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News & Salento

Piccolo schermo e solidarietà: gli Effetto Doppler si raccontano

Archiviata l’esperienza televisiva di “X Factor” che li ha resi noti al grande pubblico, i salentini Enrico Bergamo (26 anni, Lequile), Gabriele Papadia (27 anni, Nardò),

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Effetto Doppler


Archiviata l’esperienza televisiva di “X Factor” che li ha resi noti al grande pubblico, i salentini Enrico Bergamo (26 anni, Lequile), Gabriele Papadia (27 anni, Nardò), e Alessandro Spedicati (20 anni, Lecce) si dividono ora tra iniziative benefiche e il tour ormai alle porte. Li abbiamo incontrati ed ecco cosa ci hanno raccontato.


Il patinato mondo dello spettacolo quanto vi ha deluso e quanto, invece, vi ha incentivato ad andare avanti? “E’ fatto di una finzione alla quale non eravamo abituati. L’aver puntato tutto su trasparenza e spontaneità ha penalizzato il nostro percorso nella trasmissione. Una volta presone coscienza, non abbiamo nascosto una certa delusione. Abbiamo sempre creduto più nella musica che in tutto ciò che le ruotava attorno, forse anche un po’ingenuamente. Ma, se da una parte “X Factor” ci ha lasciato un po’di amaro in bocca, dall’altra ci ha permesso di realizzare tanti sogni: incontrare alcuni dei nostri idoli musicali come Elisa e Skin, cantare in prima serata su Raidue e stare a contatto con un mondo che, pur con le sue pecche, ha un qualcosa di magico, che tutti vorrebbero assaporare”.


La vostra musica è ormai diventata vero e proprio veicolo di solidarietà: è targato Effetto Doppler, infatti, l’inno della 10^ edizione della campagna di beneficenza promossa da Cuore Amico. “Quando l’Associazione ci ha chiamato, dentro di noi “facevano a cazzotti” i sentimenti di stupore e gioia. Non ci sembrava vero di essere stati scelti per prendere parte ad una così nobile iniziativa, ma non vedevamo l’ora di metterci a lavoro per dare il nostro piccolo contributo. E’ stato un piacere immenso scrivere e interpretare “Un amico per te”, l’inno di questa campagna di beneficenza, che proponiamo anche nei nostri live”.


Siete anche tra gli artisti che hanno inciso il brano “Resta qua”, scritto da Pierdavide Carone, per perorare la causa della piccola Giorgia Pagano. “Conoscevamo la situazione della nostra “Giorgina”. Elisa, la madre, e le persone a lei vicine si sono mobilitate da tempo. Quando Elisa ci ha contattato per coinvolgerci nell’iniziativa, non è stato necessario pensarci. Siamo subito corsi a conoscere di persona la piccola e a constatare con i nostri occhi la difficile situazione che la madre affronta ogni giorno per liberare sua figlia da questo incubo. Il brano “Resta qua” sarà presto disponibile in tutti i negozi di dischi e l’incasso sarà devoluto a questa causa”.

Negli ultimi anni il Salento ha dato i natali a numerosi artisti del panorama musicale italiano. Si dovrebbero attuare disposizioni più efficaci per sostenere la produzione musicale locale? “Intanto, ciò dev’essere motivo d’orgoglio per tutti. Non sappiamo se ci siano o meno le risorse per sostenere la musica nostrana, ma uno dei problemi del settore musicale, in generale, è che per essere tenuti in considerazione dalle etichette discografiche, soprattutto dalle major, è d’obbligo il passaggio dell’artista dal talent show, che diventa il certificato di garanzia di gradimento del pubblico. Tale meccanismo va a scapito di tanti artisti talentuosi che, non riuscendo a far sentire la propria voce, sono costretti a restare nell’anonimato. Sarebbe bello se si creasse nella nostra terra una realtà che possa fungere da punto di riferimento per i talenti salentini”.


Se il vostro lavoro vi desse la possibilità di girare il mondo, cosa vi mancherebbe del Salento? “Il Salento è la nostra casa, la sua aria ci riempie di carica e fiducia. Il calore del popolo salentino ci sostiene sin dalla nascita del nostro progetto. La lontananza ce ne farebbe sentire la mancanza e ci farebbe pensare costantemente ai nostri amici e alle nostre famiglie, che sono alla base del nostro benessere mentale e artistico. Cantare però, sui palchi di tutto il mondo, sarebbe come portare un po’ di Salento ovunque noi siamo. E questo farebbe bene non solo a noi, ma anche a chi ci ascolta”.


Cosa potete anticiparci del vostro tour? “Stiamo lavorando tantissimo su tutto ciò che riguarda lo spettacolo live. E’ il nostro primo tour e vogliamo dare il massimo! Vi garantiamo che avrete presto notizie dell’inizio della nostra avventura, un po’di suspance fa bene allo spettacolo!”.


Daniela Seclì


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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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