News & Salento
L’inventore e l’arte sacra
Cosa può accadere quando un fabbro e un frate francescano si incontrano? I destini di Nunzio Casciaro, l’ormai noto fabbro-inventore di Vignacastrisi e Frate Francesco (Convento dei Frati Minori Cappuccini di Alessano) si sono incrociati nel corso dell’annuale distribuzione dei calendari francescani ad opera del bravo Cappuccino a Vignacastrisi.
Cosa può accadere quando un fabbro e un frate francescano si incontrano? I destini di Nunzio Casciaro, l’ormai noto fabbro-inventore di Vignacastrisi e Frate Francesco (Convento dei Frati Minori Cappuccini di Alessano) si sono incrociati nel corso dell’annuale distribuzione dei calendari francescani ad opera del bravo Cappuccino a Vignacastrisi. È stato proprio Frate Francesco a chiedere di Casciaro. L’inventore gli ha mostrato alcune sue creazioni e così è nata l’idea: “Io e i miei fratelli abbiamo rivitalizzato il convento, ristrutturando tanti importantissimi elementi, soprattutto l’altare”, ha spiegato Frate Francesco, “ristrutturando tanti importantissimi elementi, soprattutto l’altare. Il turibolo (l’incensiere) strumento dall’alto valore simbolico, però, era appeso al muro di un magazzino con due chiodiperchè non si trova più l’albero porta-turibolo (l’asta verticale su cui viene sistemato l’incensiere). Così ho pensato di rivolgermi a Nunzio Casciaro che sicuramente troverà una soluzione”. Casciaro non si è fatto pregare e ha subito realizzato l’albero porta-turibolo in ferro battuto, proprio come gli aveva chiesto Frate Francesco. Un Frate e un fabbro inventore, all’apparenza nulla in comune: Frate Francesco e Casciaro, però hanno trovato cosa li unisce: aiutare il prossimo. Certo in modi differenti, uno con la parola del Vangelo e l’altro con le sue numerose invenzioni, alcune delle quali (come la stampella meccanica “Alzati e Cammina”) di forte impatto sociale. Dal rapproto tra i due potrebbe nascere una proficua collaborazione perché entrambi sentono l’esigenza di un’attenzione maggiore verso l’arte sacra che non dev’essere limitata solo agli addetti ai lavori. Ne siamo certi Frate Francesco chiederà ancora l’aiuto del fabbro inventore e il buon Nunzio, maestro della lavorazione di ferro battuto e metalli inox e cromati, non si tirerà certo indietro.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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