News & Salento
Otranto rivive l’ “Alba dei Popoli”
Aumenta di spessore la rassegna otrantina Alba dei Popoli, anche grazie all’importante partecipazione ed al sostegno delle numerose Associazioni presenti
Aumenta di spessore la rassegna otrantina Alba dei Popoli, anche grazie all’importante partecipazione ed al sostegno delle numerose Associazioni presenti sul territorio, quali, per citarne alcune, Hydro, Club Unesco e Art’Etica, che hanno organizzato iniziative interessanti. L’assessore allo Spettacolo, Salvatore Sindaco, sostiene che attraverso questa sinergia “si è potuto intervenire nel tessuto sociale e sensibilizzare la popolazione. La valenza culturale dell’appuntamento è fondamentale ed è racchiusa nel nome stesso: alba come la fiducia verso il nuovo anno, verso nuove prospettive, per noi e per i popoli dell’est, che hanno vissuto da sempre in condizioni problematiche, sia economiche che politiche e di espressione. Ormai l’Alba dei Popoli è un riferimento per tutto il territorio regionale. E’ cresciuta nel tempo e racchiude una serie di eventi che si differenziano nel loro genere e che intendono intrattenere non solo i numerosi turisti che scelgono Otranto per trascorrere il Capodanno, ma anche i nostri concittadini”. L’Alba dei Popoli, da questo 2011, avrà un logo ufficiale. Fortemente voluto proprio dall’assessore Sindaco, realizzato da Artemisia su incarico dell’ICM, il nuovissimo logo rappresenta il vecchio e il nuovo, il presente e il passato e l’alto significato simbolico della manifestazione nata tredici anni fa: “Abbiamo cercato di tenere insieme gli elementi caratterizzanti l’immaginario di Otranto”, dichiara l’Assessore, “la Cattedrale, il Castello Aragonese, il mare. E i suoi rimandi all’oriente, con il richiamo alla mezzaluna e ai minareti. Ma abbiamo voluto anche fare riferimento alla festa, visto che il logo, nel suo insieme, sembra un fuoco d’artificio. Insomma Otranto reale e immaginario come da sempre è l’Alba dei Popoli”.
Il programma
Sabato 24 dicembre, presso la Villa comunale Idrusa dalle 16,30, “Babbo Natale con i bimbi”: dopo la raccolta dei doni da parte dei suoi fidati Elfi, Babbo Natale in persona distribuirà ai bambini i tanto attesi regali.
Da mercoledì 28 a venerdì 30, la IV edizione della Rassegna enogastronomica, “Cibo non solo sapori”. Otranto accoglierà, per tre giorni, convegni, spettacoli teatrali, spettacoli di musica dal vivo e degustazioni che pongono al centro dell’attenzione il cibo. Il piacere della tavola rappresenta solo il punto di partenza di un percorso attraverso cui conoscere antiche usanze, tradizioni, identità, territori. In questa rassegna ciò che si assaggia viene spiegato, raccontato, per lasciare a chi è curioso qualcosa di più di un sapore: la memoria di un incontro. Nei tre giorni al Castello Aragonese, dalle 17,30 alle 20,30, degustazioni gratuite delle migliori eccellenze enogastronomiche pugliesi e salentine. Sempre al Castello Aragonese, giovedì 29, alle 18,30, lo spettacolo teatrale “La storia di Taborre e Maddalena”. Regia di Enrico Messina con Enrico Messina e Mirko Lodedo, musica originale in scena Mirko Lodedo (fisarmonica e oggetti della tavola). Il lavoro nasce dall’incontro di un attore e un musicista che, ritrovatisi intorno ad una tavola imbandita con cibi semplici, un piatto di grano cotto con il pomodoro, del pane, un bicchiere di “mieru”, pecorino e pere, hanno cominciato a raccontarsi. E le storie sono nate dai suoni piccoli della tavola: il suono delle posate nei piatti, il gorgoglio del vino che cade nel bicchiere, il tintinnio dei bicchieri che s’incontrano nel brindisi… per diventare musica e parole. Ricco carnet per giovedì 29. Da quest’anno infatti la rassegna Alba dei Popoli si arricchisce di un ulteriore importante evento in occasione del ventesimo anniversario dello sbarco albanese in Puglia, che prenderà il nome “L’Approdo. Opera per l’Umanità Migrante”. Il Comune di Otranto e l’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce presentano una serie di importanti iniziative nel corso della rassegna culminanti con l’inaugurazione della prestigiosa scultura ideata dal grande maestro greco Costas Varotsos. L’idea progettuale prevede che il relitto della motovedetta albanese Kater I Rades, protagonista della “Strage del Venerdì Santo”, nella quale il 28 marzo 1997 morirono 81 persone, riprende il suo viaggio per trasformarsi in un’opera monumentale dedicata alla memoria di tutti i migranti periti in mare. La tenacia di un’associazione umanitaria, la Integra Onlus, la volontà dei parenti delle vittime, la sensibilità di alcuni amministratori italiani, il Comune di Otranto e l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Lecce hanno impedito che la barca albanese fosse definitivamente distrutta. La loro battaglia contro l’indifferenza si è concretizzata nell’idea dell’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce di trasformare la Kater in un monumento per tutti i migranti periti in mare, da situare nella cornice del porto di Otranto. Per l’occasione, Costas Varotsos, uno dei maggiori scultori dell’arte contemporanea, le cui opere sono presenti in tutto il mondo, ha accettato la sfida di creare un monumento all’Umanità Migrante partendo dal relitto della Kater I Rades. Il maestro greco verrà affiancato da cinque giovani selezionati dalla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo organizzata a Salonicco, ai quali si aggiungeranno un artista greco, un albanese e un italiano. Gli artisti, accompagnati dagli organizzatori, incontreranno e dialogheranno con gli abitanti e i proprietari delle attività commerciali della città ed insieme sceglieranno gli spazi all’interno dei quali verranno esposte ed ambientate le proposte creative di ognuno. Un percorso espositivo di schizzi e di materiali grafici e video che si articola negli ambienti privati del centro storico di Otranto e con interpretazioni pensate specificatamente per tali spazi. Un itinerario di ‘ricerca’ e di ‘scoperta’ dunque dei luoghi stessi della città da parte di un gruppo di artisti di distinte territorialità sia geografiche che professionali che lavorano in una riflessione comune attorno all’opera di Costas Varotsos, monumento all’umanità migrante. Il progetto artistico internazionale è stato ideato dalla Cooperativa Artemisia. L’opera realizzata sarà inaugurata con una prolusione di Pedrag Matvejevic, uno tra i maggiori scrittori europei che si sono occupati di analizzare il fenomeno della migrazione, cui seguirà un intrattenimento musicale da parte del gruppo Ensamble Marinaria. Appuntamento nell’Area portuale a partire dalle 18.
Sempre giovedì 29 la XIII edizione del Concerto della Pace: nella Cattedrale, dalle 19, musici e cantori proporranno l’evento musicale “Puer Natus in Bethleem”, un excursus di musiche e canti, sacri e profani, che ripercorreranno un periodo di cinque secoli (dall’XI al XV secolo). Nello spettacolo saranno impegnati 40 artisti, tutti in costume medievale e con strumenti del periodo.
L’evento è organizzato dall’Associazione culturale Hydruntum Art, in collaborazione con il Comune di Otranto.
Venerdì 30, sul Lungomare degli Eroi, dalle 21, la musica dei Ghetonìa. Il loro concerto sostiene la “Giornata nazionale della rete italiana di cultura popolare”. Prima e dopo l’esibizione dei Ghetonia, il Dj Giuseppe Conoci intratterrà il pubblico con una selezione di “world music mediterranea”.
Il primo del nuovo anno, in Largo Porta Alfonsina, alle 16, spazio a I Tamburellisti di Otranto con “Ritmi e Suoni di Fratellanza”. Nello splendido scenario del Castello Aragonese, invece, alle 18 si esibirà il pianista italiano, ma irlandese di adozione, Antoni O’Breskey, famoso in tutto il mondo per il suo stile che coniuga abilmente linguaggio classico, jazz ed etnico, in particolare irlandese. Sempre per il primo dell’anno organizzata la Regata di Capodanno, che partirà alle 11 dalle acque antistanti il porto di Otranto per giungere al Faro di Palascia, e poi far ritorno. L’iniziativa rientra nel Campionato invernale “Più vela per tutti”, giunto alla sua terza edizione. Non stop music per la serata (Largo Porta Alfonsina dalle 18,30) allietata da una serie di concerti musicali, che vedranno l’alternarsi di più gruppi. Tra questi Anima Latina, che dedicheranno un tributo a Lucio Battisti.
Rimanendo in Largo Porta Alfonsina, alle 20, l’Associazione Hydro propone due cover bands frizzanti e tutte da scoprire: le “Iene Band” e “I Sottosopra”. I primi interpretano, con l’ausilio di travestimenti, i successi di Ligabue, Renato Zero, Celentano, Zucchero, Vasco Rossi. “I Sottosopra” cantano le canzoni di Raffaella Carrà, Loredana Bertè, Nada, ecc, e grandi successi da ballare.
Martedì 6 gennaio, sul Lungomare degli eroi, dalle 16,30, la Festa della Befana, evento interamente dedicato ai più piccoli, con la presenza di Befane che distribuiranno caramelle e dolci.
Mercoledì 7, al Castello Aragonese alle 18,30, lo spettacolo teatrale dal titolo “Donne tra mito e tragedia”, di Rosaria Ricchiuto, è a cura del Teatro Solatia.
Fino all’8 gennaio, infine, resterà aperta la Mostra fotografica “Integrazione” a cura di Integra Onlus, scatti densi di significato del fotoreporter del Corriere della Sera, Vittorio Arcieri. La mostra si può ciisitare ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni
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