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News & Salento

O paghi o taci: il ricatto economico per i lavoratori

Un provvedimento che rischia di compromettere in maniera subdola le possibilità di giustizia di tanti lavoratori costretti ad adire le vie giudiziarie per vedere riconosciuti

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Un provvedimento che rischia di compromettere in maniera subdola le possibilità di giustizia di tanti lavoratori costretti ad adire le vie giudiziarie per vedere riconosciuti i propri diritti sul posto di lavoro. È la conseguenza che a breve potrà verificarsi, se non si interverrà per eliminare il contributo economico da versare prima di avviare una causa di lavoro, di recente introdotto dal governo nazionale. Per oltre 50 anni, uno degli pilastri dell’ordinamento giuslavoristico italiano è stato infatti la gratuità del processo del lavoro. Naturale conseguenza dello spirito costituzionale che vedeva nel diritto del lavoro, e nel Lavoro posto a fondamento della Repubblica, lo strumento per riequilibrare i rapporti di forza tra le diverse parti (datori di lavoro e lavoratori), garantendo al contempo coesione sociale e protezione della parte debole. Il decreto legge di recente approvato dal governo nazionale nasconde una pericolosa insidia, che è in realtà una precisa scelta ideologica e culturale. Subordinare la scelta di rivendicare i propri diritti in sede giudiziale, quando la scelta va presa da lavoratori i cui disagi lavorativi si traducono spesso in difficoltà economiche, significa infatti mettere in discussione l’esigibilità di diritti fondamentali faticosamente conquistati in anni di lotte e sacrifici. Una scelta che fa il paio con la legge 183/2010, il cosiddetto Collegato Lavoro, approvato dal governo nazionale lo scorso novembre. Da un lato una drastica riduzione dei termini entro cui poter promuovere un giudizio per vedere riconosciuti i propri diritti, dall’altro, oggi, l’introduzione di un balzello che ha tanto l’amaro sapore del ricatto economico e che compromette l’autonomia di scelta del singolo cittadino/lavoratore. Con l’effetto perverso di rendere sempre più la giustizia del lavoro un fatto privato, dove la parte debole è destinata a “pagarsi” la possibilità di difesa e di riscatto. Una scelta pericolosa che trova già impegnata la CGIL, a tutti i livelli e con tutti i suoi mezzi, in una forte azione di contrasto.


Luca Toma – Ufficio Vertenze Legale CGIL Lecce

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Disturbi dello spettro autistico: a Specchia un centro diurno per adulti

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Specchia accoglie l’apertura del nuovo Centro Diurno per adulti con disturbi dello spettro autistico, sito nel cuore del paese, in Piazza della Libertà, 5.

Questa importante iniziativa è resa possibile grazie all’impegno di Sollevante, realtà da sempre attenta alle esigenze del territorio e delle famiglie che necessitano di supporti specialistici.

Si tratta di un servizio unico per l’intera Provincia di Lecce, e per questo risulta essere di straordinaria rilevanza per tutte le famiglie del Salento che ogni giorno affrontano le sfide legate all’autismo in età adulta.

Il centro offrirà attività mirate, supporto terapeutico, e un ambiente sicuro in cui le persone con disturbo dello spettro autistico possano sviluppare abilità sociali e cognitive, migliorando il proprio benessere e la qualità della vita.

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News & Salento

Social Basket a Nardò

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Parte il progetto “Social Basket 2024: in campo”! Un’iniziativa inclusiva e gratuita per ragazzi e ragazze tra i 10 e i 18 anni, promossa da ASC Comitato Provinciale Lecce in collaborazione con Social Aut – Associazione di Promozione Sociale e Centro Devils Basket Nardò per favorire l’inclusione sociale tra ragazzi/e con Disturbo dello Spettro Autistico e coetanei a sviluppo tipico.


Ogni venerdì dalle ore 16:00 alle ore 17:00 presso la palestra dell’Istituto Comprensivo Polo 1, Nardò (LE).

Per informazioni e iscrizioni:
Email: social.aut.aps@gmail.com
WhatsApp: +39 389 650 7868

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Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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