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News & Salento

Quintali di prodotti agricoli “made in Salento” al macero

Il rincaro dei carburanti e lo sciopero dei trasportatori mette in ginocchio il Salento agricolo. Il polo florivivaistico di Leverano e Taviano sono i settori più colpiti, ma anche

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Il rincaro dei carburanti e lo sciopero dei trasportatori mette in ginocchio il Salento agricolo. Il polo florivivaistico di Leverano e Taviano sono i settori più colpiti, ma anche gli ortaggi come rape, cicorie, finocchi registrano danni ingenti. In particolare, ieri mattina ed oggi sono rimaste al palo le compravendite del comparto floricolo. Pronti per essere portati al macero tonnellate di tulipani, gerbere, lilium. Al danno economico immediato dei produttori va aggiunta la perdita di credibilità con gli acquirenti nazionali ed europei, pronti a sostituire il prodotto Made in Italy con quello proveniente da Paesi concorrenti come la Spagna per l’ortofrutta e l’Olanda per i fiori. “Al danno economico – dice il direttore di Coldiretti Lecce, Benedetto De Serio   – dovuto ai maggiori costi di produzione causati dal caro gasolio si aggiunge quello ancora più ingente provocato dalla perdita di quintali di prodotto che deve essere oltretutto smaltito”. Per questo, in mattinata Coldiretti Lecce ha inviato una lettera al prefetto di Lecce chiedendo che venga messo in atto ogni tipo di provvedimento in grado di far ripartire al più presto la circolazione. Il caro gasolio nei campi è costato nel solo 2011 400milioni di euro agli agricoltori italiani. A gennaio del 2011 un litro di gasolio agricolo costava 0,63 euro. Le quotazioni attuali hanno superato la soglia di un euro al litro, con un rincaro del 58 per cento. Il caro petrolio, come sta avvenendo in provincia di Lecce, si abbatte come una mannaia sulle attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre: fiori, ortaggi e funghi. Inoltre, l’innalzamento del costo del petrolio va ad incidere pesantemente sul costo dei fertilizzanti, contribuendo ad elevare in termini negativi il costo dei mezzi tecnici del comparto rurale. “Temiamo che la situazione possa peggiorare nei prossimi giorni sino a portare al collasso un comparto già messo a dura prova dalla crisi economica – aggiunge De Serio – Peraltro l’andamento climatico piuttosto mite sta determinando la contemporanea maturazione commerciale di molte produzioni orticole locali, tra cui cicorie, rape, finocchi, broccoli, cavoli, che rischiano di essere svendute o addirittura distrutte con danni di milioni di euro”.

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Saggio di Natale a Nardò

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Domenica 22 dicembre si è svolto al palazzetto dello sport Andrea Pasca di Nardò, il primo saggio di Natale della scuola di ballo Anastasia Dance: Jingle dance.

Non solo ballo ma anche attrazioni natalizie per tutti i bambini: Anna ed elsa, elfi, zucchero filato per tutti, babbo natale con la buca lettere per le letterine, angolo scenografico. Tante coreografie che hanno visto esibirsi 50 ballerini della scuola Anastasia Dance dei maestri Francesca Paglialunga e Salvatore Vacca.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Nardò, grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Consiglio comunale con delega allo sport Antonio Tondo e del presidente della Consulta dello sport Tony De Paola.

Le iscrizioni per il nuovo anno sono aperte e i maestri vi aspettano in via due Aie, 67 a Nardò.

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Annuo Nuovo, una “buona vecchia abitudine: il bagno a mare

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro

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Anche questo 2025 si è palesato con il volto e gli usi di altri inverni, un deja vù, insomma.

Sono tanti i salentini che nonostante l’estate sia solo uno sbiadito ricordo, continuano a “calare” i propri corpi nelle fredde e chiare acque di mare: una usanza, forse; una ricetta per la longevità, sostiene qualcun altro; un modo per curare la forma e l’anima; una sorta di rito propiziatorio, ci confidano, un po’ come fare il bagno nelle acque del Gange (per gli indù c’è la convinzione che effettuando il bagno nel fiume si possa ottenere il perdono dei peccati e un aiuto per raggiungere la salvezza).

Pertanto anche quest’anno a Capodanno passeggiando per le nostre coste, da OtrantoS. Cesarea a Castro, passando per Tricase e Leuca, era facile scorgere alcuni coraggiosi e volenterosi che iniziavano l’anno con il “solito” rito propiziatorio: il bagno a mare.

 

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Marittima: in Bottega l’ultimo appuntamento con le degustazioni

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Riceviamo e pubblichiamo

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