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News & Salento

Pagamento Tarsu delle “Strisce Blu”

È di questi giorni l’ennesima denuncia del “Comitato Strisce Blu”, questa volta in merito al pagamento della tariffa sui rifiuti da parte delle società concessionarie. Il comitato sottolinea che, rinviando

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È di questi giorni l’ennesima denuncia del “Comitato Strisce Blu”, questa volta in merito al pagamento della tariffa sui rifiuti da parte delle società concessionarie. Il comitato sottolinea che, rinviando a una sentenza della Corte di cassazione del 27/09/07, è stato imposto ai soggetti pubblici appaltanti la riscossione, tra l’altro, della tassa comunale TARSU in rapporto alla metratura degli spazi concessi, obbligo che fino adesso è risultato inadempiuto dalla maggior parte dei comuni Italiani. Naturalmente il Salento non è stato da meno, notando che per ora l’unico comune che è stato pronto ad attuare questa sentenza è stato Salve, che ha potuto così mettere a bilancio una sostanziosa somma che ha permesso di mantenere costanti le tariffe per la raccolta rifiuti, al contrario dei comuni limitrofi che sono stati costretti a ritoccare al rialzo le tariffe, con aumenti che sono arrivati talvolta fino al 300%, come nel caso di Ugento. Alla luce dei fatti la questione risulta di grande importanza pubblica, intrecciando due settori che storicamente non brillano per trasparenza di gestione e che, solo in teoria, potrebbero risultare determinanti per il risanamento dei dissestati bilanci comunali del nostro territorio. La sentenza della Cassazione, infatti, obbliga le società che vincono l’appalto per la gestione delle strisce blu di un dato territorio, a versare anche la tassa per i rifiuti in base alle tariffe di quel comune, calcolate in base alla metratura dell’area concessa in gestione dall’ente appaltante. Si può ben intuire che questo comporterebbe una sostanziosa perdita per le società titolari della gestione, ridimensionando alquanto l’economicità di queste gestioni, ma allo stesso tempo portando ben più numerosi benefici al territorio e ai cittadini, costretti attualmente a pagare delle cifre sproporzionate per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. È inoltre da chiedersi come mai questa sentenza sia rimasta solo sulla carta per tutto questo tempo, prefigurando per questo ammanchi erariali di tutto rispetto per i comuni,  sempre più strozzati dalla crisi e che per questo non potrebbero permettersi queste distrazioni, sempre che di distrazioni si tratti, perchè la portata di tale atto può portare a pensare che questa decisione sia stata ignorata di proposito, in quanto costituirebbe un danno non indifferente per le varie cooperative (o presunte tali) e società che operano in questo settore così delicato, che per questo godono di un trattamento al quanto particolare da parte della Pubblica Amministrazione, trattamento che fino ad ora ha permesso di operare in spregio ad un esagerato numero di normative, non ultima questa che prevederebbe un aggravio di svariati milioni sulla gestione dei parcheggi del nostro territorio.


Riccardo Primiceri

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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