Cronaca
Lancio di cuccioli! Nei guai 55enne di Martano
Un operaio, mentre faceva jogging, ha afferrato i cagnolini e li ha scaraventati oltre un muro di cinta, per un volo di almeno 5-6 metri, salvo poi riprendere tranquillamente la sua corsa di allenamento
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I Carabinieri di Melendugno sono giunti all’identificazione dell’uomo che si è reso responsabile del barbaro e crudele lancio di cuccioli di cane. Il 8 agosto scorso una telecamera di sorveglianza posta lungo la S.P. Vernole-Melendugno ha immortalato le crude immagini di un uomo che, nel pieno disprezzo di qualunque brandello di civiltà e umana pietà, ha letteralmente lanciato 3 cuccioli meticci oltre il muro di cinta della ditta “Fertiplant”, rivenditore all’ingrosso di fertilizzanti per l’agricoltura. I militari sono giunti presso la ditta, facendosi consegnare il flusso video. La testimonianza del del vicinato, di operai della stessa ditta e di frequentatori abituali del posto, unita ad una pregevole conoscenza del territorio, ha permesso agli uomini del Luogotenente Marcello Martina di risalire ad un uomo di Martano, F.C., 55 anni, operaio. Ascoltato dai Carabinieri, l’uomo non ha smentito l’accaduto, né ha fornito una spiegazione credibile, dichiarando a verbale una realtà dei fatti diversa da quella immortalata dalle immagini, cosa che lascia intendere come sia realmente andata la vicenda. Le immagini mostrano un uomo intento a fare footing che viene amorevolmente seguito da 3 cuccioli di cane festanti. Non è dato sapere quale possa essere stato il fastidio che abbia provato o il motivo scatenante, fatto sta che l’uomo, dopo essersi guardato attorno, afferra i cuccioli e li scaraventa oltre il muro di cinta, facendo loro prendere un volo a parabola di almeno 5-6 metri, salvo poi riprendere tranquillamente la sua corsa di allenamento. Due cuccioli, addirittura, prima di impattare rovinosamente con il terreno hanno sbattuto contro il fianco laterale di un mezzo di trasporto. L’impatto è stato certamente notevole, tant’è che i cuccioli sono rimasti immobili: immediatamente altri cani di grossa taglia li hanno ragiunti e, dal video, sembrano prestare loro le prime cure. La tristissima vicenda ha per fortuna avuto un felice epilogo: i cuccioli, visitati dal veterinario, sembrano essere in ottima forma. Inoltre, sono già in corso le procedure per l’affido a tre diverse famiglie che si sono già offerte volontarie. Conclusi gli accertamenti di rito, l’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica per maltrattamento di animali.
Cronaca
Omicidio a Galatone
Il corpo senza vita di un uomo di 64 anni ritrovato in una campagna vicino al santuario della Madonna della Grazia. Un grossa pietra l’arma del delitto
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Grave fatto di sangue nel cuore del Salento.
Nelle campagne di Galatone, nei pressi del santuario della Madonna della Grazia è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo.
Era riverso per terra, a pochi metri dal Santuario.
La vittima il 64enne galatonese Sebastiano Danieli.
L’uomo, un pensionato ex dipendente di un mobilificio del posto, era noto in paese anche perché componente della banda locale.
Il terreno in cui è stato ucciso era di sua proprietà
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti era impegnato nella fase di concimazione quando qualcuno lo avrebbe raggiunto e colpito con una grossa pietra al capo.
Pietra che non è stata ancora rinvenuta dai carabinieri che indagano sull’accaduto.
I militari dell’Arma, però, avrebbero già interrogato un uomo, un 50enne, anch’egli del posto, sospettato dell’omicidio.
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- La campagna dove è avvenuto l’omicidio
- I carabinieri intervenuti sul posto
Cronaca
Soleto: ruba da lavanderia self-service, arrestato 46enne
L’uomo originario di Tricase e residente a Maglie ha scassinato la cassa automatica. Magro il bottino, appena 560 euro, ben più grave il danno arrecato
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L’immediato e tempestivo intervento dei carabinieri a Soleto ha portato all’arresto in flagranza di reato di un uomo, già noto, ritenuto presunto responsabile di furto aggravato.
Si tratta di Paolo Sperti, 46enne originario di Tricase e residente a Maglie.
Il 46enne è responsabile di furto aggravato perpetrato presso una lavanderia self-service.
I carabinieri, allertati da alcuni passanti, hanno avviato una celere e tempestiva attività info-investigativa, anche attraverso un mirato servizio di osservazione e pedinamento, che li ha condotti sulle tracce dell’uomo.
Il 46enne infatti è stato bloccato dai carabinieri mentre, con il volto ancora coperto da passamontagna e con uno zaino in spalla, si stava allontanando dal luogo dell’evento nel tentativo di far perdere le proprie tracce per le vie cittadine.
Sottoposto a perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di attrezzi atti allo scasso nonché del denaro contante, appena 50 euro, che aveva arraffato dopo aver danneggiato la cassa automatica all’interno dell’attività commerciale.
Ben più consistente del bottino il danno arrecato, complessivamente di qualche migliaio di euro.
I militari hanno anche provveduto a riconsegnare alla titolare il denaro rubato.
Al termine delle operazioni di polizia, l’uomo è stato arrestato e come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino.
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Cronaca
Continuavano a spacciare ai domiciliari, mamma e figlio in carcere
Lei 62 anni, lui 20. Spacciavano nel centro storico leccese dalla loro abitazione trtasformata in vero vero e proprio minimarket della droga
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Attività preventiva e repressiva finalizzata al contrasto delle cosiddette piazze di spaccio, servizi di controllo dei soggetti sottoposti a misure restrittive presso il proprio domicilio, quali possono essere la detenzione domiciliare o gli arresti domiciliari nonché la lotta ai reati predatori.
Sono servizi che quotidianamente vengono svolti dai carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ed è proprio in tale ambito che rientra l’operazione portata a termine nell’operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di madre e figlio, responsabili di attività di spaccio nel quartiere Giravolte del centro storico leccese.
Si tratta di una donna 62enne e del figlio 20enne, già sottoposti alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari dopo essere stati arrestati, in flagranza di reato, per spaccio di sostanze stupefacenti, lo scorso 20 dicembre. In quella circostanza, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, erano stati trovati in possesso di un congruo e variegato quantitativo di sostanze stupefacenti, un bilancino di precisione, materiale vario per il confezionamento e denaro contante probabile provento dell’attività di spaccio.
A seguito di tale episodio, madre e figlio erano stati, quindi, sottoposti agli arresti domiciliari.
Tuttavia, le indagini proseguite da parte dei militari dell’Arma, hanno rivelato che, nonostante la misura restrittiva, i due continuavano a gestire l’attività, sebbene sottoposti al vincolo presso la propria abitazione.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, ha permesso di raccogliere elementi determinanti grazie anche all’attività info-investigativa condotta dai carabinieri e caratterizzata, tra l’altro, da osservazioni e pedinamenti di soggetti, noti quali probabili assuntori di stupefacenti, nonché da sviluppi investigativi in seguito alle tante segnalazioni da parte di numerosi cittadini.
I servizi posti in essere dai militari che hanno monitorato l’abitazione degli arrestati adibita a vero e proprio minimarket della droga, ha permesso di individuare, bloccare e controllare i vari acquirenti che quotidianamente, in particolare nei fine settimana e in orario notturno, dopo essersi appena riforniti dai due, venivano trovati in possesso di hashish, marjuana e cocaina.
I riscontri investigativi hanno portato il Tribunale di Lecce – Sezione del G.I.P. – presso cui i militari dell’Arma hanno avanzato richiesta, a decidere per l’aggravamento della misura cautelare, disponendo la revoca degli arresti domiciliari e la contestuale detenzione in carcere per entrambi.
Conclusi gli adempimenti previsti, in ottemperanza al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce.
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