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News & Salento

Gioco d’azzardo: nel Salento è allarme dipendenza

I consigli della dott.ssa Anna Colavita, analista transazionale di Presicce

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Nel 2012 i pugliesi hanno consumato il 6,39% del Pil in «gioco d’azzardo» al netto del gioco on line che non è quantificabile per provincia, con i dati collocano la Puglia tra le prime regioni in Italia sulla spesa procapite per il gioco. Non a caso la nostra Regione è stata una delle prime a varare, a dicembre del 2013, una legge di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP).


Del gioco d’azzardo, delle problematiche legate alla dipendenza da gioco, ne parliamo con la dott.ssa  Anna Colavita psicologa Analista Transazionale.


Giocare d’azzardo o fare scommesse è sempre patologico?


Non è patologico solo nel caso del giocatore sociale occasionale, cioè colui che gioca per divertirsi e per socializzare ed il gioco non interferisce con la sua vita. Quando la persona non ha più il controllo sulla sua attività di gioco, fare scommesse diventa patologico, parliamo quindi di Giocatore Compulsivo con Sindrome da Dipendenza  per  il quale  il gioco è diventato la cosa più importante, nonostante si impegni non riesce a smettere di giocare. Famiglia, amici e lavoro sono negativamente influenzati dall’attività di gioco.


Quali sono gli indicatori che ci permettono di riconoscere il gioco di azzardo patologico?


Si parla di gioco patologico quando partendo dai criteri del D.S.M. IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) la persona si riconosce in almeno 4 dei sintomi seguenti:


–       Coinvolgimento crescente nel gioco d’azzardo, il soggetto è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco.


–       Bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato.


–       Irrequietezza e irritabilità quando si tenta di giocare meno o di smettere.


–       Il soggetto ricorre al gioco come fuga da problemi o come conforto all’umore disforico.  


–       Quando perde il soggetto ritorna spesso a giocare per rifarsi (“inseguimento” delle perdite).


–       Il  soggetto mente in famiglia e con gli altri per nascondere il grado di coinvolgimento nel gioco.


–       Il soggetto compie azioni illegali per finanziare il gioco.


–       Il soggetto mette a rischio o perde una relazione importante, un lavoro, un’opportunità di formazione o di carriera a causa del gioco.


–       Confida negli altri perché gli forniscano il denaro necessario a far fronte a una situazione economica disperata, causata dal gioco


–       Il gioco che è diventato per loro la cosa più importante; non possono più smettere di giocare indipendentemente dalla loro volontà e dal loro impegno. Famiglia, amici e lavoro sono negativamente influenzati dall’attività di gioco.


Lei prima ha accennato al fatto che anche la famiglia del giocatore rimane coinvolta nel problema, cosa possiamo dire a coloro che vogliono ricercare aiuto per il loro familiare?


La prima richiesta di aiuto non viene quasi mai dal giocatore ma dalla famiglia. La domanda alla quale mi trovo spesso a dover rispondere è : come posso aiutare questa persona a smettere di giocare? La risposta è amara ed è : non puoi farlo smettere. La persona decide da sola se smettere o meno. Fare minacce, offrire doni o punire la persona potrebbe essere controproducente. Questa mancanza di controllo può essere frustrante. Tuttavia la famiglia ricopre un ruolo importante per incoraggiare il cambiamento. Molti giocatori accettano di essere aiutati proprio quando si rendono conto che stanno danneggiando i propri cari. Può essere utile per i familiari chiedere aiuto ad un consulente e con lui imparare a gestire le fasi del cambiamento che il giocatore deve necessariamente attraversare per arrivare a chiedere lui stesso aiuto e a desiderare di liberarsi del problema.

Può dirci di più sulle fasi del cambiamento e darci anche dei consigli su come un familiare può comportarsi ?


La fase più dura per i familiari è quella della negazione ovvero quando la persona non è interessata a cambiare, non avverte il problema, nega o crea giustificazioni riguardo il gioco. Può incolpare altri o pensare che l’unico problema è la mancanza di soldi.


La famiglia può:


• dire alla persona come il gioco ha effetti negativi anche sulla famiglia.


• fare in modo che la persona che gioca si assuma la responsabilità delle proprie azioni.


• far sì che i soldi di famiglia siano protetti , rivolgendosi ad un consulente legale o finanziario.


• collegarsi a un gruppo per famiglie in simili circostanze


• evitare di litigare- litigare non risolve niente.


Prima di arrivare alla fase di cambiamento ovvero quando il soggetto smette di giocare, ci sono tante fasi intermedie dove i familiari non possono far altro che incoraggiare la persona a chiedere aiuto offrendosi di accompagnarla da un consulente . E’ anche importante, per i familiari,  proteggere se stessi (chiedendo supporto ad uno specialista) i propri beni e porre dei limiti chiari cioè dire alla persona quello che faranno se non smette di giocare.


Quando la persona ha diminuito o completamente smesso di giocare si trova nella fase del cambiamento, in questa fase è importante che i familiari la sostengano a mantenere le nuove abitudini .  In questa fase  molti ricadono nel gioco. Queste ricadute possono sembrare devastanti per la persona con il problema del gioco e per i membri della sua famiglia. A volte però le ricadute possono anche aiutare a capire meglio il problema.


Quando la persona ricade come bisogna comportarsi?


E’ importante ricordarsi che il problema del gioco può peggiorare prima di migliorare. Molte persone con  questo problema trovano difficile controllare o smettere di giocare. Alcuni smettono di giocare ma rimpiazzano il gioco con il bere e altre droghe. Questo comportamento di solito si calma quando la persona impara a godersi la vita eliminando il gioco. Le ricadute fanno parte del percorso di guarigione, sono le prove generali prima del debutto ad una vita in questo caso libera dal gioco.


Quando il giocatore decide di farsi aiutare a chi ci si può rivolgere ?


Ai gruppi di auto-aiuto , che sull‘esperienza dei gruppi di auto-aiuto per altre problematiche, si incontrano per condividere l’esperienza di impotenza nei confronti del gioco, proporsi l’astinenza dal gioco e confrontare nell’ambito del gruppo le forme di inganno  ed auto inganno ancora in atto. A Brindisi sono attivi gruppi di giocatori anonimi rivolti sia ai giocatori che ai loro familiari.


Segnalo anche l’esistenza di gruppi terapeutici per giocatori d’azzardo compulsivi, che a differenza dei gruppi di auto-aiuto prevedono, e sono condotti, da psicoterapeuti e coinvolgono la famiglia del giocatore nel processo terapeutico. Ad oggi questo servizio è disponibile presso il  Sert di Casarano .


Chi non voglia partecipare ai gruppi può intraprendere un percorso di psicoterapia individuale.    


Attualità

Polemica sul Natale: “Poli, Pagliaro e Congedo ancora non sanno come funziona”

L’onorevole leccese del Pd Claudio Stefanazzi interviene sulla querelle legata ai fondi per il Natale che ha visto protagonista la sindaca di Lecce Poli Bortone. ​

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L’onorevole leccese del Pd Claudio Stefanazzi interviene sulla querelle legata ai fondi per il Natale che ha visto la sindaca di Lecce Poli Bortone sostenere che dalla Regione, in merito, vi sarebbero state solo vane promesse.

“Intervengo educatamente nella polemica, francamente incomprensibile, generata dalla pretesa della Sindaca Poli Bortone riguardo a fantomatici fondi regionali da erogare per il Natale in città”, commenta Stefanazzi. “Sono onestamente sorpreso che tre politici di lungo corso come la Sindaca, Pagliaro e Congedo non conoscano lo schema di funzionamento dei fondi Fsc e, soprattutto, lo storico dell’utilizzo di questi fondi nella promozione culturale e turistica della Puglia che ne ha fatto la regione tra le più desiderate, soprattutto dai turisti stranieri, cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni, anche a Lecce e nel Salento. Soprattutto Congedo e Pagliaro, entrambi consiglieri regionali, dovrebbero sapere che nella scorsa programmazione la Regione ha investito oltre 100 milioni di Fsc in valorizzazione delle infrastrutture turistiche e in promozione del territorio attraverso il massiccio finanziamento del patrimonio culturale materiale e immateriale. Per troppo tempo si era continuato a restaurare le mura di musei e biblioteche che poi rimanevano chiuse e non fruite dai cittadini, senza generare sviluppo e occupazione. Questo investimento, unito agli oltre 700 milioni di POR e POC fanno della nostra Regione la prima in Italia per spesa nella promozione e valorizzazione turistico culturale. Ora, alla luce della decisione, ancora oggi incomprensibile e legata ad una mera presa di posizione non supportata da alcuna norma nazionale comunitaria, da parte del Ministro Fitto di costringere le regioni ad utilizzare l’Fsc 2021-2027 solo per le spese in conto capitale (per investimenti materiali), impedendone l’utilizzo per le spese correnti e gli investimenti immateriali, per questo ciclo programmazione, la Regione ha dirottato parte delle risorse spese nella scorsa programmazione sul POR e sul POC 2021-2027. Ovviamente la coperta è corta e lo sforzo fatto penalizzerà necessariamente altri settori. Sarebbe bello che i nostri parlamentari pugliesi cercassero di convincere chi prenderà il posto di Fitto della inutilità di una scelta che penalizza in maniera enorme la promozione turistica e culturale della nostra regione e dell’intero Mezzogiorno. Come sarebbe bello che la destra pugliese ci aiutasse a convincere Fitto a dare ai pugliesi, finalmente l’Fsc e il POC 21-27 rimasto imbrigliato anch’esso in questa situazione. Ricordo che il ciclo che ci deve essere assegnato è iniziato nel 2021…e siamo nel 2024, ad oltre metà del nuovo ciclo di programmazione. Così, nel pieno rispetto di questa assurda regola voluta da Fitto, la regione potrebbe finanziare musei, spazi di cultura che, ad oggi, devono contendersi il poco spazio rimasto sul Por regionale (peraltro privo del cofinanziamento statale riveniente sempre dal nuovo FSC). Infine, giusto per chiarire le idee alla nostra Sindaca, come sempre è stato, i privati che abbiano idee e voglia, troveranno i bandi giusti per organizzare anche a Lecce iniziative per il Santo Natale. Si è chiusa da qualche giorno la 2^ finestra dell’Avviso prodotto lanciato da Pugliapromozione qualche settimana fa e che sarà integrato nei prossimi giorni proprio con una linea prodotto dedicata al Natale, un periodo che, negli ultimi 3 anni, ha riservato enormi soddisfazioni in termini di arrivo e presenze turistiche fuori stagione. Dia indicazioni alla sua Giunta di sollecitare qualche bella iniziativa. Alla luce del lavoro fatto dalla giunta Salvemini non dovrebbe essere difficile convincere operatori qualificati e seri a chiedere soldi alla Regione per organizzare qualcosa

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Cronaca

Brucia auto nella notte: indagini in corso

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Nella prima mattinata di oggi una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce è intervenuta in via Lecce a Gallipoli, per domare un incendio che ha coinvolto un’autovettura parcheggiata in un appezzamento agricolo.

L’incendio ha distrutto completamente la macchina, una una Ford, che ha subito un danneggiamento totale.

L’azione tempestiva dei Vigili del Fuoco ha impedito che le fiamme si propagassero, scongiurando ulteriori danni a persone e cose, garantendo la sicurezza pubblica e privata.

Le cause dell’incendio sono attualmente in corso di accertamento. Sul posto è intervenuta anche la Polizia di Stato del Commissariato di Gallipoli per le verifiche di rito.

 

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News & Salento

Imparare giocando: a Lecce arriva Pompieropoli

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Riceviamo e pubblichiamo

🚒 Domenica 27 ottobre – POMPIEROPOLI in Piazza Mazzini a Lecce! 🚒
Dalle ore 10.00, non perdete l’occasione di far vivere ai vostri bambini un’esperienza unica! In Piazza Mazzini a Lecce, si terrà POMPIEROPOLI, un evento dedicato ai più piccoli per imparare a riconoscere i pericoli quotidiani e scoprire il lavoro dei Vigili del Fuoco.
L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, con la supervisione del Comando Vigili del Fuoco di Lecce, allestirà un percorso ludico-didattico per simulare alcune delle attività svolte dai pompieri. Al termine, ogni bambino riceverà l’attestato di Pompiere per un Giorno!
Vi aspettiamo numerosi!

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