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Miggiano

Miggiano è quasi… Fiera

Manca poco. Ultimi preparativi per “Expo 2000: Industria, Artigianato, Agricoltura del
Salento” che quest’anno sosterrà la candidatura di Lecce a capitale europea della cultura

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A Miggiano si respira aria di Fiera! Fervono infatti i preparativi per il consueto evento che oramai è ai nastri di partenza. Da giovedì 17 a domenica 20 ottobre la città di Miggiano sarà teatro di una manifestazione che nel corso degli anni si è scucita l’etichetta di semplice e tradizionale fiera di paese, vestendo sempre più (e sempre meglio) i panni di una vera e propria rassegna simbolo delle realtà commerciali del nostro territorio e rappresentando un appuntamento obbligatorio per coloro che vogliano offrire degna visibilità ai loro prodotti e servizi. Da mesi la straordinaria macchina organizzativa messa in moto da tutta l’Amministrazione comunale di Miggiano è in movimento per preparare la migliore accoglienza alle migliaia di persone che, come sempre, non vorranno perdersi l’eccezionale appuntamento con la campionaria nota a tutti come “Expo 2000: Industria, Artigianato, Agricoltura del Salento”.

Un appuntamento eccezionale non soltanto per l’ampiezza della superficie espositiva e per la varietà merceologica, ma anche per l’alta qualità dei prodotti in mostra. I numeri, infatti, sono quelli che rendono un avvenimento una grande occasione: un’area totale di oltre 45.000 mq, una zona parcheggio di circa 5.000 mq a ridosso della fiera, più di 100.000 visitatori e circa 270 espositori.  Expo 2000 in questa edizione sostiene la candidatura di Lecce a “Capitale Europea della Cultura”.

Orgoglioso il sindaco Giovanni Damiano, ancora una volta in prima linea nella pianificazione e gestione dell’evento fieristico e che pone l’accento sulla “presenza delle eccellenze produttive, commerciali e artigianali del nostro territorio e di quelle promosse dagli operatori provenienti da tutta la Puglia e da altre Regioni”, sulla possibilità unica che rappresenta nel creare contatti (e dunque chance) agli operatori del settore, e non solo: “Tutto ciò fa si che Expo 2000 rappresenti il partner ideale per la promozione, lo sviluppo e l’affermazione delle aziende in esso presenti: questo il motivo per cui ogni anno sono centinaia le richieste per accaparrarsi uno stand all’interno dello spazio espositivo, segno che dimostra non soltanto l’appetibilità della Fiera miggianese, ma anche come la partecipazione ad Expo 2000 assicuri un certo un ritorno economico”.

Lo scopo primario della rassegna è quello di fornire ai numerosi visitatori una panoramica sui prodotti e servizi che qualificano e contraddistinguono il territorio in cui viviamo, ma nello stesso tempo, fuggendo da inutili ideali campanilistici, di aprirsi al mondo che la circonda ospitando articoli provenienti da varie Regioni (anche lontane come Veneto, Toscana e Sardegna per citarne alcune) che danno alla manifestazione un più ampio respiro geografico, proprio come si addice ad una vera Fiera Regionale, quale Expo è ormai da diversi anni.

L’evento Fiera, dunque, può aiutare le imprese a trovare sempre nuove opportunità di business, a comunicare nel modo più efficace con i mercati di riferimento e a condividere le reciproche conoscenze. L’attività fieristica, inoltre, può rappresentare, in una situazione socio-economica molto difficile come quella che stiamo vivendo, un segnale di fiducia nell’economia del territorio, consentendo la ripartenza di un grande progetto per la valorizzazione del ruolo, nodale, delle piccole e medie imprese.

Nelle quattro giornate lo spazio espositivo sarà la piattaforma per la promozione delle aziende del settore tessile e della pelletteria, dell’arredamento, dei complementi di arredo e delle cucine componibili, dell’oggettistica, dei casalinghi, termosanitaria; spazio anche ai produttori di macchine agricole, concessionari di autovetture e di materiale edilizio, agli espositori di infissi, di tappeti d’oriente, di antiquariato, di prodotti agro-alimentari, ecc.

Tra le tante novità in calendario, così come indicato dal sindaco Damiano e dal consigliere con delega alla Fiera, Vincenzo Bramato, si segnala la partecipazione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) della Puglia e della Basilicata che aderiscono al progetto di cooperazione interterritoriale “Penisole d‘Italia”. Per la Puglia, saranno presenti “Capo Santa Maria di Leuca”, “Terra d’Arneo” e “Serre Salentine”; tra i GAL Lucani compariranno: “Le Macine”, “Cosvel” e “Bradanica”. In particolare alla manifestazione fieristica, preceduta da un workshop, parteciperanno le aziende agroalimentari ed artigianali tipiche dei sei territori interessati dal progetto di cooperazione.

Molta importanza verrà data anche alle aziende che operano nel campo delle energie alternative e del risparmio energetico che rappresentano uno dei settori più interessanti dell’economia verde.

Lo spazio fieristico sarà anche un contenitore di svago per tutti: non mancheranno momenti di spettacolo ed intrattenimento che allieteranno i visitatori nel loro girovagare dentro e fuori gli stand.

Donatella Valente


Cronaca

Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano

Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi

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Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.

Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.

Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.

A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.

Non gravi le conseguenze patite.

I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.

Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.

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Attualità

Nonna Rosa spegne 100 candeline

Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia

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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.

In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.

«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».

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Approfondimenti

Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia

Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte

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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.

I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.

Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.

Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.

La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.

Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».

Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».

PER L’INTERVENTO DEL CONSERVATORE – RESTAURATORE GIUSEPPE MARIA COSTANTINI CLICCA QUI

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