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Casarano

Il volto della crisi

È quello di Annamaria: Universitaria figlia di operaio, per qualche anno cassintegrato ed ora licenziato, ha ricevuto una telefonata
dalla mamma: “Devi tornare a casa, non possiamo più permetterci lUniversità”.

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di Antonio Memmi


La chiamano crisi, congiuntura sfavorevole, gli esperti proiettano grafici e previsioni ed il Governo risolve tutto aumentando le tasse. Questo dicono succeda in tutt’Italia ma il nostro mondo in fin dei conti, comincia e finisce nell’arco di pochi chilometri da casa nostra. Filanto ha chiuso. Di colpo allora ci si accorge che la crisi è vera, di colpo allora si capisce che la crisi non sono solo grafici e tasse ma che assume il volto disperato delle famiglie che avevano legato le proprie speranze alle capacità imprenditoriali dei manager di casa nostra, capacità imprenditoriali che evidentemente erano sopravvalutate più che dalla reale fiducia che in questi manager si riponeva, dalla disperazione delle famiglie che prima un lavoro ce lo avevano ed ora non più.

Lo sappiamo, parlare così della crisi vuol dire essere dei populisti ma qui non parliamo di aziende “generiche” che hanno difficoltà a vendere, qui parliamo di aziende che negli anni sono state aiutate a crescere (e quindi a farne diventare ricchi i titolari), parliamo di aziende che hanno reso ricco un territorio mentre tutto andava bene e si arricchivano di riflesso (e giustamente) anche i Capitani di quelle aziende ma che, appena il vento ha cominciato a girare in senso contrario, proprio quei Capitani d’azienda hanno chiesto soldi allo Stato e lo Stato glieli ha sempre dati, siano essi sotto forma di aiuti diretti, sgravi fiscali o agevolazioni.

Ma anche lo Stato però, alla fine, qualche garanzia l’ha voluta ed ha chiesto di studiare un piano di rilancio per queste Aziende; una sorta di progetto che avesse lo scopo di dimostrare che tutti questi soldi, elargiti in fondo da tutti i contribuenti, non fossero una sorta di regalo ma un aiuto ed un sostegno per poter tornare ad essere nuovamente produttivi. Questo piano però non è mai arrivato! Ed allora? Semplice: tutti a casa!

Per i manager ed i titolari in fondo cosa cambierà mai… nulla. Le scarpe si sa, si consumano e quindi sempre se ne costruiranno; basta quindi andarle a produrre in Albania, Romania o nel cuore dell’Asia; per “loro” cambia poco. Chiamateci pure populisti ma Annamaria, universitaria figlia di operaio, per qualche anno cassintegrato ed ora licenziato, ha ricevuto una telefonata dalla mamma. Chissà quante notti in bianco avrà passato quella mamma a fare mille conti sulla calcolatrice; chissà quante lacrime avrà versato prima di comporre quel numero di telefono prima di dire ad Annamaria: “Devi tornare a casa, non possiamo più permetterci la tua Università”.

Questo grido disperato è stato raccolto dai ragazzi di Sinistra Ecologia e Libertà nel corso di una manifestazione di protesta di alcuni giorni fa ma in questo caso il colore non conta perché le lacrime di disperazione non a caso un colore non ce l’hanno.

Chiamateci pure populisti ma se volete capire qualcosa di questa crisi, non fate domande agli industriali che sono scappati all’estero con le loro attività ma chiedetelo piuttosto a quelli che hanno avuto il coraggio di restare e puntare sul nostro territorio o meglio ancora, chiedetelo ad Annamaria e ad i suoi genitori. “Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione”.


Attualità

Medici salentini contro l’autonomia differenziata

Il presidente dell’OMCeO di Lecce Donato De Giorgi: «La scarsezza di risorse, vera causa di tempi di attesa vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, soprattutto, ai cittadini»

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«Si rimane basiti da alcune dichiarazioni comparse sulla stampa locale, secondo cui per risolvere le emergenze, che alcune Strutture stanno vivendo nel nostro territorio in maniera drammatica, sia necessario non solo “una più efficace organizzazione delle risorse umane”, ma anche “la necessità che alcuni Direttori di Unità Operative abbandonino la scrivania e diano una mano concreta”. Oltre a grossolane inesattezze riguardanti l’attività del presidio ospedaliero di Gallipoli, che avrebbe “sale operatorie inattive da mesi”, le dichiarazioni puntano il dito nella direzione sbagliata».

È lo sfogo di Donato De Giorgi, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di Lecce.

«In realtà», tuona il dott. De Giorgi, «solo la straordinaria attività di tutti i medici e del Personale Sanitario ha consentito di far sopravvivere il SSN nel nostro territorio (come, del resto, conferma l’84,1% degli Italiani, secondo l’ultimo sondaggio Censis)».

Poi la sottolineatura: «Quando si afferma “tutti i Medici” ci si riferisce proprio a tutti: i MMG, i pediatri, gli specialisti territoriali, i medici del pronto soccorso, 118, continuità assistenziale, ospedalieri, direttori di U.O., medici del servizio pubblico, privati, convenzionati, ecc.».

«Solo il loro lavoro continuo, il loro impegno instancabile, la loro professionalità competente, la loro azione silenziosa in situazioni difficili di gravissimo disagio», insiste il presidente provinciale dell’OMCeO, «rappresenta lo straordinario e insostituibile riferimento per affermare la centralità della salute come diritto di tutti».

In questi giorni chi gestisce e chi amministra la salute nel nostro territorio avendo l’impegno di ridefinire ruoli, accorpamenti in situazioni ospedaliere periferiche e la decisiva riorganizzazione del territorio, ha sempre poco (o nessuno) spazio per allargare le risorse umane (assunzioni) e fornire ai professionisti motivazioni forti.

Secondo Donato De Giorgi: «La scarsezza di tali risorse, vera e decisiva causa dei tempi di attesa inaccettabilmente e vergognosamente lunghi, sarà sempre più evidente dall’applicazione dell’autonomia differenziata che penalizzerà soprattutto il Sud, creando gravissimi disagi ai medici e, ciò che più conta, ai cittadini».

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Casarano

Calciomercato, il Casarano batte due colpi

Arrivano il terzino sinistro Giovanni Pinto e l’attaccante Francesco Magnati. Confermati Leandro Versienti e Antonio D’Alena

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Formalizzata senza alcun problema l’iscrizione al campionato di serie D, girone H, stagione 2024-2025, il Casarano Calcio, nelle persone del direttore generale Fulvio Navone e del segretario generale Antonio Obbiettivo, hanno avviato le operazioni di mercato con due arrivi e due conferme, a disposizione di mister Giuseppe Laterza.

È giunto a indossare la maglia rossoazzurra delle Serpi, il terzino sinistro Giovanni Pinto (classe 1991, valore “Transfermarkt” 150mila euro) che in carriera ha militato in Monopoli, Ascoli, Pescara, Catania, ancora Monopoli e Brindisi.

L’altro acquisto riguarda l’attaccante esterno Francesco Magnati (classe 2006) proveniente dalle giovanili del Lecce e dalla Primavera della Virtus Francavilla.

Due conferme, peraltro attese da “radiomercato“, sono state quelle di Leandro Versienti (classe 1996) e Antonio D’Alena (classe 1998).

Nel frattempo, si sono svolti allo stadio “Capozza” i raduni del Settore giovanile, con la partecipazione di cinquecento ragazzi delle diverse categorie, per la soddisfazione del presidente Antonio Filograna Sergio, che ha inteso ringraziare i responsabili Marco Carrozzo, Raffaele Quaranta e gli altri tecnici, oltre ai genitori dei giovani per la fiducia riposta nella Società del Casarano Calcio.

Giuseppe Lagna

Nella foto in alto i nuovi acquisti Giovanni Pinto e Francesco Magnati con il presidente Antonio Filograna Sergio. Qui sotto i confermati Leandro Versienti e Antonio D’Alena . Più in basso due immagini del raduno del settore giovanile allo stadio “Capozza”

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Attualità

Previsioni Meteo: sud Italia in ebollizione, e durerà ancora per molto

Per domani temperature in lieve calo al Centro-Nord e sulla Sardegna, caldo ancora molto intenso in Sicilia e in Puglia con picchi di oltre 40 gradi…

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Italia di nuovo divisa in due dalle condizioni meteo: una perturbazione con esondazioni del lago di Como e nubifragi violenti nel varesotto, è il bollettino di oggi.

Mentre nelle regioni centro-meridionali il tempo resta soleggiato e molto caldo, con prevalenza di cieli sereni.

Temperature massime in ulteriore lieve aumento al Centro-Sud, con punte fino a 40-42 gradi nelle aree interne poco lontane dal mare.

Clima afoso. Venti a regime di brezza.

Per domani temperature in lieve calo al Centro-Nord e sulla Sardegna, caldo ancora molto intenso in Sicilia e in Puglia con picchi di oltre 40 gradi.

Caldo protagonista anche nel corso della prossima settimana, con il dominio dell’anticiclone africano, punte intorno ai 40 gradi e tanta afa. 

Quanto durerà l’ondata di caldo?

Secondo le proiezioni meteo più a lunga scadenza, al Nord l’alta pressione potrebbe indebolirsi tra domenica 21 luglio e la settimana successiva, con aria relativamente meno calda e più instabile in ingresso anche a sud delle Alpi e conseguente attenuazione della calura.

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