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News & Salento

I Santicanti di Taviano

Domenica 11 Festival di musica etnica, tradizionale e popolare ed evento rappresentativo delle profonde radici del territorio che si rispecchiasse nella popolazione salentina dell’area ionica

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È un festival di musica etnica, tradizionale e popolare, ideato nell’estate del 2011 del noto artista Donatello Pisanello, dell’Officina Zoe, e dal Consigliere comunale, delegato alle manifestazioni estive, Antonino Manni. Questa manifestazione nasce dall’esigenza di offrire un evento rappresentativo delle profonde radici del territorio che si rispecchiasse nella popolazione salentina dell’area ionica (tra Gallipoli e Leuca) spesso trascurata e relegata ai margini.


La “ninfa ispiratrice” della manifestazione è stata l’amore verso i costumi musicali del sud, del Mediterraneo e dell’Africa, un tempo orizzonte privilegiato delle nostre genti. Il Mare Nostrum è stato la culla di antiche civiltà e territorio foriero di continui traffici che nei secoli, hanno permesso la crescita della convivenza pacifica, lo scambio, la solidarietà tra tutte le popolazioni che vi si affacciavano. Certamente è stato fondamentale trovare lo strumento ideale che desse evidenza ai tanti processi di socializzazione: la musica, il canto e il ritmo. Questo è, nelle  intenzioni, il concertone di  Santicanti  di domenica 11 agosto in Piazza San Martino a Taviano in pieno centro storico.

Ricchissimo il programma dell’evento che solo lo scorso anno portò a Taviano più di settemila presenza che sino a notte fonda accompagnarono gli artisti nei loro ritmi tribali. Così il sindaco di Taviano Carlo Portaccio presenta l’evento “Siamo giunti alla terza edizione di un evento che ormai caratterizza la nostra comunità. Ringrazio tutta la mia maggioranza che mi ha accompagnato in questo lungo percorso in particolare il consigliere delegato alle manifestazioni estive Antonino Manni. Con Santicanti”, spiega ancora Portaccio, “vogliamo dare un segnale tangibile dell’esistenza delle nostre origini come territorio foriero di grandi tradizioni musicali, come la pizzica e la taranta. Anche per quest’anno si prevede un grande afflusso di pubblico e ci stiamo preparando al meglio con le nostre strutture ricettive e l’organizzazione complessiva che un evento del genere richiede”.

Questo il programma di Santicanti che si svolgerà domenica 11 agosto: in Piazza del Popolo alle 21, Riccardo Tesi e Banditaliana; in Piazza San Martino, alle 22, Concertone Taranta Nera”: Orchestra Officina Zoè,  Baba Sissoko (Voce, Tamani, N’0goni), Kandi Guira (Voce), Ady Thiune (Djembè, Percussioni).


Giuseppe Aquila


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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