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Gagliano del Capo

Il Salento Buskers Festival

Urlate, Saltate, Menate Gazzarra” (G. Carducci): s’impone nuovamente con questo grido la 7^ edizione del “Salento Buskers Festival – Festival Itinerante delle Arti di Strada”

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“Urlate, Saltate, Menate Gazzarra” (G. Carducci): s’impone nuovamente con questo grido la 7^ edizione del “Salento Buskers Festival – Festival Itinerante delle Arti di Strada”, che quest’anno farà tappa, mercoledì 17 agosto, a Gemini, frazione di Ugento; giovedì 18 a Gagliano del Capo; sabato 20 a Uggiano La Chiesa, tappa conclusiva che proporrà anche lo speciale evento congiunto “Gessetti & Straccetti – 1° Raduno Madonnari”. È promosso dall’omonima Associazione Socioculturale Artistica per la Promozione delle Arti di Strada e Circensi, le Arti Sceniche e Teatrali “Salento Buskers” (Socio Promotore FNAS – Federazione Nazionale Arti di Strada), in collaborazione con “Sognosveglio” Società Cooperativa, con il patrocinio dell’APT Lecce e dei Comuni di Ugento e Gagliano del Capo.


Anche in questa edizione il Festival ospiterà numerosi artisti di strada nazionali ed internazionali: Giuseppe Di Pantaleo (Italia) – Pippo One man Band, l’uomo orchestra in “Pippo, Bob & Rita”; Manonudateatro con Alberto Cacopardi (Italia) in “Et Nunc”, spettacolo di teatro-danza con il fuoco; Le Takiti con Ombretta Di Simone e Cristina Calderoni (Italia) in “Come se fosse”, spettacolo di trapezio doppio ed acrobatica; Connemara Lullaby (Italia) con Eleonora Ghizzi Gola (violino) e Fabio Accossato (chitarra, bodhran, cajon), che ripropone brani tradizionali celtici; New Orleans Dixie Band (Italia), mini banda; Carly Ko (America – Cina) in “Starlight”, spettacolo di teatro gestuale, acrobazia, equilibrismo, canto, trasformismo e danza; Andreanne Thiboutot (Canada) in “Hoopelai”, spettacolo di hula hoop; Anna Gemes (Ungheria) in “Metaphormicola”, spettacolo di danza con il fuoco; Benjamin A. J. Delmas (Francia-Inghilterra) in “Mr. Bang”, eccentric clownerie show; Tommaso D’Aquino (Italia) in “Mr Thomas”, fachiro mangiafuoco; Dario Cadei (Italia) in “Trampuglia”, trampoliere acrobatico e coreografico; Luca Pastore (Italia) in “The Jack “Lemon” Gambino Show”, segui persone; Carla Congedo (Italia) in “Ali”, figura magica, itinerante fra la gente; Giuseppe Semeraro (Italia) in “Kukulà”, il circo più piccolo del mondo, spettacolo di mimo, giocoleria ed acrobatica; Principio Attivo Teatro (Italia) con Dario Cadei, Giuseppe Semeraro, Leone Marco Bartolo in “Storia di un uomo e della sua ombra – Mannaggia ‘a mort”, spettacolo di Teatro Ragazzi (senza parole).

Previsti anche numerosi artisti OFF, Laboratori Creativi per Bambini a cura dell’Associazione “Gessetti & Straccetti” con Pamela Giunco, i Mercatini di Bancarelle Artistico-Artigianali e… tanto altro ancora! L’inizio degli spettacoli è previsto per le 21 e l’ingresso è completamente gratuito.


Cronaca

Incidente a San Dana, morto operaio nettezza urbana

L’uomo, un trentenne di Castrignano del Capo, era stato da poco assunto

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Morte sul lavoro questa mattina a San Dana, frazione di Gagliano del Capo.

Cosimo Bello, 30 anni, ha perso la vita in un incidente stradale tra un camion della nettezza urbana ed un suv Kia, avvenuto alle 5 del mattino sulla Statale 275.

L’operaio a quanto è dato sapere era da poco stato assunto.

Nello scontro sono rimaste anche ferite altre tre persone: due di loro trasportate in codice rosso all’ospedale di Tricase (un passeggero dell’auto ed un operatore ecologico), ed una in codice giallo (era a bordo della Kia) a quello di Scorrano.

Sul posto oltre ai sanitari del 118 sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase.

I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le esatte cause dell’incidente.

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Cronaca

Serata brava, 17enne finisce in ospedale in coma etilico

Una sbronza nella notte tra sabato e domenica e poi il malore. È accaduto a Gagliano del Capo, dove il ragazzo era arrivato da un paese vicino. Trasportato in ospedale, ora è fuori pericolo

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Nella notte tra sabato e domenica un 17enne si è sentito male a Gagliano del Capo dopo aver trascorso la notte con amici.

Il ragazzo è svenuto nei pressi del campetto delle case popolari dopo l’una di notte.

L’allarme dei sui coetanei ha fatto giungere sul posto i sanitari del 118 che hanno provveduto al trasferimento d’urgenza presso il vicino ospedale di Tricase.

Gli esami hanno subito confermato come il ragazzo avesse alzato il gomito: il suo tasso alcolemico, infatti, era molto superiore agli standard di normalità.

Il 17enne residente, in un comune vicino a Gagliano del Capo, non corre pericolo di vita anche se ha passato la notte in terapia intensiva nel reparto di rianimazione per smaltire la sbronza.

Resta sotto controllo in ospedale ma la situazione dovrebbe presto normalizzarsi e rendere possibili le dimissioni.

Sulla vicenda farà le sue valutazioni la Procura dei minori di Lecce.

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Approfondimenti

Muretti a Secco e Pajare

Costruire salentino: Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo “riporta in vita” le pietre

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Con Dario Damiano Profico di Gagliano del Capo siamo al quarto capitolo del nostro approfondimento sulla tradizione dell’edilizia salentina (dopo l’intervento del Conservatore-Restauratore Giuseppe Maria Costantini, il Coccio Pesto e le Cementine e le Volte a Stella)

Dario ha fatto della sua passione un lavoro.

Da quasi 25 anni la sua mission è restaurare muretti a secco e pajare che, ipse dixit, «ricostruisco com’erano all’origine».

Anche Dario conferma che la «richiesta di lavori tradizionali è alta sia perché il risultato è indubbiamente bello da vedere sia perché, per questo tipo di lavori, ci sono possibilità di accedere a specifici finanziamenti. Il ripristino dei muretti a secco, in modo particolare, è molto richiesto».

Qual è in particolare il tuo lavoro?

«Riportare il tutto com’era un tempo con lo stesso tipo di lavorazione. Da non confondere con ciò che fanno taluni, utilizzando metodi non indigeni che danno un risultato finale diverso rispetto a quello che erano i muretti a secco originali del Salento, rovinandone peraltro l’estetica».

In particolare, a cosa ti riferisci?

«All’utilizzo del calcestruzzo e al mancato utilizzo della terracotta. Sia per le pajare che per i muretti ci tengo farli “a secco”, proprio come si faceva una volta. Per questo chiedo che le pietre non mi arrivino spaccate, ma esattamente come sono state scavate. In modo che io possa dare consistenza al tutto con le pietre grosse, senza utilizzare il cemento».

Il cemento non lo utilizzi affatto?

«Tendo a farne a meno. In qualche occasione sono costretto a farlo perché il committente vuol farci passare la corrente elettrica. Così, per evitare i crolli e cautelare i tubi, uso il calcestruzzo in tre strati: base, centrale e superiore perché ci metto il cordone finale a forma di “A”, per scaricare il peso al centro del muro e dare solidità a tutta la struttura».

Veniamo ai costi. Per un muretto a secco qual è il costo medio?

«Si parte da 35 euro fino ad arrivare a 90 euro a metro lineare. Dipende dalla richiesta. C’è chi vuole un muretto praticamente liscio, a fuga chiusa: in questo caso, la lavorazione richiede maggiori tempi e maggiori costi. Se uno vuole un muro che sia “uno specchio”, senza fughe, vuol dire che la pietra andrà lavorata nel minimo dettaglio e quindi il prezzo sarà più alto. Se, invece, si preferisce il metodo originale, con il minimo utilizzo del martello sulla pietra grezza locale, il costo scende».

E per le pajare? Se, ad esempio, dovessi rimetterne in piedi una di 50 metri quadri?

«Per una pajara di 50 mq, compresi gli esterni (si calcola così, NdR), occorreranno in media 8mila euro, sempre ricostruendola esattamente come era una volta, ovviamente tutta a secco».

Pajare riportate all’origine tranne che per un particolare: «Nel ricostruirla alzo l’apertura fino a due metri, due metri e 15 centimetri, perché in origine l’ingresso alla pajara era molto basso e quindi scomodo»

Qualche tempo fa Dario Profico ha fatto capolino su Rai 3:

«Erano affascinati dalla nostra storia, anche abitativa. Qualche volta è necessario che arrivino da fuori Salento per ricordarci ciò che abbiamo. Non sarebbe male stessimo più attenti a quelle che sono le nostre tradizioni».

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