Cronaca
Gabellone e Tesoro, una chiacchierata sul Lecce
Su tutto pesa comunque il destino del Lecce nel quadro dei procedimenti disciplinari sportivi
Il Presidente della Provicia di Lecce Antonio Gabellone ha ricevuto in mattinata il nuovo azionista di riferimento dell’Unione Sportiva Lecce, Savino Tesoro, per conoscerlo e studiare possibili modalità di collaborazione. Un colloquio a due di circa un’ora. Nelle intenzioni del Presidente Gabellone c’è la volontà di coinvolgere, con una propria regia istituzionale, gli imprenditori della provincia per una crescita sportiva e commerciale del sistema-calcio a Lecce nel suo complesso, dal settore giovanile sino alla prima squadra. Un binomio già proposto in passato e che nelle intenzioni dovrebbe accompagnarsi ad iniziative destinate a favorire soprattutto i tifosi, come la riproposizione di “Stadio in bus” (i pullman da tutte le parti della provincia destinati allo stadio, per consentire un risparmio nei mezzi di trasporto ai tifosi). Su tutto pesa comunque il destino del Lecce nel quadro dei procedimenti disciplinari sportivi. A tal proposito Savino Tesoro è stato molto chiaro: “Questa incertezza mi preoccupa solo perché ci impedisce di programmare. È una condizione logorante, che ci consuma nell’attesa. Ogni campionato ha le sue esigenze di organizzazione, dalla scelta dei giocatori da acquistare alla composizione dello staff societario. Tuttavia, qualunque sarà il verdetto, io ho già deciso e in un modo o nell’altro sarò carico di energia perché l’intenzione è quella di far bene. Ci metteremo tutto l’impegno per riuscire”. Un incontro, il primo tra Gabellone e Tesoro, che in attesa di conoscere il futuro del Lecce getta delle basi solide per future collaborazioni. Ha sottolineato Tesoro, “sono qui dal presidente della Provincia perché voglio che sia chiaro un concetto: il Lecce non è mio, ma di tutto il Salento”. Gabellone ha assicurato da parte sua la “massima collaborazione istituzionale della Provincia di Lecce, che si schiera al fianco del nuovo progetto-Lecce”.
Attualità
Castro, addio all’ultimo Vescovo
Se n’è andato Mons. Richard John Sklba, il Vescovo Titolare (ex Diocesi di Castro di Puglia), Ausiliare emerito di Milwaukee (USA)
Si è spento Mons. Richard John Sklba, vescovo titolare di Castro dal 6 novembre 1979 al 21 novembre 2024, giorno della sua morte a 89 anni (era nato l’11 settembre 1935).
La diocesi di Castro di Puglia è una sede soppressa (dal 1818) e sede titolare della Chiesa cattolica.
La diocesi comprendeva la città di Castro e i centri di Andrano, Castiglione, Cerfignano, Cocumola, Diso, Marittima, Nociglia, Ortelle, Poggiardo, Santa Cesarea Terme, Surano, Spongano, Vaste, Vignacastrisi e Vitigliano.
Mi piace ricordare che, alcuni anni fa, in età avanzata e, specialmente, in incognito, alla stregua di un comune fedele, detto Presule ha voluto affrontare il lungo viaggio dagli USA a Castro, al fine di conoscere la sua Diocesi.
Dopo essersi trattenuto privatamente per un po’ di giorni e aver compiuto visite quotidiane alla nostra bella e antica ex Cattedrale, solamente sulla navetta di ritorno per l’aeroporto ha rivelato a chi lo accompagnava la propria identità.
In seguito, per ricordo e con interiore ammirevole senso di gratitudine, ha inviato un generoso contributo al Comitato organizzatore dei festeggiamenti in onore della Madonna Annunziata, Patrona di Castro.
Riposa in pace, Monsignore.
Rocco Boccadamo
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Casarano
Due auto in fiamme a Casarano
Incendio nella notte a Casarano, dove due auto sono andati in fiamme in piano centro abitato (video a fine articolo).
Le squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli sono intervenute in via Oriani, per domare le fiamme che avevano avvolto una Nissan Qashqai e una Renault Megane.
Le macchine sono state completamente distrutte dalle fiamme, che a loro volta hanno danneggiato anche il prospetto di un’abitazione vicino cui erano parcheggiate.
L’intervento dei Vigili del Fuoco è valso a spegnere l’incendio e a mettere in sicurezza l’area, prevenendo ulteriori danni e garantendo la tutela della pubblica incolumità.
Le cause dell’incendio sono attualmente in fase di accertamento.
Aradeo
Un bar chiuso e un altro sospeso, pizzeria sanzionata
I bar sono di Aradeo: mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoratori senza impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione. Il titolare di una pizzeria di Copertino segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali
I carabinieri della Compagnia di Gallipoli hanno portato a termine un’importante operazione di controllo del territorio a largo raggio, coadiuvati dai militari del NAS e del N.I.L. e dal personale civile dell’Ispettorato del Lavoro.
Questo tipo di servizio è stato messo in atto per garantire il rispetto delle normative in materia di salute pubblica e per combattere il lavoro sommerso e irregolare, in un’ottica di congiunta azione repressiva.
Nel corso dell’operazione, sono state ispezionate cinque aziende, tutte sanzionate per violazioni relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro e all’osservanza delle normative riguardanti il lavoro regolare.
Sono stati controllati complessivamente 24 lavoratori, di cui 3 sono risultati irregolari.
Le violazioni emerse hanno comportato una serie di provvedimenti.
Tra i casi più significativi, un titolare di un bar di Aradeo è stato deferito per la mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, con un’ammenda di circa 6mila euro e la sospensione immediata dell’attività per l’impiego di due lavoratori senza la dovuta comunicazione al Centro per l’Impiego, portando a sanzioni totali superiori ai 10mila euro.
Un altro titolare di un bar nella stessa località ha ricevuto una sospensione immediata e sanzioni per oltre 6mila euro per l’impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione.
Un imprenditore di una ditta di costruzioni è stato deferito per violazioni delle norme di sicurezza e per non aver aggiornato il documento di valutazione dei rischi, con un’ammenda totale di quasi 7mila euro.
A Copertino, il titolare di una pizzeria è stato segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali, con sanzioni pari a 3mila euro, mentre la titolare di un bar è stata segnalata per simili violazioni igienico-sanitarie.
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