News & Salento
Piano Regionale Coste: vincolo o opportunità ?
L’assessore regionale Leo Di Gioia. “Il PRC mette delle prescrizioni ed indica una serie di opportunità per tutto il patrimonio del demanio marittimo regionale”
Il Piano Regionale delle Coste (PRC), è uno strumento concepito per conoscere e difendere il territorio, per assicurare lo sviluppo delle attività legate al turismo e per utilizzare al meglio le risorse ambientali e paesaggistiche della regione. In pratica il PRC è lo strumento che disciplina l’utilizzo delle aree del Demanio Marittimo, con le finalità di garantire il corretto equilibrio fra la salvaguardia degli aspetti ambientali e paesaggistici del litorale pugliese, la libera fruizione e lo sviluppo delle attività turistico ricreative. Nel più generale modello di gestione integrata della costa, esso persegue l’obiettivo imprescindibile dello sviluppo economico e sociale delle aree costiere attraverso criteri di eco – compatibilità e di rispetto dei processi naturali. Il PRC è anche strumento di conoscenza del territorio costiero e in particolare delle dinamiche geomorfologiche e meteomarine connesse al prioritario problema dell’erosione costiera, la cui evoluzione richiede un attento e costante monitoraggio e interventi di recupero e riequilibrio litoraneo. Costituisce altresì uno strumento di pianificazione, in relazione al recente trasferimento di funzioni amministrative agli Enti locali (rilascio di concessioni demaniali marittime), il cui esercizio in modo efficace ed efficiente può essere garantito solo da un’azione coordinata e coerente da parte della Regione. In tal senso il PRC fornisce le linee guida, indirizzi e criteri ai quali devono conformarsi i Piani Comunali delle Coste (PCC). In pratica, per dirla come Leonardo Di Gioia, assessore regionale al Bilancio, con delega anche a Demanio e Patrimonio, “la Regione ha realizzato la cornice, ora i Comuni ci devono disegnare la tela. Il Piano Regionale delle Coste”, spiega Di Gioia, “tende a valorizzare, con delle prescrizioni ed indicando una serie di opportunità per tutto quello che è il patrimonio del demanio marittimo regionale. Si parte dalla logica che la Regione, avendo un patrimonio così consistente e vitale per l’economia, debba, tramite una legge, disegnarne l’utilizzo, individuare le possibilità di sviluppo e guardare un po’ nell’insieme tutte quelle regole che devono essere alla base dell’utilizzo di questo fantastico meraviglioso patrimonio. La legge ora c’è, quel che manca è il Piano Comunale delle Coste, cioè un sotto piano coerente con il PRC e che viene affidato ai singoli Comuni, i quali devono fissare le programmazione, la progettazione, la pianificazione puntuale del proprio territorio. Individuando, giusto per fare un esempio pratico, quelle che devono essere le spiagge libere, quelle in concessione, quelle attrezzate, quali caratteristiche devono avere eventuali manufatti che insistono sulla spiaggia, ecc. Tutta una serie di indicazioni che possono anche sembrare restrittive ma che sono, invece, la strada giusta per un corretto sviluppo di tutte le aree”.
La Regione ha dunque fatto il suo. E i Comuni? “Nessuno Comune in Puglia ha ancora adempiuto con quest’obbligazione che nasce da una norma regionale che, a sua volta, trae ispirazione da un legislazione nazionale. Per questo è stato necessario adottare una delibera di Giunta nella quale prevedere una sorta di crono-programma degli adempimenti: quei Comuni che mantengono una sorta di inerzia in questa attività per questa singola situazione subiranno un commissariamento ad acta”.
Comuni, quindi, già in ritardo sulla tabella di marcia? “Hanno incontrato delle difficoltà tecniche e pratiche, non credo sia soltanto cattiva volontà. Di recente c’è stato un incontro nel corso del quale abbiamo fatto una ricognizione sulle possibili problematiche; ora avvieremo la notifica dei termini di cui parlavamo prima. Insieme abbiamo assunto l’impegno di attuare una sorta di pianificazione: la Regione mette a disposizione quelle che sono le proprie conoscenze, tutto il patrimonio delle informazioni e degli studi effettuati, che sono alla base del PRC; i Comuni avvieranno quanto prima le loro procedure. L’intento è ovviamente quello di riuscire a portare la totalità degli Enti ad avere il Piano delle Coste per poter tutelare, difendere ed anche sviluppare il nostro litorale”. Possiamo fare una previsione sui tempi? “Entro 30 giorni i Comuni dovranno spiegare qual è l’iter fino ad oggi portato avanti; negli ulteriori 60 giorni verrà attivato un procedimento secondo il quale chi non lo ha fatto dovrà dare vita almeno agli atti propedeutici; negli ultimi 4 mesi dovremo ultimare la procedura per avere un primo passaggio in Consiglio comunale per ognuna delle città e dei paesi. Il tutto ha una serie di clausole di salvaguardia sui tempi per l’acquisizione dei pareri, per l’interfacciamento con gli Uffici Paesaggio ed Ambiente della Regione, ecc.”.
In primavera il PRC sarà prossimo alla luce? “Ritengo che entro la prossima primavera metteremo tutti i Comuni nelle condizioni di essere prossimi all’adozione del Piano. Sarebbe già un risultato importantissimo perché chi amministra deve sempre conoscere prima di poter decidere. Non è condivisibile, invece, che le concessioni delle spiagge possano essere date senza un criterio, senza una sorta di ristoro per la collettività. Storicamente finora sono state assegnate solo per ordine cronologico o seguendo altri criteri. Noi dobbiamo aprire a nuove opportunità e, contemporaneamente, questo sistema ci consentirà di immaginare anche la tutela di quello che abbiamo. Speriamo di correre a velocità massima, mantenendo standard di qualità alti”.
Sono previste anche erogazioni di denaro a favore dei Comuni? “Le spese di progettazione saranno a loro carico (“si tratta di cifre non elevate perché la maggior parte delle informazioni sono già disponibili e messe gratuitamente a disposizione dalla Regione”); per eventuali opere si potrà sempre attingere a fondi comunitari, a quelli indirizzati alla difesa del suolo e al rifacimento delle spiagge. La Regione potrà intervenire e agevolare questo processo ma solo quando avrà un quadro completo e conoscendo le priorità, sempre tenendo un atteggiamento di buon padre di famiglia per tutti i singoli territori”. Vogliamo esorcizzare il luogo Comune che descrive il PRC solo come un nuovo vincolo? “È invece una grossa opportunità di crescita come tutte quelle pianificazioni coerenti e rispettose della sostenibilità nel tempo. Abbiamo il compito di ricordarci e ricordare a tutti che i nostri beni, anche le spiagge, non sono eterni, se non sottoposti a cure ed attenzioni che possono scaturire solo dalla conoscenza e dall’applicazione ad essa delle migliori opportunità e delle adeguate risorse”.
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Saggio di Natale a Nardò
Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.
Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.
Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.
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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro
Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.
Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).
Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da Otranto– S. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.
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