News & Salento
“Lu Paniri te e site” a Palmariggi
A Palmariggi, da venerdì 7 a domenica 9 ottobre, l’appuntamento con “Lu Paniri te e site”, che coincide con il tramonto del secondo venerdì di ottobre. E’ la festa
A Palmariggi, da venerdì 7 a domenica 9 ottobre, l’appuntamento con “Lu Paniri te e site”, che coincide con il tramonto del secondo venerdì di ottobre. E’ la festa dell’autunno, dei suoi sapori, dei suoi colori, in una cornice che riporta indietro alla civiltà contadina e pastorale. “Paniri te e site” è fiera-mercato la mattina della domenica (che rappresenta l’aspetto originario di questo appuntamento annuale), mentre è sagra contadina e del maiale la sera del venerdì, del sabato e della domenica. Proprio con le prime nebbie d’autunno, tra le ultime vendemmie ed il maturare del cotogno e del corbezzolo, apre la sua ruvida scorza la rossa melagrana lasciando vedere i suoi meravigliosi frutti. Proprio la melagrana, cui è intitolata la Fiera, è la signora della festa. Una grande festa che celebra il vino, la buona antica cucina, il canto popolare (musica folk, liscio e pizzica), la possibilità di degustare carne di maiale cotta in vari modi (alla brace, “lessa” o “fervuta”), “cicore creste te campagna culla carne te porcu”, “pittule”, pezzetti di cavallo, pane di grano con ricotta forte e alici, lacci caldarroste e “pipirussi”, mbruscatizzi (involtini di interiore d’agnello), tanto vino gratis. Il tutto presso gli stand gastronomici coperti. L’organizzazione della sagra è curata dall’Associazione “Lu paniri te e site”, che è composta da oltre cento soci ed è stata costituita appositamente per questa manifestazione; non ha scopi di lucro ma devolve gli utili in beneficenza e per servizi utili alla collettività. In occasione della fiera viene anche stampato un giornale locale a numero unico, tendente ad illustrare quanto di meglio si è fatto e s’intende fare, oltre a curiosità, detti popolari, informazione, satira, cultura, poesia dialettale, articoli vari. Giornale, questo, atteso impazientemente da tutta la gente del luogo, viene distribuito nella mattina della domenica. Il programma nello specifico prevede, per quanto riguarda la musica, venerdì 7 quella popolare salentina; sabato 8 “I Scianari” in concerto; domenica 9 L’Orchestra del mare. Ci sarà anche il convegno di sabato 8, dalle 9, presso la sala congressi in Piazza Garibaldi, sul tema “La dieta mediterranea patrimonio dell’Unesco”.
Significato del termine “Paniri”
Nel vocabolario dei “Dialetti Salentini” del prof Gerhard Rohlfs, ritenuto da tanti la pietra di paragone del dialetto salentino, alla voce “Panairi, Paniri, Panieri” – con i vari rimandi – si legge: fiera o festa religiosa, sagra [greco πανήγυρις; greco moderno πανηγΰρι: festa popolare].
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni
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