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News & Salento

Lecce: pugni nello stomaco alla crisi

Mercoledì 12 gennaio, edicola del centro a Lecce, la locandina di un quotidiano locale annuncia a caratteri cubitali “Palazzo Carafa, 21 dirigenti comunali si suddividono

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Mercoledì 12 gennaio, edicola del centro a Lecce, la locandina di un quotidiano locale annuncia a caratteri cubitali “Palazzo Carafa, 21 dirigenti comunali si suddividono 1.600.000 € di premi”. Un attimo, al disincantato osservatore di strada sembra di cadere a capofitto dal pianeta Marte: tuttavia, riuscendo miracolosamente a ritrovarsi illeso con i piedi per terra e con un’irrefrenabile voglia di farsi un’idea un po’ dettagliata intorno alla clamorosa anticipazione.


Ecco i particolari precisi dell’intrigante faccenda: determina dirigenziale n. 2151 del 3.11.2010, Cdr 18 “gestione risorse umane”; “fondo per retribuzioni di posizione e di risultato” per i dirigenti comunali pari a 1.575.000 euro, di cui 1.183.476 netti per i beneficiari, 390.923 Irap e oneri riflessi.


Sia come sia, 1.575.000 ripartiti per 21 fanno 75.000, 1.183.476 ripartiti per 21 fanno 56.000 euro, s’intende, pro capite. Di certo, non noccioline. Si vuole scherzare?


Domanda: ai responsabili di settore, non è già corrisposta una retribuzione, se non lauta sicuramente non a livello impiegatizio, commisurata alla posizione ricoperta e che, ovviamente, deve presupporre il raggiungimento dei connessi risultati, in linea con gli indirizzi e le aspettative dell’amministrazione? Poi, come mai, mentre in giro si va sostenendo l’indispensabilità di stringere la cinghia e si dichiara che in cassa non c’è un euro, nel caso di questa assurda e scandalosa prebenda è stato addirittura aumentato di ben 300.000 euro il relativo fondo? Sindaco Perrone, che ne pensa? Tutto regolare? E ancora, altre autorità preposte alla vigilanza sulla corretta gestione delle risorse pubbliche, non sarebbe opportuno dare un’occhiata? Sin qui, la pepata briciola di cronaca dalla capitale del Barocco. Contestualmente, sempre attraverso i giornali, una notizia dalla Sicilia: in quell’isola, la Regione ha più pensionati che dipendenti e, soprattutto, taluni burocrati sono collocati in quiescenza con vitalizi pari a 1400 euro al giorno. Proprio così, intanto che alcuni anziani non arrivano a mille euro il mese, certi privilegiati ne incassano di più in sole ventiquattro ore. Ahinoi, a ben riflettere, si tratta soltanto di minuscole gocce rispetto al mare del complessivo stato dell’arte italico.

Dunque, cosa fare, quale strada prendere, a che rimedi ricorrere? Indubbiamente, è dura: in tempi non sospetti bastava il semplice “scorno della faccia” perché la gente, indistintamente, s’inducesse a mutare i comportamenti, oggi, purtroppo, anche di fronte a scandali, sprechi, abusi e ladrocini, la faccia, giustappunto, rimane come di bronzo, sembra quasi di gridare nel deserto. E però, se non si comincia a tagliare senza esclusioni, la meta non può che avere un nome: baratro.


Rocco Boccadamo – Lecce


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Carne arrosto in sagra a Torre Suda

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Riceviamo e pubblichiamo

Anche quest’anno siamo pronti per la Tradizionale Sagra della Carne Arrosto, organizzata dalla Pro Loco di Torre Suda – Racale , con il Patrocinio della Città di Racale , nel bellissimo Giardino Costiero “Gabriele Toma” a Torre Suda nella Marina di Racale , che si svolgerà il 9-10-11 Agosto 2024 con Area Food – Divertimento – Musica , dalle ore 20.00

09 Agosto si esibirà il Gruppo DISCO 90°S PARTY

10 Agosto si esibirà il Gruppo di Pizzica “ I CALANTI” in Concerto

11 Agosto si esibirà il Gruppo di Pizzica “ LU RUSCIU NOSCIU” Il Suono del Salento

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News & Salento

Tricase, scoperte abitazioni e case vacanze affittate in nero

Il volume dei ricavi in nero, ricostruito anche mediante lo strumento delle indagini bancarie, ammonta ad oltre 100 mila euro…

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CONSTATATI RICAVI OCCULTATI AL FISCO PER OLTRE 100 MILA EURO.

In particolare, i Finanzieri di Tricase, hanno concluso nei giorni scorsi una serie di approfonditi riscontri e di mirati controlli incrociati nei confronti di soggetti risultati proprietari di unità immobiliari (tra le quali villette, appartamenti e case vacanza, particolarmente richieste dai turisti).

A conclusione dei suddetti interventi, effettuati dalle Fiamme Gialle anche a seguito di segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”, è emerso che i proprietari dei predetti immobili hanno omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalla locazione turistica di immobili ubicati soprattutto in zone costiere.

Il volume dei ricavi in nero, ricostruito anche mediante lo strumento delle indagini bancarie, ammonta ad oltre 100 mila euro.

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Attualità

Marittima, San Vitale: “… E noi suoneremo le nostre Campane”

Le campane tornino a suonare! L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto…

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San Vitale Martire, di Marittima di Diso, ringrazia.

E’ stato accolto il ricorso del parroco che aveva deciso di impugnare l’ordine impartito un anno fa dal Giudice del Tribunale di Lecce, che aveva accolto il ricorso cautelare proposto dai proprietari di alcune abitazioni limitrofe alla chiesa parrocchiale.

L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto.

Lo stesso tribunale aveva deciso anche di avviare l’attività istruttoria attraverso un accertamento tecnico, fissando l’avvio delle operazioni a partire dallo scorso novembre.

Il parroco di Marittima, don Giovanni Negro, difeso dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani, aveva depositato un ricorso per ottenere la riforma dell’ordinanza cautelare.

La discussione del ricorso, tenutasi il 30 luglio scorso, ha pronunciato una ordinanza di accoglimento integrale della impugnazione, ripristinando così la possibilità per la Parrocchia di far risuonare le campane nel «pieno e libero esercizio del diritto di culto, anche quale manifestazione del diritto costituzionale di libertà di culto dei cittadini credenti», condividendo in pieno le argomentazioni difensive, ha sancito che “a prescindere dalla considerazione dell’uso che i proprietari ricorrenti facciano degli immobili di loro proprietà e dall’effettiva configurabilità di una significativa lesione della loro sfera giuridica personale in mancanza di una prova effettiva del pregiudizio eventualmente arrecato dal suono delle campane, non potesse essere ordinata in via cautelare la limitazione della libertà di esercizio del culto, che si esprime attraverso l’uso delle campane per scopi liturgici, tutelato dall’articolo 2 dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 18 febbraio 1984 e regolamentato dall’autorità ecclesiastica».

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