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News & Salento

Lavori del Consiglio Provinciale

L’assise si è confrontata su numerose interrogazioni, mozioni ed ordini del giorno. In apertura dei lavori, dopo l’interrogazione presentata dal consigliere

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L’assise si è confrontata su numerose interrogazioni, mozioni ed ordini del giorno. In apertura dei lavori, dopo l’interrogazione presentata dal consigliere Adriana Poli Bortone, sul problema del campo rom, l’attenzione si è focalizzata sull’ordine del giorno proposto dalla stessa Poli Bortone in merito al problema dell’uso di droghe da parte di chi ricopre ruoli pubblici. L’ordine del giorno è stato approvato con 25 voti favorevoli ed 1 astenuto (consigliere Roberto Marra). Nello specifico gli amministratori, ciascuno nella propria autonomia, si sottoporranno al test antidroga: il risultato sarà poi depositato presso l’Ufficio di presidenza del Consiglio.


“Ringrazio la senatrice Poli e tutti i consiglieri per il dibattito avuto” ha detto il presidente Antonio Gabellone. “Ritengo che la presa di posizione unanime registrata quest’oggi, su un argomento del genere, sia qualcosa di ovvio e scontato che non merita alcun clamore. Ci sottoporremo ad un test che certifichi l’estraneità all’uso di sostanze stupefacenti: ognuno di noi lo farà liberamente, usando riservatezza e garbo”.


Anche il consigliere Biagio Ciardo, parlando a nome personale e dell’intera maggioranza, si è dimostrato “favorevolissimo al test. Siamo attenti alle responsabilità di  amministratori che si misurano con comportamenti individuali: il tutto nell’ottica di garanzia al cittadino di avere al suo fianco uomini che prendono decisioni chiare. L’unico rincrescimento è che vorrei che questo provvedimento fosse seguito anche dalla Regione”.


Il consigliere Adriana Poli Bortone, ringraziando l’assise per il contributo fornito al dibattito, ha fatto presente come “il tema della responsabilità stia riaffiorando in maniera forte. L’unico rammarico è che la richiesta sia stata enfatizzata, a tal punto da divenire un gossip: qui, invece, stiamo discutendo su forme di assoluta prevenzione. Sulla questione ho anche presentato un apposito disegno di legge”.


Il Consiglio Provinciale ha poi approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dall’assessore Francesco Pacella sulla “Richiesta alla Regione Puglia di approvazione di legge in materia di agriturismo”. “L’esigenza nasce dalla necessità di far sì che venga approvata in tempi brevi la normativa regionale in materia di agriturismo, con l’obiettivo prioritario di sostenere un settore importante per l’economia regionale ed, in particolare, per quella del territorio salentino, che vanta un numero considerevole di operatori del settore”, ha spiegato l’assessore Pacella. In provincia di Lecce, infatti, risultano iscritti all’Albo regionale 220 aziende agrituristiche.

“La vigente normativa regionale in materia di agriturismo è inadeguata ed in gran parte inapplicabile, in virtù della sopravvenuta normativa nazionale. L’assenza, quindi, di adeguata normativa regionale impedisce agli operatori pugliesi di essere competitivi con quelli delle altre regioni italiane che, quasi tutte, si sono dotate di regole ispirate ai principi di semplificazione, regolazione dei controlli e garanzia della filiera corta dei prodotti per i pasti, soprattutto in considerazione dell’imminente pubblicazione del bando del Piano Sviluppo Rurale (PSR)”, continua. “E’ indispensabile che la normativa regionale riaffermi la connotazione agricola dell’agriturismo, la cui funzione è la valorizzazione dell’attività agricola e la caratterizzazione dell’ospitalità nelle aziende attraverso tutte quelle risorse che del mondo agricolo sono proprie: i prodotti, la natura, la cultura e le tradizioni della civiltà rurale”, ha concluso Pacella. Con 21 voti contrari, 5 favorevoli ed 1 astenuto è stata poi respinta la mozione presentata dal alcuni consiglieri provinciali (primo firmatario Cosimo Durante) in merito agli incarichi legali per il contenzioso minore.


A nome della maggioranza è intervenuto il consigliere provinciale delegato all’Avvocatura Roberto Marra. “Se taluni incarichi minori fossero oggi conferiti al Servizio Avvocatura produrremmo il doppio e negativo risultato: quello di distogliere i legali dell’Ente dalla cura di pratiche ben più delicate e articolate, e quello di aumentare il costo orario del lavoro per l’Ente, che avrebbe ancora più oneri. Per l’iscrizione all’elenco dei giovani avvocati cui affidare il contenzioso minore (multe e piccole cause) hanno fatto domanda circa milletrecento professionisti, un indice numerico di sofferenza di questa categoria, a cui la Provincia lancia un segnale, per quanto piccolo, di attenzione. Il criterio utilizzato per l’affidamento degli incarichi è quello della rotazione, ciò che impedirà l’accaparramento a favore di pochi privilegiati, ma soddisferà nei limiti del possibile le esigenze di tutti gli iscritti dell’elenco, che non potranno ottenere più di un solo incarico e potranno lavorare un poco e finalmente tutti anche con le amministrazioni pubbliche”, ha dichiarato Marra.


Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità la mozione presentata dai capigruppo consiliari Biagio Ciardo e Cosimo Durante, illustrata dallo stesso Durante, in merito ad “Iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità e della trasparenza da parte degli Enti Locali – Impegno per la Provincia di Lecce a costituirsi parte civile nei procedimenti per mafia che coinvolgono le amministrazioni”. Nello specifico l’Ente di Palazzo dei Celestini si impegna a: costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso, destinando l’eventuale risarcimento ad un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura e al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata; mettere in campo strumenti amministrativi per rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto; istituire e/o rafforzare un nucleo di polizia locale per perseguire lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri. Quindi si è passati alla discussione dell’“Affidamento in concessione dei servizi di censimento, catasto, verifica, accertamento e riscossione dei canoni per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e dei canoni ricognitori. Indirizzi”.


Con voto unanime dell’assemblea si è stabilito di procedere, mediante concessione all’affidamento esterno dei servizi di censimento, catasto, verifica, accertamento e riscossione dei canoni Cosap e dei canoni ricognitori, Si è stabilito, altresì, che: l’affidamento di questi servizi dovrà avvenire mediante procedura aperta, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; ai fini dell’affidamento, l’offerta tecnica dovrà avere preponderanza sull’offerta economica (la percentuale ad essa relativa non potrà essere inferiore al 70%); l’affidamento dovrà prevedere il reimpiego di personale proveniente dal contratto stipulato precedentemente con la società Censum srl; le condizioni di reimpiego del personale non dovranno essere inferiori a 24 ore settimanali/dipendente, per un numero complessivo di 20 unità. Sempre all’unanimità, inoltre, è stato approvato il Regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi degli istituti scolastici di proprietà della Provincia e la convenzione ex art. 30 Tuel – Area vasta di Lecce. Il Consiglio ha poi nominato Maurizio Antico quale rappresentante della Provincia per la carica di presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto Antonacci di Lecce.


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SIULP Lecce: “Più sicurezza per donne e uomini in divisa”

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Continua senza sosta la scia di aggressioni alle donne ed agli uomini in divisa, nella stessa giornata non abbiamo fatto in tempo a tirare un respiro di sollievo per lo scampato pericolo dei due poliziotti affrontati a Padova da un individuo di nazionalità nigeriana armato di ascia, che a poche ore dall’accaduto l’episodio si è ripetuto nel centro cittadino di Lecce, dove un cittadino extracomunitario ha aggredito un Poliziotto senza un apparente motivo ovvero per il solo fatto di indossare un’uniforme.”

E’ quanto afferma in una nota Mirko BRAY, Segretario Generale del SIULP Lecce, a seguito della vile aggressione avvenuta ai danni di un Poliziotto nelle prime ore della scorsa serata ad opera di un cittadino extracomunitario poi arrestato per tentato omicidio.
“La nostra impressione è che la Polizia di Stato stia pagando lo scotto della grave carenza negli organici, problematica che in questa Provincia ci penalizza particolarmente, al contempo emerge nitidamente la necessità di introdurre tutti quegli strumenti che consentano ai tutori dell’ordine pubblico di operare in condizioni di sicurezza, in particolare ci riferiamo all’ampliamento delle dotazioni dei Taser, alla fornitura delle bodycam e dei giubbini tattici antitaglio. Non solo! Chiediamo anche delle tutele legali differenti rispetto a quelle in vigore che giudichiamo eccessivamente garantiste nei confronti di chi delinque a scapito della gente onesta e di chi opera per la legalità e il bene comune. Avvertiamo un’eccessiva tolleranza verso chi usa violenza contro un poliziotto, che sia in ordine pubblico o in un intervento di polizia, di contro il solo sospetto di un possibile eccesso nelle nostre reazioni, che scaturiscono sempre a contenimento delle violenze di ogni genere che siamo chiamati a fronteggiare, è sufficiente ad innescare il c.d. “atto dovuto” che da inizio a quella che oggi in Italia è la vera e propria pena: ovvero, l’iter processuale. Auguriamo al nostro collega una pronta guarigione nella certezza che il consueto spirito di servizio e l’indubbia abnegazione, lo spronerà a superare nuovamente quanto già vissuto in passato.”

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“Le medaglie degli eroi” in mostra a Lucugnano

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Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 24 dicembre al 6 gennaio 2025, presso Palazzo Comi a Lucugnano, la raccolta di medaglie italiane ed estere a cura di Collezione Militaria Scolozzi dal titolo “Le medaglie degli eroi”.

Info al 3888960203.

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La benedizione di Monsignore: “Santificate le feste”

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di Luigi Zito
Intervista di fine anno al Vescovo della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli. Oltre che sul significato del Natale ormai prossimo, Monsignore ha parlato volentieri di molti temi di attualità.

Angiuli sostiene che occorre «educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza».
Sulle festività imminenti: «Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità».
Dopo 14 anni di attività pastorale nel sud del sud invita, infine, tutti noi a «cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio».

 
Eccellenza, da tanti anni svolge la sua attività pastorale in Salento, in particolare nella Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca: “la porzione del popolo di Dio”, come recita il codice di diritto canonico, «affidata alle cure pastorali del Vescovo”, è cambiata in questi 14 anni?

«In questi anni, ho compreso meglio la storia e la cultura di questo territorio che impropriamente si definisce “estremo lembo” del Salento, quasi fosse una realtà marginale. I grandi cambiamenti storici e politici che si stanno verificando ai nostri giorni hanno riproposto la centralità del Mediterraneo e, dunque, anche il Sud ha riacquistato una sua importanza. Bisognerebbe, pertanto, cogliere il valore delle trasformazioni in atto e assecondare il corso degli eventi per uno sviluppo economico, sociale e culturale dell’intero territorio. Sotto questo profilo, noto un atteggiamento ambivalente. Se da una parte, si manifesta una nuova forza propulsiva e una rinnovata capacità imprenditoriale, dall’altra rimangono ancora irrisolte alcune questioni in riferimento alla necessità di migliorare le infrastrutture necessarie per un vero sviluppo e soprattutto a promuovere un cambio di passo di tipo culturale. Mi riferisco alla necessità di “fare rete” e di lavorare con una visione più condivisa e una programmazione più generale aperta al bene comune superando la perdurante mentalità individualista, preoccupata solo del proprio interesse contingente. È questo l’aspetto che sottolineo anche in ambito ecclesiale, consapevole che la Chiesa ha un ruolo non secondario nel realizzare una nuova visione e una nuova modalità di stare nella storia e nelle vicende del tempo presente. L’esperienza della “Carta di Leuca”, la promozione dei “Cammini di Leuca” ed altre iniziative ecclesiali che ho promosso in questi anni anche a seguito del riconoscimento da parte dell’Europa del percorso della “via Francigena” da Canterbury a Leuca, dovrebbe servire a sprovincializzare il nostro territorio e a proiettarlo in un contesto più ampio. Il quadro, come si vede, presenta aspetti positivi, ma richiede un ulteriore sforzo per pensare in grande senza impantanarsi o crogiolarsi nelle piccole incombenze tipiche di uno sguardo poco lungimirante e appiattito sul presente».

In questo periodo di Avvento, del Natale, oltre a “Santificare le feste”, cosa consiglierebbe ai fedeli? Cosa significa il Natale oggi? Quanta umanità si respira nel mistero del Natale? Cosa si sta perdendo?

«Intanto mi preme ribadire che “santificare le feste” non è un aspetto secondario. Le singole persone e le società nel loro insieme non possono vivere senza l’anelito alla gioia che promana dalla “festa”. Fare festa è una straordinaria opportunità per riscoprire il senso della vita e ricucire i rapporti di aggregazione e di riappropriazione del valore della comunità. Consiglierei a tutti, credenti e non credenti, di vivere la gioia della festa, sia quella religiosa sia quella civile e sociale come momento per uscire dall’individualismo e sperimentare il gusto di aprirsi al senso del mistero e del trascendente oltre che di intrecciare rapporti umani più profondi e sinceri. In fondo è questo il senso più vero del Natale.
Come ho scritto in un recente articolo, il Natale è la festa nella quale si opera il “meraviglioso scambio” tra Dio e l’umanità: il Verbo eterno viene nel mondo e gli uomini riscoprono il valore dell’umano quando è aperto al divino. Il Natale è l’esaltazione dell’umanità non chiusa in sé stessa, ma abitata dall’amore di Dio che si fa carne e vive la stessa esperienza degli uomini. In altri termini, la festa del Natale chiede a tutti di vivere concretamente da fratelli che si rispettano e si abbracciano e non da nemici che si combattono o da estranei che si ignorano!
In un mondo lacerato da guerre, attraversato da profondi contrasti dove aumentano le disparità sociali, crescono le diverse forme di povertà, si esasperano i sentimenti di odio, è proprio il valore della fraternità che bisogna rimettere al centro».

Natale, luci sfavillanti, regali, tavole imbandite, gioia e convivialità; per tanti, però, le festività natalizie sono il periodo più stressante dell’anno: come sono cambiate le relazioni umane? Qual è il suo pensiero?

«È vero che a Natale si mette in moto una sorta di meccanismo che privilegia l’esteriorità nelle sue diverse forme.
Questa ricerca a tutti i costi di apparire finisce per stancare e per accrescere il senso di solitudine, di distanza e di estraneità.
Mentre sarebbe auspicabile che, in sintonia con il messaggio più profondo delle feste natalizie, si privilegiassero altri aspetti: la cura dell’intimità, la ricerca de silenzio, la promozione di relazioni interpersonali significative.
Sarebbe anche il tempo opportuno e per trasmettere ai bambini e ai giovani i valori profondi come la generosità, la gratitudine e l’amore per la famiglia, il valore della condivisione e del legame familiare, della    solidarietà quale forza che incoraggi a mettere in atto gesti di gentilezza e di assistenza verso coloro che sono nel bisogno e a riflettere sulla pace e sulla riconciliazione tra i popoli».

La sua Diocesi si spende tanto per gli altri, i poveri, da quando ne ha ricordo sono aumentate le “sofferenze”, che bilancio ne trae?
La sua è una “Chiesa col grembiule”, come esortava don Tonino, o come descriverebbe la sua Chiesa?

«Con il crescere dei problemi economici e sociali sono anche aumentate le attività che la Caritas diocesana e le parrocchie hanno messo in atto per venire incontro alle diverse esigenze delle persone più povere e più bisognose. Tuttavia, cerchiamo di considerare non solo le urgenze materiali, ma anche le “povertà spirituali” che sono anch’esse in aumento e che impoveriscono il tessuto relazionale: la solitudine, la sfiducia, lo scetticismo, la diffidenza, lo scoraggiamento, la mancanza di speranza. Cerchiamo cioè di farci carico di un compito più grande: educare giovani e adulti a coltivare valori positivi come la comunione, la compagnia, la stima, la vicinanza, il lavoro di squadra, il senso di appartenenza. Cerchiamo di promuove lo “spirito di famiglia”. Per questo consideriamo la chiesa come una “casa”, dove tutti possono sentirsi accolti, compresi, aiutati. La casa è il luogo delle relazioni, del reciproco riconoscimento, dell’aiuto vicendevole, dello scambio dei doni.  Al fondo del nostro impegno c’è il desiderio di imitare il “buon samaritano” e, pertanto, di trasformare la chiesa non solo nel luogo delle celebrazioni liturgiche, ma anche nella “locanda della fraternità” dove vige uno spirito di cura, di compassione e di consolazione».

LA VIRTù DELLA SPERANZA

Eccellenza, le chiedo un’esortazione sul Natale, su questo periodo così ricco di avvenimenti, su quello che vuole trasferire ai nostri lettori.

«Vorrei soprattutto esortare tutti a riappropriarsi della virtù della speranza.
Non una speranza di piccolo calibro o soltanto l’espressione di un sentimento passeggero e incerto, ma una speranza che non delude, sostiene il cammino della vita, infonde coraggio e desiderio di non arrendersi di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni della vita.
Sperare significa non temere, non lasciarsi prendere dalla paura, ma vivere con gioia e camminare con serenità incontro al futuro.
“Pellegrini nella speranza” è il tema del Giubileo del 2025.
Ciò significa tenere accesa la fiaccola della fiducia e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.
I simboli tipici del Giubileo sono il camminare da pellegrini e il passaggio della Porta Santa.
Esprimono la decisione interiore di prendere in mano qualche aspetto della propria vita per renderlo nuovo, riconciliato, trasformato, aperto, ospitale.
Abbiamo bisogno di convertirci a una mentalità più evangelica, generativa di un nuovo umanesimo e di un nuovo rinascimento personale e comunitario, sociale e culturale.
Essere pellegrini di speranza vuol dire riappropriarsi della responsabilità e della gioia di servire ogni uomo facendosi prossimo ad ognuno.
La speranza è una luce nella notte, un dono e un compito, l’attesa di qualcosa che riempie il cuore di gioia. Sperare è assaporare la meraviglia di essere amati, cercati, desiderati da un Dio che non si è rintanato nei suoi cieli impenetrabili, ma si è fatto carne e sangue, storia e giorni, per condividere la nostra sorte. Auguro un Natale che rafforzi in tutti la gioia della speranza».

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