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Cronaca

Ladro d’appartamenti arrestato grazie a facebook

I carabinieri di Trepuzzi hanno eseguito una Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Hajdari Gennaro, residente a Lecce nel campo nomadi “Panareo”

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I carabinieri di Trepuzzi hanno eseguito nella serata di ieri una Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Hajdari Gennaro, nato a Palermo il 19.05.1983, residente a Lecce nel campo nomadi “Panareo” collocato sulla ss 7ter, coniugato, nullafacente, pluripregiudicato. L’Ordinanza del GIP Giovanni Gallo, su richiesta del PM Giuseppe Capoccia, riunisce i gravi indizi di colpevolezza di Hajdari in ordine a ben cinque furti in abitazione aggravati, consumati o tentati. L’indagine della Stazione di Trepuzzi, effettuata in collaborazione con l’Aliquota Operativa della Compagnia di Campi Salentina e con numerose Stazioni della provincia di Lecce, nasce dal penultimo di questa serie cospicua di furti, avvenuto il primo agosto scorso intorno alle ore 20.00 a Trepuzzi. In quel caso la padrona di casa, rincasando, sorprese i ladri nel momento della fuga (avevano rubato circa 4.000 euro in gioielli): per ultimo vide uscire di casa un soggetto che descrisse abbastanza efficacemente. I militari, grazie a una telecamera posta molto in lontananza, riuscirono anche a ricostruire la dinamica del furto, tutt’altro che pianificato: una Station Wagon scura di grossa cilindrata si era avvicinata all’abitazione; uno dei componenti della banda era uscito con un piede di porco; dopo aver suonato il campanello e non aver ottenuto risposta l’uomo con il piede di porco aveva forzato la porta d’ingresso consentendo l’ingresso ai complici, due o tre; l’azione in tutto era durata non più di tre minuti. Come si fa in questi casi, i militari di Trepuzzi, si sono confrontati con i colleghi delle Stazioni vicine: si è scoperto che il modus operandi era riscontrabile in diversi casi di furti in abitazione commessi quest’ultima estate. In quattro di essi (un furto tentato a Novoli alle 10.00 dello stesso primo agosto e tre consumati: uno a Lecce alle 19.30, del 12.07.2013; un altro a Novoli alle 21.15, sempre del 12.07.2013; l’ultimo commesso a Campi il 04.08.2013 alle ore 09.45), come nel caso di Trepuzzi, i proprietari di casa nel rientrare avevano incrociato i malviventi, e di essi ricordavano chiaramente il “capobanda”, descritto, con normale approssimazione, molto similmente all’ultimo uomo uscito di casa dal furto di Trepuzzi. Ne è nata una frenetica ricerca di persone sospettabili e soprattutto di fotografie recenti di essi per costituire un robusto fascicolo da sottoporre ad “individuazione”. Per quanto riguarda Hajdari, una grossa mano l’ha data un noto social network: riconosciuto senza ombra di dubbio da tutte e cinque le vittime. Sono ancora in corso le indagini per individuare i restanti componenti della banda, sicuramente più circospetti del probabilissimo “capo”.

Cronaca

Confermato l’annullamento dell’accertamento di120mila euro della GdF e Agenzia Entrate

In particolare, a seguito di un controllo effettuato dalla Direzione Centrale Accertamento – Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di un’altra società che veniva ritenuta un soggetto “missing trader” (ovvero soggetto fittizio creato ad hoc per realizzare scambi commerciali esclusivamente cartolari), alla società ricorrente, che aveva intrattenuto rapporti commerciali in qualità di cliente della suddetta società, venivano contestate l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti…

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Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Puglia, Sezione Staccata di Lecce: confermata la sentenza di primo grado perché Gdf è Agenzia Entrare prima di contestare operazioni inesistenti devono controllare con particolare attenzione tutta la documentazione del contribuente

Con l’interessante sentenza n. 4273/2024, comunicata il 23 dicembre ’24, della Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado di Lecce – Sezione 22 – in accoglimento delle eccezioni di diritto e di merito formulate dall’avvocato Maurizio Villani, è stato confermato l’annullamento dell’avviso di accertamento di oltre 120.000 euro dell’Agenzia delle Entrate di Lecce, che già era stato annullato in primo grado.

In particolare, a seguito di un controllo effettuato dalla Direzione Centrale Accertamento – Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di un’altra società che veniva ritenuta un soggetto “missing trader” (ovvero soggetto fittizio creato ad hoc per realizzare scambi commerciali esclusivamente cartolari), alla società ricorrente, che aveva intrattenuto rapporti commerciali in qualità di cliente della suddetta società, venivano contestate l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti.

Nell’impugnare l’avviso di accertamento la società, dopo aver sollevato anche una serie di eccezioni di diritto, nel merito contestava quanto accertato dall’Agenzia delle Entrate di Lecce, in particolar modo in relazione alla presunta mancanza di buona fede da parte di essa società nonché in relazione alla presunta mancata adozione di misure idonee ad assicurarsi che l’operazione che stava per essere effettuata non la conducesse a partecipare ad un’evasione tributaria.

Con il ricorso la società ha posto in evidenza di aver agito in buona fede e di essere stata del tutto ignara che l’altra società con la quale aveva intrattenuto rapporti commerciali fosse una società fittizia.

Nello specifico, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” tale prova è stata fornita dalla contribuente in giudizio mediante non solo la dimostrazione degli avvenuti pagamenti delle forniture regolarmente contabilizzate a mezzo bonifici rimasti incontestati dall’Ufficio, ma altresì mediante la prova che la società “missing trader” era solo uno dei tanti fornitori da cui la società ricorrente si serviva per l’acquisto dei prodotti che ad essa servivano e che il prezzo di tali prodotti era pari o di poco inferiore o addirittura superiore ai prodotti acquistati da altri fornitori (n. 151), con la conseguenza che in alcun modo la stessa poteva godere di un vero e proprio beneficio per aver effettuato acquisti ad un prezzo inferiore (o di molto inferiore) al prezzo di mercato.

I giudici tributari, sia in primo che in secondo grado, anche in base ad una costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, hanno confermato l’annullamento dell’avviso di accertamento con condanna alle spese dell’Agenzia delle Entrate di Lecce.

La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, prima di contestare l’inesistenza delle operazioni commerciali, devono sempre controllare con particolare attenzione tutta la documentazione offerta dal contribuente.

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Cronaca

Due auto in fiamme a Matino: si indaga

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Nella notte appena trascorsa, poco dopo l’una, una squadra dei vigili del fuoco del Comando Provinciale è intervenuta a Matino per un incendio.

A bruciare, in via Trieste, due autovetture parcheggiate sulla pubblica via, nei pressi del civico 39.

Le auto coinvolte sono una Fiat Punto e una Fiat Idea.
Le operazioni hanno consentito l’estinzione delle fiamme e la messa in sicurezza dell’area, evitando ulteriori danni a cose o persone.

Le cause dell’incendio sono attualmente in corso di accertamento.

immagine in evidenza di repertorio

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Cronaca

Rapina da migliaia di euro al supermercato

Lo sparo ha generato paura e sgomento, nel frattempo il rapinatore, con il volto coperto da passamontagna e giubbotto nero, si è avvicinato alle casse e preso tutto il contante….

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Esplode in aria un colpo di pistola, entrato nel supermercato, per lasciare intendere le proprie intenzioni.

Si è presentato così un rapinatore solitario e con questa “piazzata” ha realizzato un colpo da migliaia di euro ai danni del cash & carry Altasfera, nella zona industriale di Melissano.

Lo sparo ha generato paura e sgomento, nel frattempo il rapinatore, con il volto coperto da passamontagna e giubbotto nero, si è avvicinato alle casse e preso tutto il contante.

L’uomo è stato visto fuggire a bordo di un’autovettura, probabilmente una Dacia di colore scuro, risultata essere stata rubata.

Sul posto sono i carabinieri di Casarano per raccogliere indizi utili a risalire all’autore del colpo. Acquisite le immagini di videosorveglianza presenti nel parcheggio.

 

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