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Lecce

Protezione e benessere animale in classe: dall’Austria un modello

Giovedì 10 novembre, dalle 16,30, presso l’ex Opis, in via Miglietta a Lecce, il convegno con Charlotte Probst, insegnante di Graz (Austria), sostenitrice

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Giovedì 10 novembre, dalle 16,30, presso l’ex Opis, in via Miglietta a Lecce, il convegno con Charlotte Probst, insegnante di Graz (Austria), sostenitrice e leader del progetto promosso da una rete di Associazioni animaliste. Il convegno, dal titolo “Protezione e benessere animali in classe”, è promosso dalle Associazioni animaliste coordinate e da anni in rete “ZampaLibera”, “Randage”, “Spes” e “Randagio Amico” grazie al Bando Formazione 2011 del CSV Salento e con il patrocinio della Asl di Lecce. A relazionare l’insegnante di Graz Charlotte Probst, sostenitrice e leader del progetto che in Austria ha già riscosso un considerevole successo. La Probst, infatti, è convinta che “la protezione degli animali” debba essere insegnata a scuola nel corso di specifiche lezioni. I giovani e specialmente i bambini non ancora contagiati e conquistati dal mondo materialistico, sono ancora capaci di essere oggettivi e di provare solidarietà e – come disse la Montessori – con ogni bambino l’umanità ricomincia a lavorare. Essi sono il futuro. Probst è sicura che se i bambini sono capaci di comprendere il dolore di un animale sofferente, comprenderanno anche quello di una persona sofferente. Quando Charlotte Probst ha cercato di dimostrare ai rappresentanti del Ministero dell’educazione la validità del suo progetto, la sua idea ha goduto del sostegno di note personalità. Dal 1990 ha formato in modo specifico, con seminari annuali, vari insegnanti provenienti non solo dall’Austria ma anche da altri paesi europei. L’obiettivo è quello di far entrare nelle scuole questi insegnanti, per portare conoscenze specifiche e sensibilizzare gli studenti alla sofferenza degli animali.


L’idea del convegno nasce in seguito alla partecipazione di Raffaela Vergine, presidente dell’associazione “ZampaLibera”, al seminario internazionale che si è tenuto a Graz in Austria sul tema. In seguito all’incontro tra queste due realtà, Charlotte Probst si è resa disponibile a venire a Lecce per sensibilizzare la politica, e non solo, su questo progetto che in Austria ha avuto molto riscontro. Ogni lezione è infatti suddivisa in tre parti: etica, informazione e la ricerca di soluzioni (“cosa posso fare io?”). Il convegno si colloca come il momento di apertura del corso di formazione “Il volontariato animalista come Promoter della zooantropologia didattica nelle scuole” rivolto a quanti vorranno sposare la causa ed assumersi un impegno di grande contributo civico e civile.

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono: Fornire una formazione didattica secondo i principi della zooantropologia didattica; Offrire una formazione di base e gli strumenti per promuovere progetti di zooantropologia didattica nelle scuole in tutte le aree tematiche possibili che riguardano sia la relazione affiliativa e beneficiale, sia il rapporto utilitaristico tra uomo – animale, nonché di sfruttamento dell’animale da parte dell’uomo; Sollecitare attenzione e riflessioni sulle spaventose condizioni di vita di tutti gli animali usati e sfruttati dall’uomo, dagli allevamenti intensivi per la commercializzazione delle carni e delle loro pellicce, ai laboratori di vivisezione, sino al business immorale dei canili lager o prigione al maltrattamento degli animali d’affezione e domestici; Formare un gruppo che possa poi promuovere una sensibilizzazione, una cultura nella nostra società, circa l’importanza del rapporto uomo animale e pertanto valorizzare il ruolo dell’animale nella formazione complessiva dell’essere umano. Va ricordato che la relazione e il corretto rapporto con gli animali, soprattutto con quelli domestici non è slegato da altri processi culturali che modificano il costume, la proiezione identitaria, lo stile di vita di ognuno di noi. Con la zooantropologia didattica si introducono non solo conoscenze nelle classi per ottenere consapevolezze ma si riconosce anche il valore referenziale ossia di titolarità esemplare, magistrale, educativa, all’eterospecifico, al diverso da me, nella costruzione della nostra stessa dimensione umana.


Cronaca

Continuavano a spacciare ai domiciliari, mamma e figlio in carcere

Lei 62 anni, lui 20. Spacciavano nel centro storico leccese dalla loro abitazione trtasformata in vero vero e proprio minimarket della droga

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Attività preventiva e repressiva finalizzata al contrasto delle cosiddette piazze di spaccio, servizi di controllo dei soggetti sottoposti a misure restrittive presso il proprio domicilio, quali possono essere la detenzione domiciliare o gli arresti domiciliari nonché la lotta ai reati predatori.

Sono servizi che quotidianamente vengono svolti dai carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ed è proprio in tale ambito che rientra l’operazione portata a termine nell’operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di madre e figlio, responsabili di attività di spaccio nel quartiere Giravolte del centro storico leccese.

Si tratta di una donna 62enne e del figlio 20enne, già sottoposti alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari dopo essere stati arrestati, in flagranza di reato, per spaccio di sostanze stupefacenti, lo scorso 20 dicembre. In quella circostanza, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, erano stati trovati in possesso di un congruo e variegato quantitativo di sostanze stupefacenti, un bilancino di precisione, materiale vario per il confezionamento e denaro contante probabile provento dell’attività di spaccio.

A seguito di tale episodio, madre e figlio erano stati, quindi, sottoposti agli arresti domiciliari.

Tuttavia, le indagini proseguite da parte dei militari dell’Arma, hanno rivelato che, nonostante la misura restrittiva, i due continuavano a gestire l’attività, sebbene sottoposti al vincolo presso la propria abitazione.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, ha permesso di raccogliere elementi determinanti grazie anche all’attività info-investigativa condotta dai carabinieri e caratterizzata, tra l’altro, da osservazioni e pedinamenti di soggetti, noti quali probabili assuntori di stupefacenti, nonché da sviluppi investigativi in seguito alle tante segnalazioni da parte di numerosi cittadini.

I servizi posti in essere dai militari che hanno monitorato l’abitazione degli arrestati adibita a vero e proprio minimarket della droga, ha permesso di individuare, bloccare e controllare i vari acquirenti che quotidianamente, in particolare nei fine settimana e in orario notturno, dopo essersi appena riforniti dai due, venivano trovati in possesso di hashish, marjuana e cocaina.

I riscontri investigativi hanno portato il Tribunale di Lecce – Sezione del G.I.P. – presso cui i militari dell’Arma hanno avanzato richiesta, a decidere per l’aggravamento della misura cautelare, disponendo la revoca degli arresti domiciliari e la contestuale detenzione in carcere per entrambi.

Conclusi gli adempimenti previsti, in ottemperanza al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce.

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Cronaca

Lecce – Inter, daspati otto tifosi nerazzurri

Per un anno niente stadio. Lanciarono ordigni contro la polizia dal furgono utilizzato per ragiungere il Salento e con il quale dovevano tornare in Lombardia

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Non potranno accedere agli impianti sportivi per un anno gli 8 tifosi che il 26 gennaio scorso hanno posto in essere condotte violente e pericolose che hanno messo in pericolo sia l’incolumità fisica delle forze dell’ordine che la sicurezza pubblica.

Gli episodi si sono verificati al termine dell’incontro predetto quando i tifosi della squadra ospite venivano scortati dalle forze dell’ordine verso la via di deflusso più immediata per raggiungere l’aeroporto di Brindisi per evitare eventuali contatti e scontri con la tifoseria locale.

Durante queste fasi, da un minivan col portellone laterale aperto, venivano lanciati diversi ordigni esplodenti verso le pattuglie della Polizia di Stato impegnate sulle intersezioni per il blocco della tifoseria locale.

Due di questi ordigni hanno raggiunto gli agenti provocando loro delle lesioni.

Il mezzo su cui viaggiavano gli otto tifosi, tutti provenienti dalla Lombardia, responsabili delle condotte violente e pregiudizievoli per l’incolumità, per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato subito fermato ed i responsabili identificati ed in considerazione degli avvenimenti verificatisi è seguita l’emissione da parte del Questore della provincia di Lecce di 8 provvedimenti DASPO nei confronti dei responsabili, finalizzati a prevenire la reiterazione di condotte simili.

Il DASPO vieta ad ognuno di loro per un anno l’ingresso negli impianti sportivi del territorio nazionale e quindi la partecipazione ai match sportivi.

Sono in corso indagini per l’adozione di altri provvedimenti DASPO nei confronti di altri tifosi responsabili di condotte violente.

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Cronaca

Agressione a Lecce, individuato l’aggressore

Si tratta di un 25enne di Lecce, denunciato per lesioni gravi. Gli investigatori stanno valutando la posizione di un 19enne di San Cesario

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La Polizia di Stato ha individuato l’ utore dell’aggressione che avvenne sabato scorso ai danni di un 21enne nei pressi del Bar Paolone, nel centro storico, a Lecce.

Si tratta di un 25enne leccese.

Gli inquirenti stanno valutando la posizione di un 18enne di San Cesario.

L’aggressore avrebbe avuto un primo contatto alle 21,30 con la vittima nei pressi di Porta San Biagio e poi dopo due ore i due si sarebbero incontrati nuovamente nei pressi del Bar Paolone dove si è consumata l’aggressione del 21enne per futili motivi.

La vittima, di Lequille, nel corso di una colluttazione,  è stato colpito al volto con un pugno.

Gli amici del ragazzo ferito hanno immediatamente allertato il 118.

Il giovane, dopo le prime cure sul posto, è stato trasferito al “Fazzi”.

Le sue condizioni si sono aggravate durante il tragitto verso il nosocomio, tanto da perdere conoscenza e finire in Rianimazione con prognosi riservata.

L’aggressore è stato denunciato per lesioni gravi ed è in corso di valutazione l’eventuale emissione di misure di prevenzione.

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