Casarano
I “Cassincazzati” di Casarano
Una vecchia citazione di Antonio Gramsci dice che “la crisi è quel momento in cui il vecchio muore ma il nuovo stenta a nascere”. Che questa maledetta crisi sia una realtà
Una vecchia citazione di Antonio Gramsci dice che “la crisi è quel momento in cui il vecchio muore ma il nuovo stenta a nascere”. Che questa maledetta crisi sia una realtà che riguarda tutti non lo scopriamo certo noi quest’oggi, ma che questa crisi a Casarano si faccia sentire ancora di più è purtroppo un dato di fatto. Per decenni infatti in questa città la disoccupazione è stata pressoché inesistente; la calzatura è stata la più amata dispensatrice di benessere ed avere un posto in una grande azienda dava tranquillità e faceva spendere, creando quel che chiamano indotto. Ma proprio questo fatto, se da un lato è riuscito a far diventare grande Casarano, dall’altro l’ha contemporaneamente condannata al buio dei nostri giorni; un buio che in questa città è ancora più fitto perché qui non c’è mai stata quella che chiamano diversificazione. Scarpe e basta, sacrificando artigianato ed altre manifatture. Ma questa è storia. Quel che oggi accade è invece rappresentato da un esercito di cassintegrati che prima o poi dovranno rientrare nel mondo del lavoro. In un Paese normale, di questo inserimento se ne occuperebbero le Istituzioni e la politica, che dovrebbero prevedere di riqualificare queste donne e questi uomini ormai da tempo “cassincazzati” e creare i presupposti per un nuovo lavoro. Ma soldi non ce ne sono (e quando mai…) ma si possono chiedere all’Europa che, trattandoci come se fossimo un Paese normale, quei soldi ce li dà. L’unico problema è che noi normali non siamo e quei finanziamenti europei in un attimo diventano solo l’ennesima opportunità di guadagno per i soliti pochi. Siccome è stata lanciata una moda, ecco l’elenco (sicuramente incompleto) degli Enti e delle strutture che, avendo a che fare con quei fondi, si preoccupano di qualificare prima e far lavorare poi tutti i “cassincazzati”: Unione Europea, ben due Direzioni Generali del Ministero del Lavoro (quella dell’orientamento e formazione e quella degli incentivi all’occupazione), “FSE per il futuro” (che dovrebbe fare programmi operativi per la formazione e l’occupazione), una bella S.p.A. che hanno chiamato “Italia lavoro”, il Centro per l’Impiego ed ovviamente Regione, Provincia e Comune. A questi bisogna aggiungere tutta una serie di scuole private che, pagate sempre con i soldi europei, si occupano della formazione vera e propria. Tutti questi sono degli Enti efficientissimi, con una burocrazia ancora più esaltante. Una burocrazia che ad esempio non fa partecipare agli elenchi di nomina ad autista di ambulanze un calzaturiero che però da anni già conduce le stesse ambulanze per conto della Croce Rossa (ovviamente abilitato e riconosciuto) e solo perché non inquadrato come autista, il che vuol dire che per il 118 verranno preferiti gli autisti che portano la verdura o gli autospurghi (con tutto il rispetto per entrambi). Quindi non c’è via d’uscita: se sei un “cassincazzato” e vuoi sperare di fare un nuovo lavoro, ti devi prima riqualificare e, per legge (pena la riduzione del 30% dell’assegno mensile), verrai costretto a formarti, ovviamente sempre nel “tuo” interesse. E qui parte l’allegra macchina organizzativa della formazione, una macchina complessa, in cui partecipano tutte quelle sigle dell’elenco che abbiamo visto e per far funzionare la quale… vengono spesi la maggior parte dei fondi europei. E poi ci sono i corsi, organizzati in fretta e furia perché il 31 dicembre si avvicina e c’è il rischio di perdere i finanziamenti, corsi in cui ti viene insegnato a non farti male sul lavoro anche se un lavoro non ce l’hai (e manco sai quello che andrai un giorno a fare), corsi in cui ti viene insegnato l’inglese scolastico anche se andrai a fare il giardiniere o ancora (apoteosi dell’inefficienza burocratica) ti viene insegnata la “alfabetizzazione informatica” anche se tu già possiedi la patente europea del computer o per ultimo (e questo strappa un amaro sorriso) ti insegnano ad essere un imprenditore di te stesso come se chi usufruisce degli ammortizzatori sociali avesse capitali fermi in banca in attesa solo che qualcuno arrivasse ad insegnargli come spenderli. Qualunque politico, a qualunque titolo compreso in questa macchina mangia-soldi, ci direbbe che questi sono danari spesi bene e soprattutto che sono un investimento per il futuro, magari vantandosene e snocciolando dati in qualche conferenza stampa, ma se allo stesso politico il cassincazzato-formato facesse presente che un corso da solo non riesce a risollevare la sua situazione, la risposta siamo sicuri che suonerebbe più o meno così: “Non possiamo mica pensare a tutto noi”…
Antonio Memmi
Casarano
Rossoazzurri in testa a suon di gol
Sette gol in trasferta e primato in coabitazione con la Nocerina
COSTA D’AMALFI – CASARANO 0-7
Reti: pt 8′ Malcore, 29′ Morales, 45′ Opoola; st 30′, 37′ e 40′ Saraniti, 46′ Loiodice
Che succede nel Casarano? E chi lo sa?
Per il momento è tutto un florilegio di epìteti elogiativi, presi in prestito da eventi catastrofici, tipo “tsunami”, “valanga”, “ciclone”.
In effetti, chi avrebbe immaginato gli striminziti risultati dei Rossoazzurri tramutarsi d’improvviso in valori supertennistici?
Ne hanno fatto le spese, prima e dopo le feste, l’Ischia e il Costa d’Amalfi, che non si aspettavano certamente simili débacle fra le proprie mura.
Gongola la tifoseria delle Serpi al primo posto, anche se ancora in coabitazione con Nocerina e Andria e in attesa di ricevere al Capozza l’Acerrana e il Martina del Pizzulli dei miracoli, per testare i propri mezzi in confronti di maggior rilievo.
Di Bari, dal suo canto, ripete nel post-gara che la sua è una squadra forte e lui è fortunato ad allenarla.
“Vedere ragazzi che entrano con questa cattiveria e intensità, vuol dire che siamo sulla strada giusta” dichiara contento.
Giuseppe Lagna
Attualità
Casarano, pronta la digitalizzazione delle pratiche edilizie
La trasformazione digitale permette quindi di snellire i processi, facilitare l’accesso alle informazioni. Un passo avanti verso l’innovazione e l’efficienza amministrativa…
Si è tenuto nei giorni scorsi a Casarano, l’evento organizzato da Mediatica Doc (Gruppo Mediatica Digital S.p.A.) per incontrare i Comuni del Salento sui progetti di digitalizzazione delle pratiche edilizie.
La digitalizzazione delle pratiche edilizie (ma più in generale di tutti i processi amministrativi), è sicuramente diventata una priorità per molti comuni italiani, al fine di migliorare l’efficienza, ridurre i tempi di attesa e garantire una maggiore trasparenza e la Regione Puglia, dal canto suo ha finanziato in maniera concreta lo sviluppo si questi progetti.
Come accennato, la digitalizzazione delle pratiche edilizie è un tema cruciale per i comuni di tutta Italia, ma assume sicuramente un’importanza particolare qui nel Salento, dove ritardi e inefficienze burocratiche pregresse hanno un impatto significativo sullo sviluppo urbano e sulla qualità del servizio ai cittadini.
La trasformazione digitale permette quindi di snellire i processi, facilitare l’accesso alle informazioni e migliorare la comunicazione tra cittadini, professionisti e amministrazioni.
Questo in linea generale ma, scendendo nel concreto, un’applicazione massiva della digitalizzazione delle pratiche edilizie, offrirebbe innegabili vantaggi come ad esempio la riduzione dei tempi di lavorazione delle pratiche (con conseguente accelerazione dei progetti edilizi) oppure maggiore fruibilità e trasparenza, avendo un più immediato accesso alle informazioni in qualunque momento ed anche da casa e consentendo quindi la tracciabilità delle pratiche (con la riduzione del rischio di errori e abusi); sino ad arrivare ad una netta riduzione dei costi operativi legati alla gestione cartacea delle pratiche.
L’incontro, a cui sono intervenuti Mario Alemanno – direttore commerciale del Gruppo Mediatica, Stefano Di Zenzo – direttore generale di Mediatica Doc e la Francesca Perrone – funzionario archivista, responsabile della gestione documentale della Soprintendenza, ha visto la partecipazione di rappresentanti di numerosi Comuni del Salento, nonché, come accennato, della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e, in un’atmosfera di condivisione delle singole problematiche ha delineato le strategie e le best practices per la digitalizzazione delle pratiche edilizie.
Appuntamenti
Calendario festività e ponti nell’anno 2025: tutti i giorni da segnare sul calendario
Rispetto all’anno appena trascorso, quest’anno ci saranno più possibilità di prolungare le ferie sfruttando le festività…
Calendario festività e ponti nell’anno 2025: tutti i giorni da segnare sul calendario
Quando cadranno le feste nell’anno 2025? Quali saranno i ponti da segnare per pianificare le vacanze?
Conoscere le festività dell’anno che verrà ha sicuramente i suoi vantaggi, sia da un punto di vista personale che lavorativo. In base al giorno in cui cadono, infatti, possono crearsi dei ponti e buone occasioni per aggiungere qualche giorno di ferie e godersi al meglio il proprio tempo con la famiglia e gli amici.
Ecco, quindi, il calendario delle festività 2025: una lista di giorni festivi e ponti da segnare assolutamente sul calendario.
I giorni festivi nazionali, quest’anno, cadranno in questo modo: Pasqua: Domenica 20 aprile; Pasquetta o Lunedì dell’Angelo: Lunedì 21 aprile; Festa della Liberazione: Venerdì 25 aprile; Festa dei Lavoratori: Giovedì 1 maggio; Festa della Repubblica: Lunedì 2 giugno; Ferragosto: Venerdì 15 agosto; Ognissanti: Sabato 1 novembre; Immacolata concezione: Lunedì 8 dicembre; Natale: Giovedì 25 dicembre; Santo Stefano: Venerdì 26 dicembre; San Silvestro: Mercoledì 31 dicembre;
L’anno però non è scandito solo da giorni festivi, ma anche da giorni feriali a cui in Italia viene attribuito un significato particolare. Queste le giornate non festive più importanti da ricordare:
San Valentino o Festa degli Innamorati: Venerdì 14 febbraio; Giovedì grasso: Giovedì 27 febbraio; Martedì grasso: Martedì 4 marzo; Domenica delle Palme: Domenica 13 aprile; Festa della Mamma: Domenica 11 maggio; Festa dei Nonni: Giovedì 2 ottobre; Halloween: Venerdì 31 ottobre ; Giorno dei Morti: Domenica 2 novembre; Primo Avvento: Domenica 30 novembre; Vigilia di Natale: Mercoledì 24 dicembre;
Come organizzare al meglio le ferie
Sappiamo quali saranno i giorni festivi per questo 2025 e, quindi, basterà pianificare e aggiungere qualche giorno di ferie per godersi un weekend lungo a casa o fuori porta.
Rispetto all’anno appena trascorso, quest’anno ci saranno più possibilità di prolungare le ferie sfruttando le festività.
Il periodo migliore sarà quello di Pasqua, la Festa della Liberazione e il Primo Maggio tutte in fila: Pasqua quest’anno cade tardi (il 20 aprile), utilizzando 7 giorni di ferie si potranno fare ben 15 giorni di vacanza: quindi dal 19 aprile al 4 maggio.
Il 2025 prevede anche vari weekend lunghi: l’Epifania, la Festa della Repubblica e l’Immacolata Concezione cadranno di lunedì, mentre Ferragosto di venerdì, così come Natale e Santo Stefano (giovedì e venerdì).
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