News & Salento
Lotte di “classe”
I tagli della Riforma Gelmini, i precari sul piede di guerra, gli Istituti alle prese con i soliti problemi. Se il buongiorno si vede dal mattino…
I tagli della Riforma Gelmini, i precari sul piede di guerra, gli Istituti alle prese con i soliti problemi. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Lo SNALS: “Ci stanno tagliando il futuro”
La scuola fa i conti con il secondo anno della Riforma Gelmini, che resta indigesta a tanti insegnanti, soprattutto se precari. A riguardo abbiamo voluto sentire il parere di Salvatore Valentino, ex segretario provinciale di Lecce dello Snals (Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola) di cui ora è dirigente nazionale. E Valentino non usa giri di parole: “E’ una grande operazione di risparmio e va considerata solo come tale. Inutile parlare di innovazione o altro. E risparmio per lo più vuol dire riduzione di organico al di là del consentito. Se avevano previsto un taglio di un tot di migliaia di posti nel giro del triennio, mi pare di poter dire che siano andati per eccesso e alla fine i tagli sono addirittura più del previsto”.
Quali sono i numeri per la nostra provincia? “Sul personale Ata, tra amministrativi e collaboratori scolastici, si sono persi circa 140 posti. Riguardo agli insegnanti, la mannaia è andata giù pesante soprattutto nella Scuola Primaria, laddove a conti fatti ci sono oggi circa 150 posti in meno. Anche nelle altre scuole, con l’aumento degli alunni per classe, i posti di lavoro sono diminuiti in ogni grado di istruzione: dal Professionale al Tecnico, ai Licei, ovunque ci sono classi in meno che in soldoni si traducono in cattedre in meno. Si immagini che in ogni anno scolastico precedente dopo i trasferimenti rimanevano disponibili per l’assegnazione provvisoria o supplenze annuali perlomeno una quindicina di cattedre. Quest’anno, dopo i trasferimenti, ci sono stati 18 soprannumerari… I pensionamenti non sono bastati neanche a far sì che ci fossero cattedre almeno per coloro che già c’erano. Lo sfacelo nella sezione classica ed in quella scientifica è stato enorme. Solo nel Comune di Galatina, per fare un esempio, ci sono quattro docenti in esubero allo Scientifico ed uno al Classico. E parliamo solo di Galatina…”.
A farne le spese sono però soprattutto i precari: “E’ sempre così, a rimetterci sono sempre i più deboli. E da noi sono tantissimi perché quella di Lecce è una provincia di frontiera in ogni senso. Voglio dire che se altrove hanno qualche altro sbocco occupazionale, da noi l’unica “industria” in grado di dare posti di lavoro è, anzi era, la scuola. Ecco perché le famiglie hanno investito in questo settore, ma tra rientri di chi ha fatto anni di gavetta fuori, assegnazioni provvisorie e tagli continui, di cattedre libere non ce ne sono più”.
Che tipo di iniziative ha in atto lo Snals? “Il Decreto salva-precari, che prevede il mantenimento in servizio per coloro i quali erano in servizio nel 2008-2009, dev’essere esteso anche a quelli in servizio nel 2009-2010. Faremo ricorso con i nostri legali affinché anche questi ultimi vengano tenuti in considerazione. È una nostra iniziativa che agli utenti non costerà nulla: le spese infatti saranno a nostro carico”. Ovviamente, chi volesse maggiori informazioni può rivolgersi direttamente allo Snals di Lecce, in via Coppola, n. 1, o telefonare allo 0832/346644.
Giuseppe Cerfeda
Cattedre a… brandelli
Tra gli effetti della riforma, oltre alle difficoltà pressoché insormontabili per i precari di trovare sistemazione ed ai (non pochi) soprannumerari, ci sono anche tanti insegnanti costretti a dividersi tra più sedi e spesso tra più Comuni. Riconducendo tutte le cattedre a 18 ore, si costringe a costruirle anche con spezzoni piccoli, come avvenuto per il prof. Vitantonio Franco, che quest’anno dovrà insegnare Lettere in tre scuole medie diverse tra Gallipoli e Sannicola. Ma il prof. Franco, da noi interpellato, premette che la sua non vuole essere “una difesa della categoria, piuttosto guarderei al ruolo della scuola nella società che rinuncia all’istruzione e che si autocondanna ad entrare in un segmento basso nella divisione mondiale del lavoro con dequalificati e quindi sottopagati. Di questo passo ci troveremo a competere con l’Albania e la Romania piuttosto che con gli Stati Uniti. È una realtà alla quale tutta la società dovrebbe guardare con un certo timore”. Guardando invece in casa nostra, secondo il prof. Franco “nella provincia di Lecce va ancora peggio. Università, l’azienda più grande del Salento, e scuola sono le istituzioni che offrono il numero maggiore di posti di lavoro. Le conseguenze della Riforma saranno dunque devastanti perché portano alla dispersione di centinaia di posti di lavoro. Quindi, al di là dell’interesse di bottega della categoria degli insegnati, questo dovrebbe far riflettere tutti: in una realtà come la nostra, dove il tasso di disoccupazione si attesta intorno al 20%, perdere centinaia di posti di lavoro vuol dire togliere redditi all’intero territorio”. Per meglio comprendere quanto sta avvenendo nel mondo della scuola, è illuminante l’esempio portatoci dall’insegnante casaranese: “Fino a tre anni fa, per quanto riguarda Lettere, quindi la Classe di concorso 43, la provincia di Lecce aveva disponibilità con contratto a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche o fino al 31 agosto, per almeno 70 precari ogni anno. Quest’anno saranno chiamati appena in 5!”. Solo per una Classe di concorso, 65 occupati in meno, mentre si calcolano in totale circa 200 posti di lavoro perduti.
Gi. Cer
Maglie: uscita senza pullman; piove nel Liceo
Stefano Marsella, 18enne di Maglie, V A dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonietta Cezzi De Castro”: “Detto che come sempre il ritorno a scuola non è particolarmente felice… perchè si ricomincia a studiare e a doversi alzare presto la mattina, ciò che ha infastidito molto noi dell’ITC è che si esce non più alle 13,25 ma alle 13,45. Proprio per questo motivo alcuni dei miei compagni si sono trovati in difficoltà perchè non c’è un pullman per fare ritorno ai propri paesi e quindi sono costretti a cercare un’alternativa oppure a far spostare i propri genitori. Dopo tutto, però, è stato bello ritrovare compagni e compagne di classe dopo tre mesi di vacanza!”.
Michele Maglio ha 17 anni, è anche lui di Maglie e frequenta la IV C ind. Scientifico Brocca, Liceo-Ginnasio “F. Capece”: “Per me l’inizio della scuola non è molto traumatico: sono contento di rivedere i compagni di classe dopo le lunghe vacanze. So già che questo sarà un anno impegnativo ma spero che sia anche sereno nel rapporto con amici e professori. Personalmente non ho problemi con il trasporto, dato che abito a Maglie e quindi ho la fortuna di poter essere accompagnato dai miei genitori. Invece, per quanto riguarda le condizioni degli edifici scolastici, ci sono da registrare alcuni problemi: cadono in continuazione pezzi di intonaco dai muri e, quando piove, nella nostra succursale si allagano i cortili mentre nella sede centrale addirittura gocciola acqua dal tetto di alcune classi. Anche il sistema di riscaldamento non è molto efficiente. Purtroppo penso che la situazione andrà peggiorando, visto che la Riforma Gelmini prevede tagli selvaggi e ingiustificati all’orario e alla manutenzione delle scuole”.
Cristina Pacella
Nardò: lavori in corso
Ancora lavori nelle scuole neretine, alle prese con l’avvio del nuovo anno scolastico. Dopo l’Istituto Professionale di via Bonfante e lo storico Liceo Classico di via XX Settembre (il primo ha una sede tutta nuova, il secondo è stato completamente ristrutturato), è la volta del Liceo Scientifico di via Ferri, di recentissima costruzione, eppure già troppo piccolo per contenere l’alto numero di studenti. Secondo la delibera della Giunta provinciale di Lecce, divenuta esecutiva lo scorso aprile, l’edificio dovrà essere ampliato e dotato di dieci nuove aule completamente attrezzate. Per la loro realizzazione, lo stanziamento da parte dell’Ente guidato da Antonio Gabellone, sotto la cui responsabilità ricadono quasi tutti gli Istituti superiori, è di oltre un milione di euro. Qualche sacrificio, quindi, sarà richiesto a chi lo frequenterà. Ma anche un’altra scuola cittadina, la Elementare di via Crispi, è interessata da lavori di manutenzione straordinaria e ristrutturazione già da quest’estate. Il Comune di Nardò, infatti, facendo ricorso ad un mutuo ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti, ha stanziato 450mila euro, tra le altre cose, per il rifacimento completo dell’impianto elettrico, la realizzazione della rete idrica antincendio, la costruzione delle vie di esodo, di due scale d’emergenza e di tre rampe per portatori di handicap, più interventi strutturali su travi marcapiano e pilastri completati dal rifacimento dei prospetti. Lavori ormai non più differibili, data l’anzianità della struttura.
Ilaria Marinaci
Casarano: l’ “acquafun al Liceo; il “Bottazzi” “non è sovraffollato”
Dopo gli allagamenti dello scorso anno, che fecero ironicamente denominare “acquafun” la succursale del Liceo Scientifico “Vanini” di Casarano, la situazione all’inizio del nuovo anno scolastico non sembra essere poi cambiata di molto. Questa è la denuncia di Gabriele Esposito, uno degli studenti del “Vanini”, che lancia l’allarme anche per lo stato di abbandono degli spazi circostanti l’Istituto di via Sesia, oltre che per gli inguardabili muri esterni ormai saturi di messaggi d’amore più o meno originali ma decisamente brutti dal punto di vista estetico. Diversa, invece, la situazione al Professionale “Bottazzi” dove il preside Franco Fasano rispedisce al mittente le accuse di sovraffollamento delle proprie prime classi: “Lo scorso anno avevamo due classi articolate; unite cioè durante la trattazione delle materie comuni ma indipendenti nelle materie professionali. Questo poteva accadere perché il totale degli alunni non superava quota 29; quest’anno, in presenza di un incremento del numero degli studenti, è già stato chiesto il nulla osta all’Ufficio Scolastico Provinciale per lo sdoppiamento delle classi”. Rendendo quindi infondate le voci di sovraffollamento che si erano diffuse alla vigilia.
Antonio Memmi
Ad Ugento resiste l’incognita Succursali
“Le classi dell’Istituto Alberghiero”, spiega M., frequentante l’Istituto Alberghiero “F. Bottazzi” di Ugento, “sono state provvisoriamente spostate, l’anno scorso, nella Zona Industriale di Ugento, a causa del progetto di ampliamento della sede centrale. Inizialmente era difficile immaginare come la scuola avrebbe affrontato alcune problematiche, tuttavia ha dato dimostrazione di essere intenzionata a non sfavorire lo svolgimento delle lezioni. Infatti, poco a poco ha sfruttato lo spazio a disposizione per allestire laboratori di Sala, Cucina e Ricevimento, favorendo così anche lo svolgimento delle lezioni pratiche. La scomodità forse maggiore è stata proprio quella della locazione dell’Istituto, poiché distante dal paese e privo di fermate per i pullman. Ciò ha costituito anche un pericolo per gli alunni, che dovevano attendere il pullman sulla carreggiata. Per quest’anno mi aspetto che anche nelle sedi succursali sia possibile svolgere bene le lezioni e soprattutto, dato l’obbligo di effettuare degli “stage”, che questi siano organizzati in modo tale da garantire una crescita professionale ma che comunque non tolgano niente alle lezioni teoriche. Immancabilmente si spera anche quest’anno, indipendentemente dalla classe e dall’Istituto, in un miglioramento dell’andamento disciplinare di ogni singolo alunno, che dipende in parte dallo stesso studente ma in parte anche dagli insegnanti”. D. è invece iscritto al Liceo Linguistico di Casarano: “Sicuramente l’anno scorso non ha funzionato bene l’organizzazione degli incontri scuola-famiglia: c’erano troppe classi e si è sprecato troppo tempo. Dovrebbero dividere gli incontri in più giorni. Per l’anno appena iniziato, invece, mi aspetto che i professori siano più indulgenti con noi alunni e che non ci carichino di compiti: ogni insegnante dovrebbe capire che la sua non è l’unica materia che dobbiamo studiare!”.
Pierangelo Tempesta
Tricase: il Liceo “teme” la pioggia
L.L. frequenta l’ultimo anno del Liceo “Stampacchia” di Tricase e già teme i primi temporali d’autunno: “Quando piove con una certa intensità, la strada adiacente alla sede centrale diventa un fiume mentre alla succursale, sulla via provinciale di Specchia, si forma un autentico lago”. E poi c’è la palestra della centrale che “da un paio d’anni presenta in bella mostra una crepa, senza che nessuno sia mai intervenuto”. Sul chiacchiericcio dei ragazzi del Liceo, con cui si paventa una certa “attenzione” nel comporre le classi del Corso Sperimentale, L.L ammette che “è una voce che ho sentito anch’io”.
News & Salento
Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
News & Salento
Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
News & Salento
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