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Nardò

“Giornata FAI” per il 27 e 28 marzo a Nardò

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La Giornata FAI di Primavera, in programma sabato 27 e domenica 28 marzo, torna a Nardò per un grande evento: l’apertura al pubblico, in anteprima assoluta, del cantiere della Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 di entrambi i giorni, una squadra di apprendisti ciceroni scelti fra gli studenti del Liceo Classico e Pedagogico neretino, affiancati da volontari esperti, sveleranno la nuova veste delle Chiesa, dal 2003 chiusa per improrogabili restauri, progettati e coordinati dall’architetto Giancarlo De Pascalis, che è anche delegato FAI di Lecce. La staticità, infatti, appariva fortemente compromessa e, grazie a due successivi finanziamenti statali derivanti dai fondi per l’8×1000, uno ancora in fase di completamento, è stato possibile avviarne la ristrutturazione e salvaguardarne la sopravvivenza, scopo che si era prefissato il rettore don Fernando Calignano. La Chiesa ha una rilevanza storica notevole: le sue origini sono strettamente connesse con le vicende della comunità ebraica della città, insediatasi a Nardò fin dall’XI secolo d.C. Qui, gli Ebrei esercitavano l’attività conciaria della lavorazione delle pelli, ma praticavano anche il prestito e l’usura. Risiedevano nella Giudecca, localizzata all’interno del Pittagio San Paolo, fino a quando, nel 1495, agitazioni antisemite non li costrinsero a riparare nella vicina Gallipoli. Una volta abbandonata, la Sinagoga neritina fu affidata all’ordine conventuale dei Francescani Osservanti che vi costruirono ex novo il Convento e la Chiesa. I lavori furono realizzati da un solo architetto, di cui si ignora purtroppo il nome, anche se gli studi di De Pascalis ne attribuiscono l’opera a Stefano da Putignano, che si firma “architectus” nella statua del Santo conservata ancora all’interno dell’edificio. A confermare la matrice tardo quattrocentesca della Chiesa, ci sono le due statue di S. Antonio da Padova e di S. Francesco d’Assisi (1514), firmate da Stefano da Putignano appunto, ed il Mausoleo dei Duchi Acquaviva (1545), fautori della costruzione del Convento. Con la soppressione dei Conventi del 1866, il Monastero fu requisito al culto e trasformato prima in asilo e poi in ospedale, rischiando poi, nel 1967, solo per il fatto di essere giudicato pericolante, di andare completamente distrutto insieme con la Chiesa. Abbiamo chiesto a De Pascalis quale significato abbia per la città di Nardò la riapertura, sia pure straordinaria (quella ufficiale è prevista prima dell’estate), della Chiesa di Sant’Antonio. “S. Antonio è stato il coprotettore di Nardò con S. Gregorio e S. Michele”, ci ha risposto, “tanto da essere rappresentato sul Sedile in Piazza Salandra. La Chiesa ha rischiato di andare completamente distrutta insieme al Convento e sarebbe stata una vera ferita nel cuore della città. Il cantiere dei lavori dimostrerà le fasi del restauro (“cosa che il FAI ha fatto per altri cantieri non finiti come, ad esempio, la Domus Aurea di Nerone”) e le scoperte che ne sono derivate nel recuperare la struttura e le antiche cromie nonchè nel ricostituire un’immagine quanto più corretta rispetto alle stratificazioni degli ultimi tre secoli”. I lavori di restauro sono stati effettuati dalla Ditta De Bellis. In provincia di Lecce saranno aperti altri due monumenti di solito preclusi al pubblico: il Castello e la Cattedrale nel centro storico di Castro e la Cripta dei Basiliani ad Ortelle.


Ilaria Marinaci

Appuntamenti

Nardò: Renata, 41 anni dopo

La città la ricorda con una camminata a Porto Selvaggio. Appuntamento domenica 30 marzo. La partecipazione è libera, ritrovo alle ore 9 a Torre Nova

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Ricorre il 41esimo anniversario della scomparsa di Renata Fonte, assassinata il 31 marzo del 1984 con alcuni colpi di pistola mentre stava tornando a casa al termine di una seduta del Consiglio comunale.

La commemorazione dell’assessora repubblicana avverrà quest’anno in un modo speciale: una camminata sportiva in programma domenica 30 marzo nel parco di Porto Selvaggio.

È una iniziativa dell’associazione di promozione sociale Sud-Est in collaborazione con la Consulta dello Sport, Sport Running Porto Selvaggio, Salento in Corsa Veglie e A.S.C.

L’evento ha il patrocinio del Comune di Nardò, della Provincia di Lecce e della Regione Puglia.

La partecipazione è libera (non occorre l’iscrizione), il ritrovo è alle ore 9 a Masseria Torre Nova.

«Noi sappiamo chi era Renata Fonte e perché occorre difenderne la memoria», dice il sindaco Pippi Mellone, «al di là degli anniversari, della retorica, degli atteggiamenti ambigui di chi interpreta la storia in modo sbagliato. La ricordiamo e la onoriamo ogni giorno, nel nostro piccolo, battendoci con tutte le nostre forze per Nardò, per il territorio e per gli interessi dei neretini».

«Non c’è un posto migliore per ricordare Renata Fonte», aggiunge il presidente del Consiglio comunale con delega allo Sport Antonio Tondo, «perché Porto Selvaggio è il nostro cuore ed è il simbolo del sacrificio di una donna a cui dobbiamo tanto. Chi onora la memoria di Renata, lotta contro soprusi, speculazioni e illegalità».

Renata Fonte è diventata negli anni un simbolo della lotta per la legalità e dell’impegno e della passione civile e politica.

Dal 31 marzo 1984 a oggi, istituzioni, università, enti, associazioni le hanno intitolato monumenti, aule, strade e altri luoghi.

Il suo nome compare in tutte le commemorazioni per le vittime di mafia e nei dibattiti, gli incontri e le rassegne sulla memoria e i sacrifici delle personalità italiane in favore della legalità.

Sulla sua vicenda sono stati realizzati libri, film, fiction televisive, opere teatrali e la sua figura è costantemente oggetto di studio e riflessioni a scuola e nelle università.

La città di Nardò, tra le altre cose, nel 2017 le ha intitolato l’aula consiliare a Palazzo di Città.

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Attualità

Dal turismo in Salento alla vendemmia in Francia, tutte le opportunità di lavoro

Decimo Report Arpal Puglia, Ambito di Lecce: 217 annunci per 794 posizioni aperte. Oltre al settore turistico, edilizia, commercio, agroalimentare…

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Sono stati 1.704 i colloqui di lavoro svolti in presenza durante la Recruiting week per il settore turistico organizzata nell’Ambito di Lecce da Arpal Puglia.

Le selezioni sono durate dieci giorni, dal 5 al 20 marzo, con un calendario che ha visto ruotare i dieci centri per l’impiego per consentire la più ampia partecipazione. 

574 persone si sono recate presso gli uffici Arpal per incontrare oltre 90 aziende, che avevano messo a disposizione 1.400 posti di lavoro in vista dell’avvio della stagione turistica.

Sono stati svolti ben 1.704 colloqui in presenza, a cui si aggiungono ulteriori mille candidature arrivate tramite il portale lavoroperte.regione.puglia.it e via mail.

Si è scelto, poi, di dare attuazione alla Strategia #mareAsinistra della Regione Puglia, volta all’attrazione e valorizzazione dei talenti, attraverso la previsione di colloqui online per chi risiede o è domiciliato fuori dalla Puglia: sono 133 le prenotazioni già giunte da parte di persone che vivono in Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige o anche all’estero, in particolare Scozia e Austria.

Si tratta molto spesso di salentini che intendono rientrare nella propria terra, ma si registra anche un interessante numero di persone che guarda alla Puglia come regione in cui potersi trasferire per trovare una propria realizzazione professionale.

Nelle prossime settimane, proseguirà l’attività di incrocio domanda-offerta da parte dei centri per l’impiego.

Nel settore turistico, d’altronde, restano attive offerte per 437 posti disponibili, come riportato nel 10° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce di Arpal Puglia, che registra nel complesso un totale di 217 annunci per 794 posizioni aperte.

Al comparto turistico seguono i settori dell’edilizia con 86 posti e del commercio con 62.

Attività rilevante di ricerca di personale riguarda l‘agroalimentare che offre 46 posti di lavoro; le pulizie e i multiservizi con 38 opportunità; la riparazione di veicoli e trasporti con 34 posizioni; l’ambito amministrativo-informatico con 28.

Il settore delle telecomunicazioni presenta 21 opportunità, mentre il tessile – abbigliamento -calzaturiero (TAC) ne offre 17.

Infine, si segnalano offerte di lavoro anche nei seguenti settori: la sanità e i servizi alla persona con cinque posizioni, il comparto pedagogico con quattro e il settore della bellezza e del benessere con due.

Il settore metalmeccanico, invece, offre una posizione lavorativa. Si segnalano inoltre due opportunità per persone con disabilità e undici per iscritti nelle altre categorie protette, ai sensi della l.68/99.

Tra le numerose offerte di lavoro e formazione all’estero proposte dalla rete EURES, si segnala un’opportunità per la stagione della vendemmia in una prestigiosa azienda francese: situata nella rinomata regione vitivinicola della Nuova Aquitania, l’azienda ricerca candidati per attività agricole legate alla raccolta dell’uva, in particolare per le operazioni di potatura del verde.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE INTEGRALMENTE IL 10° REPORT 2025 DI ARPAL

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Attualità

Niente pace per i lavoratori di NTC

Fiom e Filcams denunciano condizioni contrattuali confuse e spesso non coerenti con l’attività svolta. I sindacati: “Abbiamo offerto a NTC la possibilità di uscire dal cono d’ombra in cui si muove da tempo”

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Dopo numerosi incontri tra le organizzazioni sindacali, la Nardò Technical Center e le aziende appaltatrici (Euroservizi, Kw e Bertrand), la situazione di circa 50 lavoratori non cambia.

Anzi peggiora: confidavano nell’applicazione del giusto contratto collettivo di lavoro; si ritrovano ad affrontare licenziamenti anticipati, cassa integrazione discrezionale e contratti di lavoro in pejus.

Nell’ultimo anno, le parti si sono spesso incontrate per discutere di adeguamento dei contratti, miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza.

A incalzare la parte datoriale sono state Fiome e Filcams, sindacati della Cgil che tutelano i lavoratori metalmeccanici e dei servizi: pur facendo i driver, infatti, molti di questi lavoratori hanno un contratto del terziario.

Nei primi incontri la trattativa sembrava potesse giungere ad una mediazione. Fino allo stallo e poi ai passi indietro.

A gennaio di quest’anno i lavoratori di KW (azienda che applica il contratto dei servizi) hanno ricevuto le lettere di licenziamento, in anticipo rispetto alla scadenza dell’appalto.

«Solo in un secondo momento abbiamo saputo che l’azienda non intendeva rinnovare il contratto di appalto con NTC. Del resto dell’impresa in questione non si hanno più notizie», spiegano Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, segretari generali di Fiom e Filcams di Lecce.

Contemporaneamente la Euroservizi (contratto metalmeccanico) ha attivato la cassa integrazione, che utilizza a sua totale discrezione e senza alcun confronto sindacale sui criteri di rotazione.

«Abbiamo saputo in via informale del passaggio di alcuni lavoratori, collaudatori “test driver” di KW ed Euroservizi, in altra azienda da poco affacciatasi nel mondo della NTC. Tutto ciò, senza alcuna informazione o confronto con i sindacati aziendali e territoriali. A nulla sono serviti i tentativi messi in campo dal sindacato di dare vita ad una nuova stagione di relazioni sindacali», spiegano.

Per i rappresentanti dei lavoratori «NTC ha perso un’importante occasione per uscire dal cono d’ombra in cui si muove da troppo tempo per quanto concerne la gestione delle attività e del personale, una buona parte del quale da troppo tempo è stato abbandonato in uno stato di precarietà».

I lavoratori sono stanchi: da quando la NTC ha scelto di appaltare l’attività di testing, che è il suo vero core business, ha scelto anche di non curarsi del malumore di tanti test-driver.

I quali denunciano, anche per vie legali, di svolgere attività ad alto rischio e ad alta specializzazione, su veicoli che spesso valgono milioni di euro, ma con contratti da autista, meccanico o del commercio.

Dopo anni di dedizione e sacrifici, ma anche di affinamento delle proprie competenze, sono diventati il valore aggiunto per l’impianto di Nardò.

Al contempo sono stanchi della mercificazione della loro professionalità, palleggiati da una ditta all’altra a ogni cambio di appalto, senza tutele, ignorati da NTC, testimoni diretti di condotte infelici da parte delle aziende appaltatrici.

Di fatto sono organizzati da NTC, pur essendo dipendenti di altre aziende: per questo chiedono a gran voce l’assunzione diretta nell’azienda madre.

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