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Cronaca

Multa di 1.200 euro al nudista che prende il sole in una spiaggia “comune”

Con questa sentenza la Corte di Cassazione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso di un nudista contro la decisione del giudice di Pace di Taormina

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Con la sentenza 28990 del 18 luglio 2012, la Corte di Cassazione penale ha dichiarato inammissibile il ricorso di un nudista contro la decisione del giudice di Pace di Taormina che lo ha dichiarato colpevole di aver preso il sole nudo presso una spiaggia frequentata da molti bagnanti in costume, condannandolo al pagamento di 1.200 euro di ammenda. Questa volta gli ermellini hanno stabilito che è il carattere pubblico dello spazio che rende evidente la consapevolezza della condotta anomala. Nel caso in questione la terza sezione penale ha ritenuto infondata la tesi della difesa basata sulla convinzione del 39enne di trovarsi, vista la presenza di altri nudisti, in una zona naturalista, quindi senza coscienza e volontà di violare le norme, dato che il lido, non recintato, era notoriamente da anni frequentato anche da nudisti. Secondo gli ermellini, al riguardo, «è da escludere che la nudità integrale, a causa dell’evolversi del comune sentimento, non sia più idonea a provocare turbamento nella comunità attuale, giacché essa può essere tollerata solo nella particolare situazione di campi di nudisti, riservata a soggetti consenzienti, ma non in luoghi pubblici o aperti o esposti al pubblico, dove è percepibile da tutti, anche da bambini e da adulti non consenzienti». Poichè, essendo la spiaggia frequentata in maggioranza da bagnanti adulti e minori con costume, mentre i nudisti erano in numero ridotto e sparso, contestualmente al «carattere pubblico dello spazio e alla sua non delimitazione», dovevano far percepire al giovanotto la condotta anti-giuridica e illecita con la conseguente punibilità del reato di natura contravvenzionale. Una decisione esemplare, quindi, per cui si rischia una ammenda di 1.200 euro.


Giovanni D’Agata

Cronaca

Due incidenti in successione a Montesano

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Domenica sera con doppio incidente stradale nel centro abitato di Montesano.

Il primo e meno grave è avvenuto all’incrocio tra via Bramato e via Chiusa, la strada che conduce verso Miggiano. Qui alle 17:30 si sono scontrate due vetture a causa di una mancata precedenza.

Nessun ferito grave tra i passeggeri a bordo della Fiat Punto nera e della Ford Focus grigia protagoniste.

I carabinieri hanno effettuato i rilievi del caso.

Poco dopo un altro scontro, molto più violento, in una traversa della statale 275, in prossimità del rivenditore di macchine agricole Agrimaglie.

Soccorsi sul posto con forze dell’ordine e carro attrezzi. Distrutto il frontale di uno dei mezzi incidentali: una Fiat Punto.

Necessario anche un intervento di pulizia del manto stradale per ripristinarne la sicurezza dopo i liquidi persi col sinistro.

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Cronaca

Incidente sulla litoranea: braccio a rischio per motociclista

Soccorso nella giornata di sabato, il malcapitato è stato condotto all’ospedale di Tricase: sottoposto a intervento chirurgico, si valuta amputazione

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Un attimo fatale in sella alla propria moto che potrebbe costare caro e per tutta la vita.

Nella giornata di ieri un uomo è stato soccorso lungo la litoranea adriatica, nei pressi di Santa Cesarea Terme, per un incidente stradale.

Il malcapitato era alla guida di una moto quando ne avrebbe perso il controllo senza il coinvolgimento di altri mezzi.

Le ferite sono apparse da subito tutt’altro che lievi.

L’uomo è stato quindi condotto in ambulanza presso l’ospedale di Tricase, dove è stato preso in carico dal personale medico.

Si è reso necessario per lui un intervento chirurgico. Corre anche il rischio di perdere un arto. In queste ore la valutazione circa la necessità di dover amputare un braccio.

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Cronaca

Marito minaccia di morte la moglie. I carabinieri la salvano

Fortunatamente, la donna è riuscita a mettersi in sicurezza allontanandosi dall’abitazione…

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Ieri sera, i Carabinieri di Lecce, coadiuvati dai colleghi delle Lizzanello e Surbo, hanno arrestato in flagranza di reato di un uomo di 48 anni, a seguito di lite domestica.

L’intervento è scaturito dalla segnalazione della moglie che li ha contattati dopo essere stata aggredita e minacciata di morte dal marito, il quale, durante la lite, ha iniziato a brandire un fucile legalmente detenuto.

Fortunatamente, la donna è riuscita a mettersi in sicurezza allontanandosi dall’abitazione.

Una volta intervenuti si sono trovati di fronte un uomo che tentava di fuggire.

I militari dell’Arma hanno bloccato l’aggressore e lo hanno disarmato, scoprendo un pugnale di 14 cm nascosto nel suo giubbotto. Questo gesto coraggioso dei Carabinieri non solo ha salvato la vita della donna, ma anche quella delle sue due giovani figlie, al momento, non presenti ma che, in passato, hanno assistito alle continue aggressioni dell’uomo.

Durante le operazioni di soccorso, i Carabinieri hanno ascoltato la testimonianza della donna.

Dalle testimonianze della donna è merso un ulteriore segnale della gravità della situazione, portando ad ipotizzare reati di maltrattamenti in famiglia.

Al termine delle formalità di rito, il 48enne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce, come disposto dal PM di turno della Procura di Lecce che coordina le indagini.

L’Arma dei Carabinieri ribadisce il proprio impegno nella tutela delle vittime di violenza domestica, garantendo la massima attenzione e supporto a tutte le segnalazioni ricevute.

È fondamentale che chiunque si trovi in situazioni di pericolo o abusi contatti immediatamente le autorità competenti.

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