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News & Salento

Morto don Ottorino, fu Cappellano d’onore di Papa Giovanni Paolo II

Don Otto aveva 85 anni ed era malato già da tempo

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Taviano piange la scomparsa del suo “don Otto”.


Questa mattina si è spento don Ottorino Cacciatore, per tutti i tavianesi don Otto. Don Otto aveva 85 anni, ed era malato già da tempo.


Era nato a Taviano nel 1933, dopo il seminario diocesano di Nardò, fu ordinato prete nel 1956, da allora ha ricoperto numerosi incarichi ed ha ricevuto diversi riconoscimenti. Fu Cappellano d’onore di Papa Giovanni Paolo II nel 1986, Prelato d’onore nel 1994, canonico del Capitolo cattedrale.

Un post pubblicato sulla pagina facebook della Parrocchia San Martino di Tours di Taviano,  ne annuncia la scomparsa: “don Ottorino Cacciatore è tornato alla Casa Del Padre. Domani alle ore 10, la salma sarà traslata presso il Santuario Beata Vergine Addolorata, dove alle ore 15.30, il Vescovo presiederà le esequie. La Comunità di Taviano piange il suo caro Don Otto”.


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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