News & Salento
Luigi Chiriatti ed il libro sul tarantismo salentino
“Morso d’amore – Viaggio nel tarantismo salentino” (Kurumuny edizioni) è il libro di Luigi Chiriatti sul il tarantismo e i suoi misteri, sul filo della memoria del morso e del ri-morso, in un classico
“Morso d’amore – Viaggio nel tarantismo salentino” (Kurumuny edizioni) è il libro di Luigi Chiriatti sul il tarantismo e i suoi misteri, sul filo della memoria del morso e del ri-morso, in un classico riproposto in nuova versione aggiornata. Luigi Chiriatti presenta lo svolgersi del suo lavoro sul tarantismo, dalle prime inchieste alla collaborazione con la regista Annabella Miscuglio per la realizzazione del film documentario Morso d’amore (1981), alle ultime interviste e verifiche degli anni Novanta. Racconta la propria esperienza di ricercatore, nato e cresciuto nei luoghi e nella cultura su cui vuole indagare, che si ferma sulla soglia del rito nel timore di esserne catturato e di non potersene allontanare. L’autore, quindi, più dei suonatori terapeuti, più delle tarantate stesse, si offre come protagonista di una ricerca a ritroso dei simboli e dei luoghi magico-rituali frequentati da bambino: quasi un esorcizzare razionalizzante e accomodante per poter unificare le due anime, quella di portatore conoscitore dei fenomeni della propria etnia e quella di ricercatore-studioso degli stessi. Si può parlare dunque di una endo-etnologia e allo stesso tempo di una auto-etnologia che si fonda sull’implicazione del ricercatore e sulla sua appartenenza al gruppo nativo. (Georges Lapassade). Un ricercatore implicato che non è mai stato in posizione periferica, perché si è trovato coinvolto nel mondo dei tarantati e dei loro terapeuti prima ancora di dedicare a essi uno studio particolare: Luigi Chiriatti è attore sociale da più di trent’anni ed era già musicista, ha contribuito infatti alla costituzione nel Salento di uno dei primi gruppi musicali, e ricercatore nella fase in cui il rinnovamento folk presupponeva necessariamente una ricerca sul campo. Implicazione, identità e ricerca-azione per l’autore di Morso d’amore sono divenuti un tutt’uno tra l’uomo, lo studioso e il ricercatore sul campo. Dalla cultura della sofferenza a una cultura dell’affermazione del sé: il morso e ri-morso della taranta salentina sono come una chiave, quella appunto della vita e della morte della gente che vive il Salento, un lembo d’Italia che ancora oggi, nell’era di internet, riesce a nascondere gli intimi segreti dell’anima di un popolo.
Luigi Chiriatti da decenni si dedica all’attività di ricerca nel campo delle tradizioni popolari del Salento. Dopo aver inciso nel 1977 con il Canzoniere Grecanico Salentino il disco Canti di terra d’Otranto e della Grecìa salentina, ha curato e pubblicato numerosi lavori sul tarantismo, la musica e la cultura popolare salentina. Nel 2002 ha fondato la casa editrice Kurumuny, impegnata tra l’altro nella documentazione audio e video della storia orale del Salento.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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