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News & Salento

Porto Cesareo: i 100 anni di Nonna Caterina

A Porto Cesareo la conoscono più o meno tutti per via della sua dinamicità e per la lunga storia imprenditoriale. Insieme al fratello, infatti, fondò uno dei primi bar di tendenza del comune rivierasco Jonico.

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Una vita lunga 100 anni. Festa a grande a Porto Cesareo per Caterina Petrarota, arzilla nonnina cesarina, nata a Ruvo di Puglia il 18 luglio 1913, ma da anni ed anni ormai, residente in riva allo Jonio. Nonna Caterina vedova del maresciallo Vincenzo Cariello, è madre di sei figli di cui cinque in vita. A Porto Cesareo la conoscono più o meno tutti per via della sua dinamicità e per la lunga storia imprenditoriale. Insieme al fratello, infatti, fondò uno dei primi bar di tendenza del comune rivierasco Jonico. Si tratta dello storico bar ‘Nautilus’, questo il nome dell’attività commerciale creata e gestita da nonna Caterina e da suo fratello. Il ‘Nautilus’ frequentato dalla belle gente che sceglieva Porto Cesareo per passare i periodi di villeggiatura, si trovava nel centro della Comunità di fronte alla suggestiva Riviera di Ponente. Nonna Caterina festeggerà questa importante ricorrenza, con sobrietà, così com’è nello stile della sua famiglia. Lo farà circondata dall’affetto di parenti, amici e conoscenti. Cento candeline che le consentono di essere annoverata tra le donne più longeve della sua bellissima Città. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Albano nella giornata di oggi (18 luglio 2013) si recherà in delegazione presso l’abitazione di Nonna Caterina Petrarota per omaggiarla con una targa ricordo con un bellissimo mazzo di rose e brindare con lei e con i suoi affetti più cari ad una ricorrenza unica ed indimenticabile. “A nome personale, dell’amministrazione comunale e di tutti i cesarini che mi onoro di rappresentare”, dichiara il sindaco Albano, “non posso che esprimere gli auguri più fervidi a nonna Caterina Petrarota ed alla sua famiglia. Voglio altresì comunicare la nostra grande felicità; nonna Caterina è il nostro emblema e simbolo di inno alla vita, lo è la sua storia ed i traguardi che lei, donna tenace del sud, ha raggiunto in questi anni. La sua esistenza e le 100 candeline che si appresta a spegnere, sono la dimostrazione evidente che Porto Cesareo al pari del Salento può fregiarsi di avere un ambiente sano e nel quale la qualità della vita  è complessivamente buona. Non possiamo che augurare a nonna Caterina ogni bene ed altri cento di questi giorni”.

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Carne arrosto in sagra a Torre Suda

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Riceviamo e pubblichiamo

Anche quest’anno siamo pronti per la Tradizionale Sagra della Carne Arrosto, organizzata dalla Pro Loco di Torre Suda – Racale , con il Patrocinio della Città di Racale , nel bellissimo Giardino Costiero “Gabriele Toma” a Torre Suda nella Marina di Racale , che si svolgerà il 9-10-11 Agosto 2024 con Area Food – Divertimento – Musica , dalle ore 20.00

09 Agosto si esibirà il Gruppo DISCO 90°S PARTY

10 Agosto si esibirà il Gruppo di Pizzica “ I CALANTI” in Concerto

11 Agosto si esibirà il Gruppo di Pizzica “ LU RUSCIU NOSCIU” Il Suono del Salento

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News & Salento

Tricase, scoperte abitazioni e case vacanze affittate in nero

Il volume dei ricavi in nero, ricostruito anche mediante lo strumento delle indagini bancarie, ammonta ad oltre 100 mila euro…

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CONSTATATI RICAVI OCCULTATI AL FISCO PER OLTRE 100 MILA EURO.

In particolare, i Finanzieri di Tricase, hanno concluso nei giorni scorsi una serie di approfonditi riscontri e di mirati controlli incrociati nei confronti di soggetti risultati proprietari di unità immobiliari (tra le quali villette, appartamenti e case vacanza, particolarmente richieste dai turisti).

A conclusione dei suddetti interventi, effettuati dalle Fiamme Gialle anche a seguito di segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”, è emerso che i proprietari dei predetti immobili hanno omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalla locazione turistica di immobili ubicati soprattutto in zone costiere.

Il volume dei ricavi in nero, ricostruito anche mediante lo strumento delle indagini bancarie, ammonta ad oltre 100 mila euro.

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Attualità

Marittima, San Vitale: “… E noi suoneremo le nostre Campane”

Le campane tornino a suonare! L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto…

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San Vitale Martire, di Marittima di Diso, ringrazia.

E’ stato accolto il ricorso del parroco che aveva deciso di impugnare l’ordine impartito un anno fa dal Giudice del Tribunale di Lecce, che aveva accolto il ricorso cautelare proposto dai proprietari di alcune abitazioni limitrofe alla chiesa parrocchiale.

L’accusa: “Il suono delle campane è intollerabile e potenzialmente dannoso per la salute e la serenità della vita familiare», e il giudice aveva ordinato la limitazione del suono delle campane alle sole funzioni mattutine della domenica e a quelle del vespro, contenendo la durata dello scampanio ad un massimo di un minuto.

Lo stesso tribunale aveva deciso anche di avviare l’attività istruttoria attraverso un accertamento tecnico, fissando l’avvio delle operazioni a partire dallo scorso novembre.

Il parroco di Marittima, don Giovanni Negro, difeso dall’avvocato Ernesto Sticchi Damiani, aveva depositato un ricorso per ottenere la riforma dell’ordinanza cautelare.

La discussione del ricorso, tenutasi il 30 luglio scorso, ha pronunciato una ordinanza di accoglimento integrale della impugnazione, ripristinando così la possibilità per la Parrocchia di far risuonare le campane nel «pieno e libero esercizio del diritto di culto, anche quale manifestazione del diritto costituzionale di libertà di culto dei cittadini credenti», condividendo in pieno le argomentazioni difensive, ha sancito che “a prescindere dalla considerazione dell’uso che i proprietari ricorrenti facciano degli immobili di loro proprietà e dall’effettiva configurabilità di una significativa lesione della loro sfera giuridica personale in mancanza di una prova effettiva del pregiudizio eventualmente arrecato dal suono delle campane, non potesse essere ordinata in via cautelare la limitazione della libertà di esercizio del culto, che si esprime attraverso l’uso delle campane per scopi liturgici, tutelato dall’articolo 2 dell’Accordo di revisione del Concordato Lateranense del 18 febbraio 1984 e regolamentato dall’autorità ecclesiastica».

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