal sud finalmente si sta facendo sentire a Roma e non ha torto quando sostiene che questo Governo rischia di cadere sui… pannelli”. Stefanelli si dice fiducioso che “il Governo alla fine farà un passo indietro anche perché ci sono tanti interessi e so che molti politici stanno spingendo per questa soluzione”.


Fabio Chiarello (Progeneral, Tricase): “Le conseguenze della decisione di bloccare gli incentivi hanno già provocato la disdetta di molti contratti. Anche perché l’incertezza dettata dall’assenza di notizie in attesa del Decreto Ministeriale frena tutto il settore. Quindi, dopo aver frantumato ogni tipo di programmazione fatta in base a quanto prospettava il Conto Energia, ora neanche ci permettono di programmare il futuro arrecandoci un danno inestimabile. Siamo sospesi nel limbo”. Sui contenuti del Decreto Ministeriale, Chiarello non è però così pessimista, anzi: “Dovrà seguire le norme europee e quindi restare conveniente per chi deciderà di investire nel settore. Il Decreto dovrà comunque lasciare inalterate le procedure autorizzative, l’Enel dovrà lasciare le procedure di connessione… L’unica cosa negativa è proprio la mancanza di chiarezza immediata e l’aver rimandato al 30 aprile l’ufficialità del Decreto”. Chiarello non è preoccupato neanche dal paventato tetto sugli incentivi: “Entro il 2020 dovremo raggiungere il 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili per non incorrere in una sanzione della Comunità Europea. Tutto può succedere ma andare contro la UE sarebbe da matti”. Ma Chiarello ha anche un sospetto: “Gli incentivi che vanno al fotovoltaico non sono fondi statali ma soldi provenienti dalle bollette dei consumatori. A mio avviso c’è il tentativo di mettere le mani su quelli che sono soldi nostri per dirottarli sul nucleare o quant’altro”.


Michele Arsieni del Beghelli Point di Tricase non vede solo cattive prospettive per il futuro dopo la decisione di sospendere gli incentivi in attesa del Decreto Ministeriale. Ma ammette: “Tutti i contratti previsti sono destinati a cadere. Tante persone erano pronte a dotarsi di un impianto fotovoltaico ma ormai non ce la farebbero più a collegarsi in rete entro il 31 maggio. Quindi ho dovuto dire loro di lasciar perdere, almeno per ora. E questo è un danno immediato che si ripercuote pesantemente sulle aziende del settore”. In effetti, a quanto è dato sapere, il nuovo Decreto Ministeriale prevederà una riduzione del 30% degli incentivi “e quel che è peggio, vogliono imporre un tetto massimo annuale su tutto il territorio nazionale. Tetto massimo che a quanto pare sarà anche piuttosto risibile. Diventerà una lotta fratricida tra chi vuole accaparrarsi questi incentivo”. Ma c’è anche il bicchiere mezzo pieno: “Innanzitutto si fermerà, giocoforza, lo scempio del fotovoltaico selvaggio nei campi. Con la nuova normativa, chi ha tre ettari di terreno potrà usarne per i pannelli solo il 10%, credo neanche gli convenga più… E poi, per quanto concerne il resto, ci sarà una selezione naturale che premierà chi installa impianti domestici come si deve e ancor di più a chi utilizzerà tecnologie innovative come i pannelli a concentrazione e ibridi acqua/luce… Proprio come quelli della Beghelli”.

Il decreto rinnovabili potrebbe innescare una serie di ricorsi al Tar. È la minaccia delle imprese operanti nel settore delle rinnovabili, che dichiarano di sentirsi esposte al clima di incertezza generato dalla nuova norma. Il testo, che martedì scorso ha ottenuto il via libera del Presidente Napolitano, limita gli incentivi previsti dal DM 6 agosto 2010, Terzo Conto Energia, agli impianti che entreranno in esercizio entro il 31 maggio 2011. I casi che non riusciranno a rispettare la nuova scadenza saranno regolati da un decreto, che il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà emanare entro il prossimo 30 aprile secondo una serie di principi. Tra le linee guida, contenute nel decreto legislativo, spicca il limite annuale di potenza elettrica generata dagli impianti fotovoltaici che potrà usufruire delle tariffe incentivanti. Allo stesso tempo, le tariffe dovranno tenere conto della riduzione dei costi delle tecnologie e di impianto, nonché dell’andamento degli incentivi nei Paesi Ue. Le tariffe incentivanti dovranno infine essere fissate in base alla natura delle aree di sedime. Gli operatori che non riusciranno ad allacciare gli impianti alla rete entro i termini prestabiliti, potrebbero quindi ricorrere ai tribunali amministrativi. Il Terzo Conto Energia doveva infatti terminare a dicembre 2013. La previsione di poter usufruire degli incentivi aveva spinto le imprese a chiedere finanziamenti alle banche, che con la nuova situazione potrebbero essere bloccati. Secondo quanto denunciato da Aniem, associazione nazionale delle pmi edili manifatturiere della Confapi, molte piccole e medie imprese hanno provveduto a investimenti e piani di sviluppo che non potranno concludersi entro la fine di maggio. L’allacciamento entro i nuovi termini sarà possibile per meno del 20% delle imprese. Il restante 80% potrebbe non poter più onorare gli impegni presi. Per il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli si tratta di sabotaggio. Il decreto legislativo approvato mette infatti a rischio un settore che nel 2010 ha fatturato 13 miliardi di euro, creando 20 mila posti di lavoro tra il 2009 e il 2010. Il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani assicura intanto tempi brevi per l’adozione del decreto che fisserà i nuovi incentivi.


Sebbene sia comprensibile una stretta della cinghia, però, pensare di decapitare il Conto Energia equivale ad uno stop violento al futuro dell’approvvigionamento energetico italiano da fonti rinnovabili.


E sebbene l’impostazione complessiva dell’ultima versione disponibile del Decreto relativo al futuro Conto Energia sia giudicata positivamente, secondo la gran parte delle associazioni di categoria hanno espressamente evidenziato i punti su cui è necessario che vengano apportate modifiche per tutelare il regolare sviluppo di questa tecnologia e della filiera industriale ad essa collegata. Non è accettabile un decremento annuale delle tariffe incentivanti superiore al 4% annuo; Il periodo transitorio tra tariffa incentivante 2010 e 2011 introdotto nella bozza di decreto prevede tagli tropo forti; Va reintrodotto il bonus (10%) per sostituzione amianto/eternit; Va ripristinata l’adeguata incentivazione per tettoie e pensiline (stessa tariffa riconosciuta ad impianti su edifici); Va incrementato il potenziale previsto per impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e impianti fotovoltaici a concentrazione in modo da giustificare lo sviluppo di una filiera industriale nazionale; Vanno eliminate le limitazioni all’applicabilità del premio per l’efficienza energetica.


Condividono invece “la scelta di incentivare sistemi fotovoltaici innovativi” ma segnalano come “i limiti di potenza massima incentivabile previsti nel Decreto (200 MW per Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e 150 MW impianti fotovoltaici a concentrazione) sono ritenuti troppo bassi se la finalità è quella di incentivare lo sviluppo della filiera industriale nazionale in tali ambiti”.


PREMIO EFFICIENZA ENERGETICA


A differenza di quanto previsto nell’attuale Conto Energia, nel nuovo Decreto potranno godere del premio per efficienza energetica gli interventi realizzati sul solo involucro edilizio, di conseguenza non saranno più ammissibili gli interventi più frequenti come gli efficientamenti degli impianti tecnologici.


Approfondimenti

Masci: Lu Titoru, anche quest’anno, si soffoca con una polpetta

Anche Gallipoli, Casarano, Racale e Ugento si preparano a far festa…

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GALLIPOLI

È una delle feste più attese dell’anno in tutto il Salento: il Carnevale di Gallipoli, uno degli eventi più suggestivi, capace di unire tradizione, divertimento e cultura popolare.

I giorni stabiliti per le sfilate di quest’anno sono domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo, quando lungo Corso Roma sfileranno i caratteristici carri allegorici in cartapesta, tra i quali alcuni rappresentano scene tipiche della cultura e della storia della città, e gruppi mascherati, attirando visitatori da tutta la Puglia.

Il gran finale si terrà martedì 4 marzo nel centro storico, con la rappresentazione della celebre maschera di Lu Titoru, simbolo del carnevale gallipolino.

La leggenda narra che Teodoro fosse un giovane militare gallipolino, che, al ritorno dalla leva, chiese alla madre un piatto di polpette, il suo cibo preferito, prima di entrare nel digiuno quaresimale.

Ma nella fretta di mangiarle, Teodoro si soffocò con una polpetta.

Nel corteo mascherato, viene rappresentato il giovane morto, la madre e un gruppo di “comari”, chiamate chiangimorti, che piangono.

La madre di Teodoro, la Caremma, è la figura che rappresenta la Quaresima e accompagna il giovane in questa macabra ma anche folkloristica tradizione.

La maschera di Lu Titoru ha un viso bicolore, giallo e rosso, proprio come la bandiera della città di Gallipoli, che è il simbolo della festa.

RACALE

Tutto pronto per il Carnevale Racalino 2025.

Sabato 1° marzo maschere, gruppi e carri sfileranno con le loro allegria e simpatia.

Partenza sfilata alle 15 da viale dello Stadio e arrivo stimato per le 16,30 in piazza Beltrano Giardini del Sole.

Qui si accenderà la festa: dalle 17 esibizione dei carri allegorici, gruppi mascherati e maschere singole. Intrattenimento con Andrea Scorrano Dj.

Verranno consegnati i premi: al carro più originale; alla maschera effetto wow; al carro più stravagante; il premio speciale Fidas Racale.

Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 24 febbraio, presso il comune di Racale: tutte le mattine, presso l’ufficio InfoPoint; possibile iscriversi anche il martedì e il venerdì pomeriggio, dalle 17 alle 19, presso la sede FIDAS in via Vespucci n. 3.

Per informazioni, contattare il numero 0833 902324.

CASARANO

Il Carnevale Casaranese quest’anno si consumerà il 1° marzo.

In fase di organizzazione la Pro Loco ha tenuto conto della eventuale difficoltà ad attraversare la città e raggiungere molte piazze del centro, causa cantieri aperti e lavori in corso.

Così ha optato per un maxi-raduno in piazza Indipendenza che culminerà con il live show Kawabonga.

Quindi, sabato 1° marzo tutti in piazza: giovani e meno giovani, di Casarano e dei paesi vicini, si ritroveranno dalle 17 per una grande festa in maschera.

Dalle 19,30 il clou della festa con lo spettacolo esplosivo e travolgente di Kawabonga (ingresso gratuito) con musica e sorprese.

UGENTO

Sono due gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario per il Carnevale Ugentino.

Il primo domenica 2 marzo, presso l’Associazione culturale “Mare Blu” in viale don Tonino Bello, si svolgerà il “Ballo in maschera” (quinta edizione). A partire dalle 15,30 balli di gruppo, baby dance, tiro alla fune, corsa con i sacchi e tante altre attività per il divertimento di bambini, ragazzi e famiglie.

È prevista anche la premiazione della maschera più bella. La sfilata, organizzata dalla ProLoco Ugento e Marine, è in programma lunedì 3 marzo: “Il Carnevale arriva ad Ugento!” alle ore 16.

Il corteo chiassoso e colorato attraverserà Ugento partendo da Largo Pretura (via F.lli Mille), fino ad arrivare in piazza San Vincenzo dove fare festa tra musica e divertimento.

Una giuria decreterà il gruppo e la maschera più belli.

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Alessano

Alessano: “A breve arriverà il nostro decimo figlio”

I genitori hanno scoperto del nuovo arrivo subito dopo la nascita della loro ultima figlia, Vittoria…

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Mamma Chiara e papà Matteo, di Alessano, sono al settimo cielo per l’arrivo, a maggio, del loro decimo figlio. Risale a meno di un anno fa la nascita della loro Vittoria, ultima di nove figli, quando la famiglia Amico-Calsolaro si era ripromessa che non sarebbe stata l’ultima.

Oggi in trepidante attesa è tutta la famiglia: fratelli, sorelle, mamma, papà, nonne e nonni.

Il piccolo, che arriverà a Maggio, sarà accolto dal calore di sorelle e fratelli: Mattia, Azzurra, Francesco, Riccardo, Enea, Ludovica, Diego, Luigi Maria e Vittoria.

I genitori hanno scoperto del nuovo arrivo l’anno scorso, subito dopo la nascita della loro ultima figlia, Vittoria.

Il nome non è ancora stato deciso ma, come per le altre nascite, verrà scelto l’ultimo mese di gravidanza, ascoltando tutta la famiglia, in modo da rendere tutti complici e partecipi.

Allo stesso modo decideranno, insieme, come riorganizzare casa affinché ognuno abbia i propri spazi, immaginando che ci sarà molto lavoro da fare, con un lavoro di squadra che non è mai mancato in questa famiglia.

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Appuntamenti

Ugento ospita il Digital Readers Camp

Dialoghi sulla letteratura nell’era digitale

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Un ciclo di incontri per riflettere sui cambiamenti nelle abitudini di lettura di giovani e adulti. Ugento si prepara ad accogliere il Digital Readers Camp – Dialoghi sulla lettura possibile, un’iniziativa del Nodo Galattica che si svolgerà a Palazzo Rovito tra febbraio e marzo 2025. Il progetto mira a creare un confronto intergenerazionale sul rapporto tra giovani lettori e mondo digitale, coinvolgendo esperti del settore, docenti, bibliotecari, educatori e famiglie.

L’obiettivo del Digital Readers Camp è sondare l’impatto dei social media e delle tecnologie digitali sulle abitudini di lettura di ragazzi e adolescenti. Il programma prevede cinque incontri, per un totale di dieci ore, nei quali si discuterà di come il digitale stia trasformando l’editoria e l’accesso ai libri.

Il programma degli incontri
Il primo appuntamento è fissato per il 7 febbraio, con un dialogo intitolato “Ci piace leggere?” in cui Matteo Sabato, esperto di editoria e promozione della lettura, parlerà con giovani tra gli 11 e i 14 anni sull’importanza della lettura e sulle loro preferenze letterarie.

Il 14 febbraio, Sabato dialogherà con Alessandro Venneri della libreria Dante Alighieri di Casarano per approfondire il tema dell’editoria per ragazzi, esplorando le scelte e le tendenze del mercato.

Il 21 febbraio, si tornerà sul tema “Ci piace leggere?”, questa volta coinvolgendo adolescenti tra i 15 e i 20 anni per confrontarsi sul loro rapporto con la lettura e su come le nuove tecnologie influenzino le loro abitudini.

Il 7 marzo, il dibattito si sposterà sul ruolo della scuola con l’incontro Educare alla lettura a scuola. Nodi e risorse, dove si discuterà di strategie per avvicinare gli studenti ai libri.

L’ultimo appuntamento, il 14 marzo, sarà dedicato al tema “Leggere”: una questione di comunità educante, un confronto tra genitori, bibliotecari ed educatori per riflettere su come famiglie e istituzioni possano collaborare per incentivare la lettura tra i più giovani.

Un’opportunità per la comunità
L’iniziativa del Nodo Galattica Ugento ha come obiettivo il coinvolgimento attivo della cittadinanza, creando un dialogo costruttivo tra generazioni e professionisti del settore. Tutti gli incontri si svolgeranno dalle 16:30 alle 18:30 presso Palazzo Rovito.

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